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Calneggia: l’ex “pro” che ha scelto la Calabria, per amore del padel

Il 42enne italo-argentino, ex top-20 del ranking mondiale, ha deciso di trasferirsi in Italia da un paio d’anni. Per tre giorni a settimana dà lezioni a Rende, mentre negli altri si diverte ancora a giocare e vincere. “Voglia e determinazione – dice – ci sono ancora, quindi vado avanti”. Sognando un posto in nazionale

26 maggio 2023

Cristian Calneggia, italo-argentino classe 1980, è numero 2 del ranking nazionale (foto Adelchi Fioriti)

Da Cordoba a Cosenza, passando per la Spagna, per Follonica e quindi Parma. Un lungo viaggio con un unico denominatore comune: l’amore per il padel. Il protagonista della storia è il classe 1980 Cristian Calneggia, padelista argentino con cittadinanza italiana, con un passato da numero 17 al mondo e un presente da allenatore, ma anche da numero 2 del ranking nazionale, guidato per un periodo prima del sorpasso da parte di Marcelo Capitani. Per la precisione, oggi Cristian è residente a Rende, in Calabria, dove dal martedì al giovedì dà lezioni al Chiappetta Sport Village. Poi nei weekend prende la sua pala e gira per l’Italia per disputare tornei contro i migliori giocatori del nostro Paese e non.

Ma riavvolgiamo il nastro, per capire come è arrivato sul nostro territorio questo fuoriclasse. La risposta è semplice: dopo un’infanzia e un’adolescenza in cui ha vissuto in Argentina, dove è stato anche campione nazionale dal 2007 al 2009, il nativo di Cordoba ha deciso di provare nuove esperienze e prima si è trasferito per alcuni anni in Spagna, Paese in cui ha continuato a sviluppare il suo gioco (raggiungendo nel frattempo la posizione numero 17 del ranking), e poi nel 2021 ha scelto l’Italia come sua nuova casa. Un trasferimento arrivato anche grazie alla spinta di una zia, nata in Argentina ma poi emigrata per lavoro nel nostro paese, dove ha vissuto la maggior parte della propria vita.

Calneggia e German Tamame: quest'anno sono arrivati in finale alla tappa Slam by MINI di Roma/Ostia (foto Adelchi Fioriti)

Calneggia, che prima del 2021 era già stato in Italia per disputare tornei internazionali e giocare la Serie A (all’inizio con il CC Aniene, poi col Due Ponti e quindi alla S.S. Lazio Padel, la sua attuale squadra), ha cominciato l’avventura in Italia partendo da Follonica, per poi passare a Parma e infine arrivare in Calabria. Tre realtà diverse nelle quali si è trovato molto bene, sia sotto l’aspetto del padel sia per quanto riguarda lo stile di vita. “In Italia – afferma l’italo-argentino – ogni giorno il padel cresce sempre più. Qui vivo con molta serenità: mi piace il cibo, la gente e mi diverte conoscere posti diversi".

Come accennato, oltre a insegnare a Rende il nativo di Cordoba è ancora un giocatore di altissimo livello, in grado di mettere in difficoltà chiunque. Lo sta dimostrando soprattutto nei tornei del circuito Slam by MINI, dove, spesso e volentieri in coppia con altri padelisti italo-argentini, ha conquistato diversi ottimi risultati. Su tutti i due successi della passata stagione: nella quinta tappa (con Tolito Aguirre) e nella sesta con Fabricio Cattaneo. Quest’anno, invece, sin qui Calneggia ha dovuto accontentarsi di un secondo posto nella prima tappa a Roma/Ostia, giocata con Germam Tamame, ma ci riprova nel fine settimana nella tappa numero 3, al Beach Club di Osimo in coppia con Nicolas Suescun.

Il tutto, vale la pena ricordarlo, con i 43 anni in arrivo il mese prossimo. “La voglia e la determinazione ci sono sempre – dice ancora – e finché sarà così andrò avanti. Il mio obiettivo principale è di essere convocato per la Nazionale e continuerò a impegnarmi anche per questo. Ovviamente non sarà facile, visto che il livello dei giocatori italiani è cresciuto tantissimo”.

Originario di Cordoba (Argentina), Calneggia ha vissuto a lungo in Spagna prima di trasferirsi in Italia (foto Adelchi Fioriti)

Prendendo come aggancio lo sviluppo del movimento italiano, Cristian ha poi parlato dei giovani azzurri con maggiori possibilità di crescita: “Vedo molto bene soprattutto Giulio Graziotti, Marco Cassetta e Flavio Abbate. Si stanno allenando tanto, anche in Spagna con allenatori di altissimo livello come Gustavo Pratto, Rodri Ovide e Pablo Crosetti. Credo che siano sulla strada giusta. Sono giovani e hanno sicuramente ancora dei margini di crescita importanti”. 

Secondo Calneggia potrebbero però non essere loro i primi italiani a diventare veramente competitivi ai massimi livelli del padel internazionale. “Bisogna puntare sui ragazzini. Loro sono importantissimi. Uno dei miei sogni è quello di poter aprire un’accademia per i ragazzi più giovani per cercare di farli crescere al meglio. Non appena smetterò con il padel professionistico mi impegnerò molto su questo”.

Prima di concludere, inevitabile un commento su quanto sta succedendo nel circuito mondiale e soprattutto su quanto sta facendo vedere l’argentino Agustín Tapia, connazionale di Cristian che in questa prima parte di stagione ha vinto quasi tutto – insieme ad Arturo Coello – e si è anche guadagnato per la prima volta il numero uno del mondo.

Sta facendo qualcosa di davvero sensazionale. Per il padel è positivo che ci siano dei cambiamenti nella testa della classifica e che i vincitori siano diversi rispetto allo scorso anno, perché così lo spettacolo migliora e il pubblico non si annoia. Ora è il turno di Tapia e Coello, ma sicuramente nel corso dell’anno verranno fuori anche altre coppie”. Se lo dice uno come lui c’è da fidarsi.

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