-

Promesse mantenute: il Lazio brilla e guarda al futuro

Da Zeppieri a Cobolli, fino ai giovani Ciavarella e Minighini: il movimento azzurro è in salute e la regione Lazio fa sempre più da traino

di | 30 gennaio 2021

Giulio Zeppieri - Foto Marta Magni (MEF Tennis Events)

Giulio Zeppieri - Foto Marta Magni (MEF Tennis Events)

Tra le poche note liete lasciate in eredità da un bizzarro 2020 c’è sicuramente lo stato di salute del tennis italiano. A fare da traino, oggi come non mai, una regione Lazio sempre più ricca di talenti pronti al grande salto, sbocciati grazie al lavoro silenzioso e concreto realizzato negli ultimi anni. Da Giulio Zeppieri a Flavio Cobolli, passando per Matteo Gigante fino ai più giovani Daniele Minighini e Niccolò Ciavarella: diversi per carattere e stile di gioco, la ‘Next Gen’ azzurra ha tutte le carte in regola per continuare a stupire e a regalare emozioni.

Testa alta, sempre, e un rovescio che parla. Giulio Zeppieri da Latina, classe 2001, vive ogni giorno all’insegna del miglioramento. Dopo una brillante carriera Junior che lo ha visto raggiungere la posizione numero 12, condita da due titoli e dalla semifinale agli Australian Open nel 2019, Giulio è sbarcato con il piglio giusto nell’universo dei ‘pro’. Cresciuto nelle mani sapienti di coach Piero Melaranci al Capanno Tennis Academy, ‘Zeppo’ è il classico giocatore moderno. Sfrutta al meglio il dritto mancino per aprirsi il campo per poi accelerare con il rovescio bimane lungolinea, il suo colpo migliore. Attualmente numero 328 del ranking ATP, il giovane azzurro ha vinto il $25.000 di Santa Margherita di Pula dopo aver già fatto alcune esperienze a livello Challenger. Nonostante alcuni problemi fisici, primo tra tutti un fastidioso intervento alle tonsille, lo scorso anno Zeppieri è andato ad un passo dal centrare le qualificazioni agli Internazionali BNL d’Italia, battuto dall’amico e rivale Lorenzo Musetti. Crescere sempre, dentro e fuori dal campo. Per farlo Giulio si è allenato una settimana al Circolo della Stampa Sporting di Torino, dividendo il campo con un leone come Lorenzo Sonego. “L’importante è non avere fretta – ha dichiarato – ognuno ha il suo percorso. Se si hanno le qualità, alla fine si arriva”.

Flavio Cobolli - Foto Fioriti

Un anno più giovane ma con la stessa grinta da vedere. Romano e romanista, Flavio Cobolli è un altro fra i volti nuovi del nostro tennis. Dietro uno sguardo da duro nasconde tanta timidezza e voglia di imparare. Numero 8 del mondo nel ranking under 18, Flavio ha già messo le mani su un trofeo dello Slam. A Parigi, in doppio, con la solita sciarpa giallorossa nella borsa. ‘Cobo’ a calcio ci ha giocato e anche bene, prima di sentire il cuore battere solo con la racchetta in mano. “Dire a Bruno Conti che avevo deciso di smettere – racconta – è stato molto difficile. È e resta una scelta che rifarei altre mille volte”. Dopo tanti anni vissuti allo storico Tennis Club Parioli di Roma agli ordini di coach Vittorio Magnelli, il giovane tennista capitolino si è spostato alla Rome Tennis Academy dove si allena con papà Stefano (ex numero 236 ATP). Giocatore offensivo, dotato di ottima sensibilità, ha nel rovescio il colpo naturale. Il dritto, più costruito, inizia a funzionare. Così come il servizio. Dinamico, rapido e dotato di grandi qualità atletiche, Cobolli vanta già alcune partecipazioni nel circuito maggiore sia a livello ITF che a livello Challenger. Obiettivi? Giocare tanto e migliorare il suo best ranking di numero 879, continuando ad inseguire i sogni dei suoi idoli, Novak Djokovic e Fabio Fognini.

Non c’è due senza tre. Disputare una semifinale ITF appena alla seconda partecipazione non è cosa da tutti i giorni. Battere in poche settimane avversari del calibro di Thomas Fabbiano e Filippo Baldi, nemmeno. Matteo Gigante ci è riuscito e tutti si sono accorti di lui. Dopo un paio d’anni alla Rome Tennis Academy ‘Giga’ è tornato a casa, al circolo Junior Tennis Palocco, dove ha ritrovato lo storico coach Alessandro Galli. Classe 2002, mancino e con un perfetto timing sulla palla, Gigante è uno dei giovani più talentuosi. Serve bene, risponde bene e si muove bene. La testa è ancora acerba ma si farà. Raggiunta la posizione numero 858 della classifica ATP, l’obiettivo per il 2021 è quello di provare a varcare la soglia degli 800 e poi pensare in grande. “La mia off-season si sta concentrando molto sul servizio e sul dritto – ha spiegato Gigante – dove devo migliorare il timing. Inoltre mi sono rivolto ad un nutrizionista e sto per iniziare una dieta che mi aiuterà a migliorare la resa del mio corpo”. Nel 2020 la pandemia ha condizionato il salto di Matteo da junior a pro, limitando le sue possibilità di competere: “Sicuramente è stato un peccato non poter giocare tutto l’anno. Il salto sicuramente l’ho notato nel livello di gioco: specialmente quando si tratta di chiudere la partita devi avere più consapevolezza”. Il tempo è tutto dalla sua.

Ultimi, ma non per importanza, i “Gemelli Diversi”: Daniele Minighini e Niccolò Ciavarella sono l’esempio più calzante di come si possa essere rivali in campo e grandi amici fuori. Più rapido il primo, più pesante il secondo, in comune hanno l’età (entrambi sono nati nel 2004) ed un tennis brillante e moderno. Daniele ha vinto due titoli, a Pescara (G5) nel 2019 e ad Antalya (G3, il suo primo Grado 3) nel 2021. Niccolò si è tolto una prestigiosissima soddisfazione, mettendosi al collo la medaglia di bronzo agli Europei Giovanili tenutisi a Baku nell’estate di due anni fa. Lo scorso anno, invece, è diventato Campione Italiano under 16. Nati e cresciuti sui campi del circolo EUR Sporting Club, si allenano con il maestro Valerio Prisco e con Cristiano Minighini. “Al primo posto – sottolinea da sempre il papà di Daniele – mettiamo da sempre l’educazione ed il rispetto per gli avversari. Occorre essere uomini, prima che tennisti”.  

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti