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Ex professionista, già allenatrice di Schiavone e Pennetta, è fra le new entry del nuovo consiglio del Comitato Regionale Lombardo FIT. Supervisionerà gli aspetti tecnici, e proverà a rinforzare la collaborazione fra gli insegnanti. “Offriremo un sostegno all’intero settore”.
19 gennaio 2021
Oltre quarant’anni di esperienza da mettere a disposizione del tennis lombardo. È il biglietto da visita con cui Barbara Rossi si è presentata nel nuovo consiglio del Comitato Regionale Lombardo della FIT, eletto alla fine del 2020. Ex professionista con un passato da numero 60 del mondo e numero 1 d’Italia, e poi insegnante dal 1986 (oggi al Quanta Club di Milano), la 59enne milanese ha accettato volentieri l’incarico propostole dal nuovo presidente Enrico Cerutti, che ha deciso di puntare su di lei per potenziare l’attenzione del Comitato sulla crescita di atleti e insegnanti.
“Il mio – spiega Barbara, che è anche una voce del tennis in tv - non è un impegno politico, ma pratico, di campo, legato al mio passato da giocatrice e al mio presente da allenatrice”. Nel quadriennio appena iniziato si occuperà della supervisione del lavoro dei tecnici della Lombardia, cercando di costruire un legame fra tutte le realtà che lavorano per formare i giovani. “Posso alimentare la mia grande passione: da sempre mi piace seguire i ragazzi per aiutarli a crescere, e ritengo che lavorare alla base della piramide possa diventare determinante per il futuro. Sia per allargare il numero di giocatori, sia per provare a portarne sempre di più nel tennis di alto livello”.
Un percorso che lei conosce bene: l’ha completato da giocatrice, girando il mondo da sola e imparando sulla propria pelle l’etica del lavoro, dello studio degli incontri e della programmazione; e poi l’ha rivissuto da coach.
Dalle sue mani sono passate entrambe le giocatrici italiane capaci di vincere un torneo del Grande Slam: prima Francesca Schiavone, allenata dai 12 ai 18 anni, e poi Flavia Pennetta, traghettata dal numero 800 del mondo all’élite del tennis Wta. “Come Comitato Regionale abbiamo il compito di provare a dare una mano a tutti, senza tralasciare nessuno, così da offrire un sostegno concreto all’intero settore. Collaborare con un insegnante significa, di riflesso, aiutare anche tutti i suoi allievi”.
Proprio il rapporto fra maestri e allievi sarà uno dei punti cardine del suo nuovo incarico. “Ritengo – continua – che sviluppare questo concetto sia fondamentale. Basta guardare alcuni dei nostri migliori giocatori attuali, come Berrettini, Sonego, Musetti e altri: lavorano da anni con gli stessi coach, che li hanno accompagnati dalla base fino a dove sono oggi”. In questa direzione sarà fondamentale anche la collaborazione fra gli insegnanti, che proprio nei casi dei giocatori appena citati ha portato grandissimi risultati. “Dobbiamo far capire ai maestri che l’unione di intenti è un vantaggio per tutti. Solo così possiamo davvero garantire un futuro ai nostri allievi, sia a quelli portati per il professionismo sia a quelli che non faranno i tennisti, ma svilupperanno comunque una passione tale da tenerli legati a questo mondo”.
In questo momento non è semplice partire subito a tutta velocità, visto che a causa del quasi totale blocco delle attività è piuttosto complesso avere una visione d’insieme anche di breve periodo. Ma Barbara Rossi non ne fa un dramma: “Al momento – dice – ci sono pochissimi tornei e non abbiamo la possibilità di organizzare dei raduni per giocatori e tecnici, ma la situazione è questa e c’è poco da fare. Non ci resta che attenerci alle regole imposte dall’emergenza, augurandoci un rapido miglioramento della situazione”. Ma guai a pensare che sia tutto fermo: al Comitato continuano a lavorare dietro le quinte, per farsi trovare pronti quando sarà il momento di ripartire a pieno regime. Con la passione come benzina di un progetto ambizioso.