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La Sardegna ha schierato a Castel di Sangro i propri giovani nella gara squadre riservata ai nati nel 2009 e nel 2010
di Valentina Guido | 05 luglio 2021
E’ stata una spedizione ricca di indicazioni utili, sebbene non vittoriosa, quella della delegazione sarda a Castel di Sangro in occasione della XXII edizione della Coppa Belardinelli. La competizione a squadre, riservata ai nati nel 2009 e nel 2010, è dedicata alla memoria di un grande allenatore italiano, Mario Belardinelli, esempio di lealtà e professionalità. Sui campi veloci del Centro tecnico federale abruzzese, ha vinto la Lombardia in finale contro il Piemonte, mentre la Sardegna si è fermata prima delle semifinali e ha fatto le valigie venerdì per tornare sull’Isola. Il Tecnico nazionale FIT Dionigi Mostallino, Fiduciario regionale, spiega che “è solo l’inizio di un percorso. Ci siamo posti degli obiettivi che stiamo cercando di raggiungere”.
La Sardegna era rappresentata da cinque bambini e sei bambine: Elias Deligios (2009) del TC Tempio, Eduard Draghiciu (2009) del Tc Ghilarza, Lorenzo Rocco (2009), Eleonora Atzei (2009) e Chiara Dasara (2009) del TC Quattro Mori, Francesco Ceccarelli (2010) del TC Decimo, Daniel Frasconi (2010) dell’SC Geovillage, Elisa Rosadelli (2009) di Poggio San Village, Giorgia Rossi (2009) del TC Terranova, Rachele Piras (2010) del Tc Cagliari, Irene Sanna (2010) del Tennis Elmas.
Sotto la guida dei capitani Dionigi Mostallino e Paolo Pani, la settimana dei giovanissimi tennisti sardi è cominciata nel segno della spettacolare sfilata per le vie del centro cittadino di Castel di Sangro, conclusa nella piazza principale del comune abruzzese con il sorteggio degli accoppiamenti per la composizione dei gironi. La Sardegna ha avuto in sorte la Puglia, la Campania, la Toscana e la Lombardia: il girone “Sinner”, un girone di ferro contro squadre di livello molto alto, tanto che la Lombardia si è aggiudicata infine la competizione (gli altri gironi erano intitolati a “Sonego”, “Berrettini” e “Musetti”). Battuta da Puglia e Toscana per 6-1 nelle prime due giornate, la squadra sarda – come le altre - durante il proprio turno di riposo ha preso parte a un raduno diretto dai tecnici del Settore Tecnico Nazionale Under 16 e dai consulenti delle varie aree della formazione, sotto il coordinamento di Michelangello Dell’Edera. “Durante il raduno sono stati fatti test fisici, si è lavorato sulla respirazione e sulla sport vision. La tattica invece era incentrata sul doppio”. Una disciplina non amata e non compresa da tutti, forse perché non è affatto semplice, e proprio per questo è da apprezzare la decisione di approfondirla con tennisti di così giovane età: “E’ importante che provino a imparare a giocare in doppio, così potranno divertirsi. Del resto, questa disciplina aiuta anche nel singolare soprattutto per quanto riguarda il servizio, la risposta e il gioco al volo”. Non è un caso che nella settimana che precede i Championships, Novak Djokovic sia andato a Maiorca per partecipare al torneo di doppio.
Nelle giornate conclusive, sono arrivate infine le sconfitte contro Lombardia e Campania sempre per 6-1. “La cosa più importante è stata il confronto, che ha fatto bene non solo ai ragazzi e alle ragazze, ma anche a noi maestri. I giovani tennisti che si sono espressi meglio infatti sono quelli che avevano già avuto occasione di uscire dall’Isola per partecipare a tornei nazionali”, continua Mostallino. Vivere in Sardegna vuol dire anche questo: aver fame di esperienze fatte fuori con giocatori di livello diverso, immersi in altre realtà e con altre abitudini". Secondo il Maestro Paolo Pani, fiduciario FIT per la provincia di Sassari, “è sembrato che i risultati più promettenti siano stati ottenuti da quei maestri che possono lavorare con più autonomia”.
C’è ancora molto da fare: il progetto di ampio respiro, seguito anche dagli altri due fiduciari Barbara Galletto e Mirko Usai, si avvale dell’esperienza del Tecnico Nazionale Nicola Fantone (https://www.federtennis.it/Siti-regionali/Sardegna/News/News/Raduno-giovanile-FIT-Accademia-Tennis-Sassari), e ora anche di Martin Vassallo Arguello. “L’obiettivo per questo primo anno era quello di far sentire che la Federazione è vicina ai circoli e ai maestri. Continueremo a lavorare”, conclude Dionigi Mostallino.