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Il FIP Platinum che nei prossimi giorni vedrà in gara tanti big è solo l’ultimo grande evento di padel ospitato dalla città sarda e dal Tennis Club Cagliari. Nel 2020 sono stati i primi a portare in Italia un torneo del circuito maggiore, ma anche altri eventi FIP risultati importantissimi per la promozione del gioco
di Marco Caldara | 03 ottobre 2023
“Chi giocherà a sinistra? Faremo testa o croce”. L’ha scritto via social Mike Yanguas nel rispondere a un appassionato che chiedeva dettagli sulla sua “semana de Chingoland”, come lui stesso ha definito l’imminente impegno al FIP Platinum Sardegna a fianco di Federico Chingotto. Normalmente, lo spagnolo divide il campo con Belasteguin e l’argentino con Paquito, ma per il super torneo del Tennis Club Cagliari hanno deciso di fare squadra e sono pronti a nobilitare ulteriormente il livello di un torneo capace di attirare 35 dei primi 50 giocatori del ranking mondiale maschile, più 23 top-50 al femminile.
Numeri – e nomi – che certificano il valore dell’evento che riporta il grande padel nella città italiana che prima di tutte l’ha accarezzato, in tempi di pandemia. Era il 2020 quando a Cagliari si giocò la prima storica tappa italiana del World Padel Tour, nonché l’unica fuori dalla Spagna in una stagione nella quale, per ovvi motivi, gli organizzatori cercarono di ridurre al minimo gli spostamenti all’estero dei giocatori. Eppure, per Cagliari fecero uno strappo e nell’edizione vinta da Belasteguin/Tapia e Sainz/Triay è iniziato il rapporto fra la città e il grande padel, diventato una storia d’amore che si è appena arricchita di un nuovo capitolo.
Ma ce ne sono stati anche tanti altri, visto che il circuito WPT fece tappa in Sardegna pure dodici mesi più tardi (con successi di Ruiz/Stupaczuk e Triay/Salazar), e a far da prologo a entrambe le edizioni venne organizzato – nella settimana precedente – un torneo di categoria FIP Star. Si giocò sia al Tennis Club Cagliari sia in un campo allestito al Bastione di Saint-Remy, uno dei monumenti di maggior pregio della città, chiamato a fare da vetrina a una disciplina che al tempo stava ancora iniziato a farsi conoscere ai più.
Oggi, invece, in Italia il padel lo conoscono tutti e praticano in tanti, e se solo nella città di Cagliari esistono più di venti strutture dotate di campi da padel il motivo è anche della promozione fatta al tempo, che ha permesso a molti di capire – in anticipo – le potenzialità della disciplina. Anche perché, sempre fra 2020 e 2021, Cagliari ha ospitato anche le Cupra FIP Finals, il Master conclusivo del circuito governato dall’International Padel Federation, che nelle sue prime due edizioni ha trovato casa al PalaPirastu.
Peraltro, la prima fu impreziosita dalla vittoria di niente meno che Juan Martin Diaz, una delle leggende del padel, la cui pala autografata è custodita gelosamente nella club house del Tc Cagliari. L’argentino progettava di tornare un’ultima volta in Sardegna nell’anno dell’imminente addio al professionisti, insieme al compagno Miguel Lamperti, invece all’ultimo ha rinunciato al Platinum a causa di altri impegni, ma a Cagliari quasi non se ne sono accorti. Perché la lista di fenomeni in gara è talmente lunga che una coppia come Diaz/Lamperti sarebbe partita addirittura dalle qualificazioni.
Terminate quelle, da oggi uomini e donne iniziano a fare sul serio, con i primi nomi importanti in campo, in attesa dell’esordio – giovedì – delle prime quattro teste di serie di entrambi i tabelloni. Giocatori che solitamente non frequentano il Cupra FIP Tour, dedicandosi solo a Premier Padel e World Padel Tour, ma per l’evento di Cagliari hanno fatto volentieri un’eccezione. Sanno anche loro che ne vale la pena.