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Giorgio Tabacco da Catania a Vicenza verso nuovi “orizzonti”

Il diciassettenne messinese da circa un mese insieme al fratello Fausto si è trasferito a Vicenza

di | 17 marzo 2021

Dal caldo della Sicilia al freddo di Vicenza. Da metà febbraio per il diciassettenne messinese Giorgio Tabacco e per suo fratello Fausto (un anno più grande) è cominciata una nuova esperienza professionale presso la Horizon Tennis Home di Max Sartori a Vicenza.

Il talentuoso tennista tesserato per il Vela Messina negli ultimi 4 anni si era allenato a Catania presso il Cus e il Mediterraneo, oltre che sui campi di casa del circolo peloritano. In questi giorni si trova a Monastir, dove sta giocando e continuerà a farlo per le prossime due settimane, degli itf da 15.000 dollari. Giorgio racconta come sono andate le sue prime settimane nel Veneto.

Cercavo insieme a mio fratello Fausto un posto dopo l’interruzione della collaborazione col Cus Catania – spiega Tabacco – e ho reputato che l’accademia di coach Max Sartori fosse l’ideale per fare un significativo salto di qualità. Le prime settimane sono andate abbastanza bene, ci siamo allenati poco su tecnica e dettagli, ma ci siamo focalizzati sulla conoscenza reciproca e nel trovare un punto su cui lavorare”.

Per un ragazzo di 17 anni non è mai facile lasciare gli affetti familiari e soprattutto una terra come la Sicilia. Un percorso analogo lo ha fatto anche il suo conterraneo Marco Cecchinato, anch’egli, come noto, si allena all’Accademia del famoso coach vicentino.

Sia io che mio fratello siamo ancora in cerca di una sistemazione definitiva, dopo qualche settimana trascorsa in un b&b vicino il Ct Vicenza e poi in appartamento che ancora non sappiamo se prendere. La famiglia mi manca molto, non è stata una scelta semplice, ma sono certo che questa decisione alla lunga mi farà crescere tanto”.

A seguire i due fratelli messinesi, componenti del team di serie A1 del Tc Vela, lo staff coordinato da Max Sartori.

Principalmente mi seguono i maestri Tommaso Castagnola e Martin Pereira, della parte tecnica si occupa invece Nick Ceragioli, mentre per quel che concerne l’ambito atletico Max Pinduccio è il supervisore, io lavoro principalmente con Elia Andreis e Andrea Santero. Oltre che con mio fratello, mi alleno con altri forti giovani giocatori quali Luca Castagnola, Stefano D’Agostino e Pietro Pampanin, qualche volta ho avuto il privilegio di allenarmi anche con Ceck e Seppi”.

Tabacco, al suo primo torneo dell’anno, ha superato brillantemente le qualificazioni, prima di cedere al 1° turno all’irlandese Simon Carr. Ecco quali sono i suoi propositi per questa stagione.

Sicuramente punto a fare bene nei 15.000 dollari – prosegue Tabacco – per tentare di uscire prima possibile dal circuito Itf, poichè sono sempre ostici da giocare. Ma il mio principale focus è formarmi, oltre che migliorare il mio tennis. Sono assolutamente consapevole di dover lavorare su molti aspetti, da quello tecnico sul quale stiamo lavorando alacremente, a quello mentale, ad esempio come si affronta una partita. Insieme allo staff che mi segue, guardo molti match dei tennisti più forti per capire quelle che sono le scelte giuste da fare in campo e che ti consentono di diventare un giocatore”.

Il diciassettenne messinese è al suo ultimo anno da junior (oggi n. 130) e attualmente nella classifica degli italiani è al terzo posto dopo Nardi e Perego.

“Mi piacerebbe disputare qualche torneo under 18 in Italia, ma temo che molti verranno cancellati per via del Covid, così come non abbiamo la certezza della disputa degli Slam juniores, quindi quasi certamente mi concentrerò sui futures”.

Come tutti i giovani che si affacciano al professionismo anche Giorgio ha dei punti di riferimento sia a livello nazionale sia fuori dai confini italiani.

L’Italia vive un momento magico, tantissimi giocatori forti, io traggo ispirazione da Salvo Caruso, un esempio da prendere per la sua umiltà e per le grandi doti fuori e dentro il campo. Tra gli stranieri adoro Gael Monfils, anche se in questo periodo è un pochino giù dal punto di vista sentimentale per via della fine della storia con la Svitolina, ma sono certo che tornerà al top. Tra i miei coetanei - conclude il messinese - mi piacciono molto Rune e Alcaraz, tra i connazionali invece, faccio i complimenti per il percorso che sta facendo al mio grande amico Luca Nardi, ci sentiamo spesso, è veramente simpatico”.

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