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Che ritorno per i Superpibes: Di Nenno e “Stupa” in trionfo a Doha

Il Qatar Major Premier Padel va agli argentini Martin Di Nenno e Franco Stupaczuk, che nel secondo torneo della loro rinnovata collaborazione conquistano uno dei titoli più ambiti della stagione. Battuti per 6-2 7-6 in finale Belasteguin/Gutierrez, comunque soddisfatti per il livello mostrato a Doha

di | 05 marzo 2023

Se il buongiorno si vede dal mattino, il 2023 del padel internazionale si annuncia una delle stagioni più avvincenti degli ultimi anni. Perché due delle nuove coppie più attese, Coello/Tapia e Di Nenno/Stupaczuk, hanno già messo in bacheca un titolo (i primi nel Masters WPT di Abu Dhabi e i secondi nel Qatar Major di Premier Padel) e la terza, Belasteguin/Gutierrez, è giunta in finale a Doha e ha ribadito di avere ancora le armi per combattere per la gloria.

Ma al Khalifa Tennis Complex il titolo che inaugura la seconda stagione del circuito governato dall’International Padel Federation è andato meritatamente a Di Nenno/Stupaczuk, i (ritrovati) “Superpibes” che da ragazzi dominarono il circuito in Argentina e da professionisti sono tornati a fare coppia quest’anno con il numero uno di Galan/Lebron nel mirino. La strada che conduce all’obiettivo è lunga ma l’inizio non poteva essere migliore, col successo in uno dei quattro appuntamenti più importanti dell’anno. Di Nenno lo vinse nel 2022 insieme a Paquito Navarro e ha fatto il bis undici mesi più tardi con un compagno diverso, in una finale tutta argentina fra le due coppie che lo scorso anno consegnarono l’ennesimo titolo mondiale all’albiceleste.

Come suggerisce il 6-2 7-6 finale è stato un match dai due volti: prima dominato da una coppia che ha imposto un ritmo troppo alto, poi lottato punto su punto fino al tie-break decisivo che ha dato di nuovo ragione al duo più giovane, capace nel complesso di produrre un padel più completo e più efficace, fondamentale per battere Bela/Sanyo nella lotta.

La partita si è infiammata dalla seconda metà del secondo set, quando Belasteguin e Gutierrez hanno mancato due palle-break sul 4-3 e ceduto il servizio nel game successivo, pagando (stranamente) un pizzico di disordine tattico. Ma la partita era ancora lontana dalla conclusione. Hanno recuperato il break a zero, hanno aggiunto ancora maggiore pazienza al loro cocktail e si sono giocati tutto nel tie-break.

Anche sul 6-6 sembrava tutto finito quando i rivali sono scappati sul 4-0 grazie a un super Di Nenno, invece è salito in cattedra Sanyo e i cinque punti successivi sono finiti nelle mani dei più esperti. Ma la rimonta si è spenta lì, perché lo stesso Gutierrez ha commesso tre errori nei tre punti successivi e dopo 1 ora e 53 minuti i due rivali si sono trovati abbracciati in ginocchio al centro del campo, per celebrare uno dei successi più importanti della loro carriera.

Io e Martin – ha detto Stupaczuk – sapevamo di poter fare grandi cose e siamo felici di aver portato a casa una partita spettacolare, contro due leggende di questo gioco. Sono sempre difficilissimi da battere”. Soddisfazione anche fra gli sconfitti, per aver lottato fino all’ultima palla, con l’augurio – dalle parole di Sanyo – di continuare a giocare a certi livelli anche nei prossimi mesi. Giusto guardare subito avanti, perché il calendario è pienissimo e non c’è un secondo per fermarsi: a breve i quattro finalisti saranno sull’aereo per la loro amata Argentina, dove lunedì scatta il primo torneo di una tournèe sudamericana di tre settimane, che dopo l’appuntamento di La Rioja passerà anche da Cile e Paraguay.

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