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Sui campi gestiti dall’associazione sportiva dilettantistica “L’Incontro”, Alessandro Bernardi ha organizzato una riuscita tappa del circuito nazionale Fit Lab 3.11 di tennis in carrozzina, con i tornei a girone, protagonisti di alto livello e tanta partecipazione dei soci. Ai nazionali Luca Spano (Open) e Alberto Saja (Quad) i due titoli
di Raffaele Viglione | 12 aprile 2022
Il primo verdetto sul torneo a gironi del Circuito Fit Lab 3.11 di wheelchair tennis ospitato presso il circolo “L’Incontro” di Romagnano Sesia lo ha emesso Carlo Cora, referente della Fit per il wheelchair in Piemonte. “Era il primo evento del genere organizzato da Alessandro – ha commentato – e se l’è cavata davvero bene. Non ha lasciato nulla al caso, coinvolgendo giocatori di spicco del panorama italiano. Sono certo che questo evento non rimarrà un caso isolato, e che ci saranno presto nuove occasioni per vedere lui e i suoi collaboratori alle prese con appuntamenti di livello”.
L’Alessandro menzionato da Cora è Alessandro Bernardi, giocatore di wheelchair tennis categoria quad, che per la prima volta è passato dall’altra parte della barricata, ovvero da quella di chi si prende la briga di organizzare un torneo importante, ben consapevole tanto delle necessità di chi scende in campo in carrozzina, quanto dell’impegno necessario per organizzare tutto nel migliore dei modi. Una delle “chicche” del torneo, per esempio, è stata la presenza dei raccattapalle: da una parte ha permesso di velocizzare il gioco, e dall’altra è servito come esercizio di inclusività a beneficio dei bambini coinvolti.
“Quello organizzato a Romagnano Sesia – dice Bernardi – è stato il primo torneo, ma arriva dopo un lungo percorso. Siamo stati io e Luca Spano a portare il tennis in carrozzina nel circolo novarese: era il 2001, e all’inizio per giocare prenotavamo le ore più improbabili e meno ambite, tipo dalle 21 alle 23. Ci presentavamo con le carrozzine da tennis e un secchio da imbianchini pieno di palline. Non avevamo maestri e andavamo in giro per l’Italia a fare esperienza. Penso che all’esterno fossimo visti un po’ come dei marziani, perché non eravamo in molti, specie in una realtà di provincia, a praticare questo sport. Dal 2003 in avanti è iniziato un lungo percorso per la promozione del wheelchair tennis, che ha unito il divertimento alla voglia di scalare le classifiche, di condividere esperienze a livello internazionale e di costruire un progetto importante, coinvolgendo anche i più piccoli”.
“Il club – continua Alessandro – ha voluto fortemente organizzare questo torneo, anche per segnare il ritorno alla normalità dopo due anni terribili. Grazie a una serie di sponsor locali siamo riusciti a ospitare la tappa del circuito Fit Lab 3.11 senza far pagare niente a nessuno, e credo che, oltre che nella soddisfazione dei giocatori, il successo di questo evento stia nella grande partecipazione di tutti i soci. In 20 anni non abbiamo mia avanzato pretese, ma fra noi e i frequentatori del club si è creata una naturale complicità che ha permesso di coltivare una particolare apertura mentale, la quale ha contribuito alla buona riuscita del torneo”.
Torneo che si è sviluppato secondo la formula del girone, la quale consente a ogni giocatore di disputare più incontri sia di singolare che di doppio e che ha visto scendere in campo il padrone di casa Luca Spano (giunto primo), Diego Amadori, Alberto Moja ed Edgar Scalvini per la categoria Open, mentre per la categoria quad si sono affrontati i bresciani Alberto Saja (vincitore in singolare) e Nicola Astori, oltre a Davide Giozet e Alfredo Di Cosmo.