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Con la semifinale all’Allianz Cloud, Arturo Coello si è garantito la vetta anche nel ranking FIP di fine anno, in questo caso in solitaria. Un traguardo meritatissimo da parte di un 21enne che nel 2023 ha vinto tantissimo, bruciando le tappe e mettendo a tacere ogni perplessità. Può dominare per parecchi anni
di Marco Caldara | 09 dicembre 2023
Ad Arturo Coello non piace dipendere dagli altri. È così quando deve andare a prendersi un punto, e lo fa accelerando senza mezze misure, ed è stato così nella corsa al numero uno di fine anno. Sapeva (o meglio, l’ha scoperto martedì dalla bocca dei giornalisti) che gli sarebbe bastata una semifinale al Milano Premier Padel P1 per avere la garanzia di chiudere l’anno in vetta anche nel ranking dell’International Padel Federation, ma nel – bellissimo – quarto di finale di venerdì sera all’Allianz Cloud contro Garrido/Gonzalez lo spettro della sconfitta è aleggiato più volte nella sua metà campo, per meriti dei rivali e per la serata così così del suo partner Agustin Tapia. Ma quando è stato il momento di prendere la partita in mano, Arturo l’ha fatto, mettendo in cassaforte la semifinale che rende impossibile il sorpasso da parte di Galan e Lebron (anche qualora dovessero vincere il titolo) e garantendosi il numero uno.
Un traguardo che nel padel pesa molto di più rispetto alla vetta provvisoria, e che nessuno merita quanto lui, per la qualità del suo 2023 e la quantità di titoli messi in cassaforte insieme a Tapia. Nel circuito Premier Padel se ne sono presi quattro su cinque, col quinto ancora alla portata, ai quali vanno aggiunti gli undici nel World Padel Tour, la gran parte nella prima metà dell’anno. Poi, i due hanno leggermente tirato il fiato fra fatica, calo di condizione e un po’ di sano appagamento, ma il loro dominio – seppur agevolato dalle difficoltà di Galan/Lebron – rimane tale ed è sacrosanto che lassù in cima ci sia il 21enne di Valladolid.
Va detto che – risultati alla mano – Tapia lo meriterebbe altrettanto, in barba al suo ranking FIP viziato dalle troppe assenze della passata stagione, ma c’è da fare un distinguo. Perché mentre sulle qualità e potenzialità dell’argentino nessuno aveva l’ombra di un dubbio, Coello aveva invece ancora molto da dimostrare. Nel 2023 l’ha fatto in tempo zero, bruciando le gerarchie e sedendosi sopra a tutti gli altri. Talvolta pasticcia ancora un po’ troppo, ma sono dettagli. Col tempo limiterà pure quelle incertezze.
Se il dominio fra 2020 e 2022 di Galan e Lebron aveva portato il padel a velocità supersoniche, Coello l’ha elevato ancora di più. Sa fare male da ogni zona del campo, utilizza la volèe rematada di potenza molto di più (e molto meglio) degli altri, ma nel suo padel c’è anche molto di più. Perché a rete è quasi impossibile da sorprendere, nei duelli di volèe soccombe una volta su dieci (per strare stretti) ed è anche un gran difensore. Aspetto che si nota meno perché non ruba l’occhio, ma per vincere le partite è molto più importante rispetto alle sue acrobazie a rete.
Oltre al suo padel, di Coello piace il carisma ma anche la grande umanità. Quando gli hanno fatto notare che con la semifinale a Milano avrebbe chiuso da numero uno, il suo primo pensiero è andato… al compagno. “Fino a quando non saremo numero uno come coppia – ha detto, richiamando il fatto che al comando chiuderanno Galan e Lebron, grazie ai risultati del 2022 – non potrò davvero festeggiare. Sono comunque molto contento della mia stagione e di Agustin. Ed è bello avere anche la stima dei nostri avversari, come quando Di Nenno è venuto ad abbracciarmi al momento della notizia che sarei diventato numero uno: una competizione sana che fa crescere questo sport. Spero di essere numero uno anche il prossimo anno: poi se dovessero essere altri, andrà bene lo stesso”.
A giudicare da quanto i due hanno saputo fare quest’anno, farebbe un certo effetto non vederli al comando anche fra dodici mesi, tanto che tutte le migliori coppie – tranne Di Nenno/Stupaczuk – sono pronte a rimescolarsi con l’obiettivo di trovare la chiave per tenere il loro ritmo. Ce la faranno? Difficile dirlo. L’unica certezza è che dal prossimo anno, quando esisterà (finalmente) un solo ranking, non ci saranno più né dubbi né il rischio di fare confusione quando si cerca di capire quale sia la coppia più forte del mondo del padel. Per il numero uno individuale, invece, non ci sono più dubbi già da un pezzo.