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A tutto Coki Nieto, il campione sottovalutato

Jorge “Coki” Nieto è senza dubbio uno dei giocatori di punta meno considerati, eppure sta vivendo un grande 2023 e con Jon Sanz forma una coppia super interessante. Perché giocano un grande padel, vincono le partite e sono in grado di intrattenere. La top-16 della Race è a un passo, a spese di Belasteguin

19 ottobre 2023

Nella storia dello sport ci sono stati tantissimi giocatori sottovalutati: nel tennis ne abbiamo visti molti negli ultimi anni. Da Tomas Berdych a David Ferrer, passando per Jo-Wilfried Tsonga e tanti altri che hanno vissuto anni ad altissimi livelli e avrebbero vinto molto di più, se solo non fossero nati nell’epoca dei famosi Fab 4: Djokovic, Nadal, Federer e Murray. Nel padel, adesso c’è Jorge Nieto Ruiz, che per tutti è Coki, uno di quelli che preferisce far parlare la racchetta e che è molto più giocatore che personaggio

I risultati dello spagnolo sono sotto gli occhi di tutti, in particolare quelli colti nell’ultimo periodo a fianco di Jon Sanz, e Coki è pienamente in corsa per presentarsi (anche con importanti credenziali) al Master Final, dopo una buonissima stagione. “Adattarsi al compagno è sempre la cosa più difficile ed è uno stress a livello mentale, ma con Jon le cose sono andate alla grande da subito”, ha dichiarato Nieto. E poi c’è il contrasto di caratteri, la follia pura di Sanz e la calma di Nieto. “Ogni tanto serve a darmi una scossa, mentre io lo tengo lì, tranquillo e sereno”. Funzioni: hanno battuto tante coppie forti e se la sono giocata con tutte la altre.

Il madrileno, alto 1 metro e 75, non rappresenta oggi il prototipo ideale per un giocatore di padel, in uno sport che sta diventando sempre più fisico. “Non penso che diventerò mai il numero 1 del mondo, ovviamente lotterò per farlo, ma oggi una persona come me o come Chingotto (alto 170 cm, ndr) fa sicuramente più fatica. È chiaro che quando va a rete Coello, che è alto 190 centimetri, fa tutta la differenza del mondo. Fa la metà dei passi che farei io”.

Umile, centrato e concentrato, Coki ha sempre detto di non aver mai avuto grossi picchi, ma neanche grandi cadute. È stato sempre lì, a lottare fra i più forti, a prescindere dai compagni di squadra avuti. “Qualcosa è cambiato? Faccio qualche variazione in più, lavoro sulla mia mente fuori dal campo. E per il resto c’è la follia di Jon Sanz, con quella diventiamo completi e vinciamo le partite”. 

Coki, a 25 anni, è nel pieno della sua carriera e con Sanz sta facendo cose mai viste prima, ma non si dimentica di tutti i compagni avuti. Fra i quali alcuni nomi pesanti. “Sicuramente mi piace la mentalità di Martín Di Nenno. Di Pablo Lima porto con me la sua coerenza, mentre Juan Martín Diaz è magico, meraviglioso nel tocco di palla. Posso solo parlare bene di Tito Allemandi, mi ha aiutato tantissimo e si è comportato molto bene con me, mi ha anche trasferito la sua mentalità. Javi Rico mi ha dato la sua costanza, ma devo ringraziarli tutti perché sono stati fenomenali compagni di squadra".

L’analisi dei numeri del 2023 parla di un Nieto sempre a braccetto con i più forti. Ha vinto 23 partite su 39, con la finale in Finlandia – persa 7-6 6-0 contro Lebron e Galan – come punto più alto della stagione, anche perché l’ultima l’aveva giocata quattro anni prima, a Mijas con Rico. In più, Coki ha giocato due semifinali (Malaga e Vienna) e ben 4 quarti di finale, guadagnando complessivamente 3.160 punti. Gli valgono il 17° posto della Race alle spalle di Fernando Belasteguin, ma lo supererà a Minorca (dove il “Boss” mancherà per infortunio) entrando fra i 16 qualificati virtuali per il Master Final. In un padel che non sembra più fatto per lui, sta invece trovando un posto mai raggiunto prima. Con un rendimento che spesso è stato dato per scontato e invece scontato non lo è affatto.

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