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Gioventù al potere con Abbate/Graziotti: che show a Zurigo

I due nomi nuovi del movimento tricolore conquistano il FIP Rise di Zurigo, battendo i campioni d’Italia Cremona/Cassetta e poi vincendo una finale super intensa. Per il siciliano Abbate, classe 2004, è il terzo titolo internazionale in appena due mesi: una splendida notizia per il nostro movimento

di | 29 agosto 2023

Uno è di gran lunga il più giovane fra i padelisti italiani di vertice, mentre l’altro invece ha appena spento 25 candeline e quindi non si può più considerare un baby, ma ha comunque un ampio vantaggio anagrafico rispetto a quasi tutti gli altri nomi noti del nostro movimento. Insieme, Flavio Abbate e Giulio Graziotti formano una coppia esplosiva e ben assortita, che la scorsa settimana è andata a prendersi il successo nel torneo internazionale FIP Rise di Zurigo, in Svizzera.

Una vittoria di spessore perché al via c’erano numerose coppie di alto livello, e anche perché il siciliano classe 2004 e il romano classe 1998 dividevano il campo per la prima volta. Ma per intesa ed efficacia è parso come se fossero insieme da una vita e così si sono meritati il successo, conquistato in una finale davvero intensa contro lo spagnolo Manuel Prado Prego e il portoghese Miguel Oliveira, superati con il punteggio di 6-4 6-7 7-6. Ma la vittoria più significativa, almeno dal punto di vista simbolico, è stata quella ottenuta qualche ora prima (in semifinale) contro i campioni d’Italia in carica Marco Cassetta e Simone Cremona, ai quali negli ultimi tempi era capitato di rado di perdere contro una coppia tutta italiana.

Invece, Abbate/Graziotti li hanno domati in due set e dato un segnale a tutti gli altri connazionali, nella settimana che – sempre nell’evento svizzero del Cupra FIP Tour – ha visto anche la sorprendente vittoria di Simone Iacovino e Federico Scarà ai danni di Lorenzo Di Giovanni  Daniele Cattaneo, un’altra delle coppie di punta del nostro movimento. Segno che lassù in cima alle gerarchie del padel nazionale, cristallizzate ormai da tempo, inizia a soffiare il vento del (possibile) cambiamento.

Non abbiamo parole per descrivere quando successo in questi fantastici giorni passati insieme – il commento via social dei due azzurri –, ma sappiamo che l’umiltà, il cuore e il coraggio che è stato messo durante gli incontri è stato ripagato da una grande vittoria”.

In uno scenario nel quale sempre più giovani iniziano a rubare la scena ai veterani, la notizia migliore rimane la crescita del mancino Abbate, che a 19 anni si può ormai considerare una delle certezze del nostro movimento. Sono passati meno di sei mesi da quando a marzo il siciliano stupì tutti vincendo insieme a Marcelo Capitani la tappa inaugurale del circuito Slam by MINI, diventando il primo giocatore nato nel nuovo millennio a riuscirci, eppure sembra un’eternità. Perché nel mentre il talento di Siracusa ha continuato la sua crescita fino a prendersi altri record: a inizio luglio è diventato il più giovane italiano a vincere un titolo internazionale, e meno di due mesi più tardi ha già triplicato il proprio bottino, aggiungendo alle vittorie di Agrigento e Biella (entrambe con Nicolas Brusa) anche il primo successo all’estero.

Nel ranking mondiale FIP il siciliano è ancora lontano dai migliori connazionali (col titolo in Svizzera è salito al numero 252), ma solo perché ha iniziato da pochissimo a competere a livello internazionale. A 19 anni, oltre dieci in meno rispetto alla media degli altri giocatori italiani di vertice (che supera i 30 anni), Abbate sembra avere i mezzi – e il tempo a disposizione – per diventare il primo azzurro capace di arrivare sul serio a giocarsela un domani in mezzo ai più forti.

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