-

Cagliari va pazza per Chingotto, il campione diverso

Il top-10 argentino è l’attrazione principale del FIP Platinum Sardegna, dove oggi gioca la semifinale insieme a Mike Yanguas. Un fenomeno dalle caratteristiche diverse da tutti gli altri big, che sopperisce all’assenza di centimetri con velocità, energia e intelligenza tattica. E sa sempre come farsi amare dal pubblico

di | 07 ottobre 2023

Federico Chingotto, argentino classe 1997, gioca oggi la semifinale al FIP Platinum Sardegna di Cagliari (foto FIP)

Il modello del giocatore ideale di padel? Alto, potente, esplosivo. L’esatto contrario di Federico Chingotto, che arriva a malapena al metro e 70 e di forza bruta ne ha gran poca, eppure è indiscutibilmente fra i big del mondo della pala. Perché dove non arriva con le qualità che fanno grandi i colleghi, l’argentino sa arrivare col resto: regolarità, rapidità, intelligenza tattica, energia infinita e molto altro. Nel 2023, per esempio, ci ha aggiunto anche un po’ di aggressività, ma i por tres li lascia comunque agli altri. Lui se mai li difende fin da ragazzino, diventato adulto con la pala in mano facendosi adorare da pubblico e colleghi.

Basta guardarlo per volergli bene: così diverso dalla massa da risultare immediatamente simpatico. E lo è per davvero, sempre pronto a scherzare col sorriso stampato sul viso, sia quando le attrazioni principali sono gli altri sia quando diventa lui, come al FIP Platinum Sardegna di Cagliari dove da numero 9 del mondo è arrivato a nobilitare un’entry list già ricchissima, in coppia – ad interim – con Mike Yanguas.

C’era curiosità per scoprire chi dei due avrebbe occupato il lato sinistro del campo (visto che sono entrambi giocatori di destra), ma non sorprende che se lo sia preso proprio Chingotto. Perché? Perché le caratteristiche fisiche di Yanguas avrebbero suggerito di mettere lui nel “reves”, ma nel mondo di Chingo nulla è come sembra. Chi mastica padel capisce al volo l’illogicità di trovarlo a sinistra, lato che di regola (non scritta) spetta al giocatore più potente, quello che deve accelerare e chiudere i punti. Eppure, giocando da quella parte il 26enne di Olavarria (provincia di Buenos Aires) ha raggiunto addirittura la finale all’ultimo Master Final del WPT, lo scorso anno a dicembre. Obbligato a fare coppia con un altro compagno di destra (Martin Di Nenno), si tolse lo sfizio di travestirsi da gigante e fu un successo.

Il pubblico di Cagliari ha capito subito che poter vedere (gratis, oggi le semifinali) uno come Chingotto è una opportunità rara, così ha assiepato fin da giovedì le tribune del Centrale del Tennis Club. Scelta saggia, perché il “ratón” (come è soprannominato) è uno di quelli che di solito arrivano in fondo anche ai tornei più importanti, quest’anno capace di tre finali nei tre appuntamenti europei targati Premier Padel: prima al Foro Italico, poi a Madrid e quindi al Roland Garros. Sempre con Paquito Navarro, che pareva in fase calante e invece è tornato a giocare da grandissimo, anche grazie a un compagno che gli facilità la vita in campo e lo stimola fuori.

In poco tempo, i due hanno costruito un rapporto meraviglioso ed è ciò che serviva a entrambi, Chingotto compreso. Fra 2014 e 2022 aveva sempre giocato solo con Juan Tello, col tempo diventato una sorta di fratello, poi i due hanno cercato nuovi stimoli e mentre all’altro non sta andando benissimo non si può dire lo stesso per “Chingo”, che invece nel 2023 ha già ottenuto tanto e può ottenere ancora. Se lo merita, anche perché fino a qui in carriera ha raccolto meno di quanto ha seminato.

La conta dei titoli nel circuito maggiore è ancora ferma a uno solo, conquistato nel 2020 a Las Rozas e senza la gioia del match-point vincente (la finale non si giocò per infortunio di Lima), mentre da lì in poi si è sempre dovuto accontentare del secondo posto. Ma l’impressione, certificata da quanto sa far vedere ogni volta che scende in campo, è che prima o poi si prenderà altre soddisfazioni. E poi altre ancora. Magari partendo proprio da Cagliari.

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti