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In Argentina uno dei tornei WPT più curiosi e carichi di sorprese degli ultimi anni termina nella maniera più scontata possibile, con la vittoria delle due coppie più forti al via. Coello/Tapia lasciano le briciole alle wild card Libak/Augsburger, mentre fra le donne Salazar/Triay rimontano contro Ortega/Gonzalez
di Marco Caldara | 13 marzo 2023
Non è bastato nemmeno uno dei tornei più ricchi di novità e colpi di scena degli ultimi anni, in particolare grazie alla vera e propria favola delle giovanissime wild card di casa Valentino Libaak e Leandro Augsburger, per rappresentare una vera e propria sorpresa. Perché alla fine nell’albo d’oro del nuovissimo Open argentino di La Rioja, seconda tappa stagionale del calendario World Padel Tour, ci sono finite le due coppie più forti al via: nel maschile Agustin Tapia e Arturo Coello (favoriti grazie all’assenza di Galan/Lebron), nel femminile le numero uno Gemma Triay e Alejandra Salazar.
Tuttavia, quello che i due giovani argentini hanno saputo combinare in un tabellone maschile che ha perso subito la coppia n.1 del seeding Belasteguin/Gutierrez rimane. Di Augsburger e Libaak, rispettivamente classe 2004 e 2005 (!) si parlava un gran bene da tempo, ma era difficile credere che potessero già essere competitivi contro i più forti. Invece sono diventati la prima coppia wild card ad arrivare in semifinale (e poi in finale) in un torneo WPT, mietendo vittime illustri come Navarro/Tello e Sanchez/Campagnolo, ma anche (prima) Silingo/Diaz e infine Belluati/Lamperti, ai quali hanno negato l’accesso in finale. Match dopo match Leo e Tino hanno letteralmente fatto impazzire il pubblico del Superdomo e ritoccato i propri record, dimostrando di essere già pronti per il grande salto.
Detto che il futuro del padel argentino sarà anche nelle loro mani, il presente rimane tuttavia di Agustin Tapia, che in finale – insieme a Coello – ha fatto pesare tanto la superiorità quanto l’esperienza, contro due rivali bloccati anche dalla tensione e costretti ad arrendersi con un 6-1 6-0 (in appena 42 minuti) davvero ingeneroso. La loro grande cavalcata meritava di più, ma di questo passo avranno presto modo di rifarsi. Per Tapia e Coello, invece, fanno 2 titoli in 2 tornei WPT: come inizio non potevano chiedere di meglio.
Anche nel tabellone femminile le sorprese sono durate fino al sabato, o in realtà solamente il sabato, giorno dell’eliminazione delle numero 2 del mondo Ari Sanchez e Paula Josemaria, battute dalle numero 3 Marta Ortega e Bea Gonzalez. Ma alla fine il titolo è finito comunque nelle mani di Salazar/Triay, che non erano riuscite a vincere la tappa inaugurale ad Abu Dhabi ma si sono immediatamente riscattate nella successiva, chiudendo la finale con il punteggio di 6-7 6-4 6-1. Uno score che racconta bene la partita: primo set combattutissimo a favore delle più giovani, secondo utilizzando dalle più forti per pareggiare i conti e terzo dominato, fino all’ennesimo successo di una delle coppie meglio assortite della storia.
Per il resto, il torneo femminile ha – come spesso accade – seguito alla lettera le gerarchie, con le otto coppie più forti approdate ai quarti di finale e le prime quattro in semifinale. Poca fortuna per le italiane: Carolina Orsi e la compagna francese Lea Godallier sono uscite di scena al primo turno, battute 6-1 6-3 da Canovas/Martinez, mentre Stellato/Sussarello hanno dato forfait. Tuttavia, le due azzurre (così come la Orsi) non mancheranno questa settimana a Santiago del Cile, per il secondo Open della tournée sudamericana. Presenti in Cile anche i numero uno Ale Galan e Juan Lebron.