-

Il tennis non ha età: gli esempi lombardi di Rohrich e Sala

È lo sport più sicuro in tempi di pandemia, fa vivere più a lungo e va bene sia per i giovanissimi sia per gli ultraottantenni. Basta guardare i leggendari Giorgio Rohrich e Angelo Sala: 80 anni il primo, 94 il secondo. Due modelli lombardi per tutti i veterani d’Italia

17 novembre 2020

Giorgio Rohrich

Giorgio Rohrich, di Ponte San Pietro (Bergamo), 80 anni

Da tempo è stato individuato da alcune ricerche come lo sport che fa vivere più a lungo. In tempi di pandemia è stato rapidamente inquadrato come il più sicuro, in virtù dell’assenza di contatto fisico e degli ampi spazi nei quali viene praticato. Ecco spiegato come mai il tennis è uno sport che fa bene a qualsiasi età, tanto da abbracciare dai ragazzini alle prime esperienze sportive fino ai centenari. O quasi.

Solo la scorsa settimana, per esempio, i profili social dell’ATP hanno rilanciato la storia di Leonid Stanislavskiy, tennista ucraino che a 96 anni scende ancora in campo ogni singolo giorno. Ebbene, anche in Lombardia sono tantissimi gli esempi di veterani che non ne vogliono sapere di abbandonare la tanto amata racchetta.

Meno di un mese fa, precisamente il 22 ottobre, ha festeggiato 80 anni il “maestro” Giorgio Rohrich, uno dei tennisti simbolo del movimento nazionale dei “Vet”. Figlio di un operaio emigrato dalla Dalmazia a Ponte San Pietro (provincia di Bergamo), Rohrich non ha potuto fare il professionista da giovane, perché all’epoca il tennis era uno sport ancora molto elitario e le umili origini della famiglia lo costrinsero a lavorare già da ragazzino, prima in fabbrica e poi come maestro al Tennis Club Bergamo. Ma dopo aver formato una lunga serie di ottimi giocatori, di soddisfazioni Rohrich se n’è prese parecchie da Senior, fra titoli mondiali di singolare, doppio e a squadre con la maglia dell’Italia.

Solo nell’ultimo decennio ha conquistato oltre 40 titoli internazionali, l’ultimo nell’agosto del 2018, il nono consecutivo di una striscia vincente che lo portò vicino al numero 1 della classifica mondiale over 75. 

L’ultimo match Itf, invece, è dell’aprile del 2019. Poi è arrivato un problema di salute che qualche mese fa l’ha portato dal campo all’ospedale, ma la tenacia è rimasta la stessa: Giorgio ci ha messo la solita grinta, la situazione è migliorata e ora il tennis è tornato al centro dei suoi pensieri. Con tanta voglia di riprendere a dettar legge a livello nazionale e internazionale, come gli riesce ormai da decenni.

D’esempio anche la storia di Angelo Sala, classe 1926 da Palazzolo sull’Oglio, che il prossimo 18 dicembre spegnerà 94 candeline. Ha scoperto il tennis a settant’anni dopo una vita sui campi da calcio, e se n’è innamorato follemente.

Alcuni problemi di salute non indifferenti gli sono costati prima mezzo polmone e poi un rene, eppure ha trovato comunque il modo di diventare campione del mondo e numero uno nella categoria over 85, la più “anziana” del Tour internazionale.

Solo due anni fa era in campo a Umago per il suo ultimo mondiale, e la racchetta al chiodo non l’ha ancora appesa. Dimostrando, come tanti compagni di battaglie nei tornei Senior, che a volte l’età è veramente soltanto un numero. Nel tennis in particolare.

Angelo Sala, 94 anni, con uno degli ori mondiali vinti nella sua carriera Over

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti