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Obiettivi e sensazioni, parla il presidente della Fit Sicilia Giorgio Giordano

Lo scorso 19 dicembre il nisseno Giorgio Giordano, 62 anni, ha preso in mano le redini del comitato regionale siciliano, presieduto per 12 anni da Gabriele Palpacelli, adesso consigliere nazionale.

di | 09 gennaio 2021

Lo scorso 19 dicembre il nisseno Giorgio Giordano, 62 anni, ha preso in mano le redini del comitato regionale siciliano, presieduto per 12 anni da Gabriele Palpacelli, adesso consigliere nazionale.

Giordano, già vicepresidente vicario Fit Sicilia, è stato anche direttore del challenger Città di Caltanissetta.

Il neo presidente del consiglio regionale risponde ad una serie di domande a cominciare da quello che si prefigge per il 2021, coadiuvato dai nove consiglieri eletti presso l’Hotel San Michele a Caltanissetta.

 

Obiettivi per l’anno appena cominciato

 

“Per il 2021 credo che l’unico obiettivo che ci dobbiamo prefissare è di tornare alla normalità e riuscire a portare avanti in tranquillità e sicurezza tutte le nostre attività. Lo scorso anno dover programmare, sospendere e addirittura annullare tornei, competizioni a squadre, raduni, centri estivi è stato veramente doloroso. Mi auguro che tutto questo resti solo un brutto ricordo”.

 

In cosa potrà migliorare il tennis siciliano?

 

“Il nostro movimento è da diversi anni in continua crescita in ogni settore. Abbiamo una serie di giovani che stanno progredendo a vista d’occhio e stanno ottenendo ottimi risultati in campo internazionale che ci fanno ben sperare per il futuro; il tutto nasce da un grande lavoro che giornalmente fanno i nostri preparatissimi tecnici e i lungimiranti dirigenti dei circoli che puntano e investono sulle scuole tennis. Se proprio devo trovare un settore su cui la nostra regione può migliorare è quello legato all’organizzazione di tornei internazionali. Grande merito va ai dirigenti del Country che sono riusciti a riportare il tennis femminile del circuito Wta in Sicilia. Un grandissimo sogno sarebbe quello di riavere un prestigioso torneo maschile, magari anche un ATP 250 come quello svolto a Santa Margherita di Pula a ottobre”.

 

I giovani sono sempre il motore del nostro movimento, un consiglio che può dare ai talenti della Sicilia  

 

Il primo consiglio che mi sento di dare è che devono innanzitutto divertirsi, poi allenarsi con costanza e impegno, seguendo attentamente i suggerimenti dei loro maestri ma sempre con il sorriso e senza l’assillo dei risultati e soprattutto senza mettere da parte le cose più importanti come la famiglia e lo studio”.

 

A proposito di talenti, nella sua lunga militanza di direttore del prestigioso challenger di Caltanissetta, quali sono stati quelli che l’hanno colpita di più? E qual è il ricordo più bello?

 

“Sono tantissimi i talenti che sono passati da Caltanissetta nei 20 anni di torneo internazionale, sicuramente quello che mi ha colpito di più è stato il tedesco Alexander Zverev che ha giocato il nostro torneo nel 2014, anno in cui vinse gli Australian Open Juniores. Accompagnato dal padre notammo subito il suo talento e la sua professionalità (arrivò 3 giorni prima dell’inizio delle qualificazioni per provare i campi) che da lì a qualche anno lo portarono ad essere il numero 3 del mondo. Anche Matteo Berrettini mi ha impressionato per le sue doti tecniche e per la semplicità, simpatia e disponibilità”.

Il ricordo più bello? Le lacrime di Tommy Robredo quando, grazie ad una wild card, vinse nel 2012 il torneo; fu il primo che giocò dopo essere stato fermo per circa otto mesi per un grave infortunio. Vedere un giocatore che è stato n. 5 al mondo piangere ed emozionarsi per una vittoria di un challenger e ringraziarti più volte per avergli dato questa possibilità è un episodio che difficilmente potrò dimenticare.

Ma alla fine i ricordi più belli sono le amicizie nate e che continuano ad esserci con i Supervisor, arbitri, giocatori, con chi ci ha collaborato (i ragazzi del livescore, interpreti, addetti stampa ecc.) e soprattutto il fatto, devo dire riconosciuto da molti, di aver lasciato un ottimo ricordo in ambito di organizzazione e ospitalità”.

 

A distanza di qualche giorno dalla sua elezione, che sensazioni ha?

 

“Le sensazioni sono sicuramente positive. So di avere una squadra sulla quale contare, un gruppo formato da consiglieri con un grande bagaglio di esperienza e sui quali fidarsi ciecamente e in più quelli nuovi che hanno tanta voglia di mettersi in gioco e contribuire alla crescita del nostro meraviglioso sport. Poi avere accanto due amici all’interno del consiglio nazionale (Gabriele Palpacelli e Iano Monaco) è sicuramente un valore aggiunto che porterà dei vantaggi alla nostra regione. Inevitabilmente c’è anche la sensazione di timore e di preoccupazione, perché prendere il posto di Gabriele non sarà facile, dato che ha guidato un comitato che in questi anni ha ottenuto dei risultati che sono sotto gli occhi di tutti.  Il tennis in Sicilia ha avuto un incremento non solo in termini di risultati, tesserati e affiliati, ma ha avuto apprezzamenti anche in termini di organizzazione e per la grande capacità di avviare progetti innovativi che ci pongono ai primi posti a livello nazionale”.

 

Quando ritiene che potrà essere stilato il calendario regionale 2021? Tanti tennisti della nostra isola, al netto dell’emergenza sanitaria, non vedono l’ora di iniziare l’attività che storicamente nella nostra regione è molto attiva

 

“Siamo già al lavoro su tutti i settori per la programmazione della stagione 2021 e siamo a buon punto. Naturalmente tutto è legato all’evoluzione dell’emergenza epidemiologica. Il momento è molto critico ma dobbiamo essere pronti a riprendere immediatamente l’attività non appena sarà possibile e quando ci saranno le condizioni per giocare in assoluta sicurezza”.

 

Si aspettava questo grande boom del Padel?

 

“Non c’erano dubbi sull’esplosione di questa disciplina anche in Italia visti i risultati ottenuti in Spagna dove il Padel è diventato un vero e proprio fenomeno sociale. E’ incredibile il numero di campi che stanno sorgendo in Sicilia e il nostro impegno sarà quello di metterci immediatamente al lavoro innanzitutto per fare un censimento di tutte queste nuove realtà che per lo più nascono al di fuori dei circoli di tennis, cercando di iniziare a fare un capillare e puntuale lavoro per un loro coinvolgimento all’interno della nostra federazione; altro obiettivo sul quale lavorare sarà anche quello di monitorare il settore giovanile e le scuole Padel. Su questa disciplina, la federazione sta dimostrando una grande attenzione, confermata dall’ingresso da quest’anno di un ulteriore componente all’interno del consiglio indicato dalle società affiliate di Padel”.

 

Che 2021 sarà per i due principali alfieri del tennis siciliano Caruso e Cecchinato?

 

“Mi auguro che il 2021 sia l’anno dell’approdo tra i top 50 dei due nostri splendidi atleti, per Marco sarebbe un ritorno dato che è stato anche top 20. Entrambi hanno le carte in regola per farlo, hanno chiuso un 2020 molto positivo nonostante le difficoltà legate alla pandemia. Salvo si è preparato duramente a Siracusa con il suo coach Paolo Cannova, l’ho sentito prima della partenza per Antalya dove disputerà il suo primo torneo dell’anno e l’ho trovato molto carico e motivato. Marco sta crescendo a vista d’occhio, il passaggio con coach Max Sartori e la nascita del figlio l’hanno caricato a mille e sicuramente ci darà enormi soddisfazioni”.

 

 

 

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