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Vuoi costruire un punto correttamente? Ricorda le tre fasi

Una delle chiavi per diventare buoni giocatori di padel è l’avere un piano tattico ben definito, da seguire in ogni situazione. Ma in primis bisogna imparare a saper interpretare correttamente le fasi di ciascun punto. Il segreto per non fare confusione? Dividerlo in tre parti: inizio, scambio e conclusione

di | 03 settembre 2022

Per chi viene dal tennis non è una novità, ma il padel è comunque uno dei pochi sport a presentare una caratteristica da non sottovalutare mai: gli errori degli avversari permettono all’altra coppia di fare un passo avanti nel punteggio. In tanti sport (vedi il calcio o la pallacanestro, per citarne due dei più popolari) non è così, il che dovrebbe già di per sé aprire a una riflessione chiave per impostare il proprio piano tattico: un errore della coppia avversaria, nel padel, ha esattamente lo stesso valore di un punto vinto con una soluzione da applausi. Vale sempre un quindici, il che fa capire che molto spesso sbagliare meno conta di più che andare sempre alla ricerca del punto, prendendosi rischi spesso esagerati.

Avere un determinato rigore tattico è fondamentale per potersi considerare una buona coppia: bisogna sapere quando è il momento di difendere e quando di attaccare, quando di contenere e quando di prendersi qualche rischio in più. Non tutte le situazioni di punteggio (o di gioco) sono uguali, e ognuna suggerisce soluzioni diverse. Il primo modo per comprendere correttamente il gioco, secondo tutti i principali allenatori al mondo, è quello di dividere ciascun punto in tre fasi: inizio del punto, scambio, conclusione del punto. Ecco come vanno interpretate.

INIZIO DEL PUNTO
Ciascun punto inizia con un servizio, seguito abitualmente da una volèe, da una bandeja o meno spesso da uno smash. In questa fase del gioco l’obiettivo di chi serve è quello di tenere il controllo del punto sin dall’inizio, il che equivale a prendere la rete. Si tratta di un vantaggio importante, che giustifica come mai, malgrado di punti vinti col servizio nel padel ce ne siano gran pochi (o zero, ad alti livelli), nel circuito maggiore i break sono comunque determinanti. Perché chi serve prende prima la rete, quindi ha più chance di vincere il punto.

Esistono giocatori, generalmente i meno solidi, che cercano di chiudere lo scambio già nella prima fase: a volte è giusto farlo, magari quando la risposta è corta e invita a colpire con lo smash, o il servizio genera ai rivali una difficoltà tale che la palla che torna risulta troppo comoda per essere solamente piazzata. Tuttavia, nella prima fase l’obiettivo deve essere comunque quello di iniziare il punto, posizionandosi in maniera corretta nei pressi della rete. Chi risponde, invece, dovrà cercare di non dare troppo vantaggio ai rivali, ma senza rischiare troppo. Dopotutto, come detto, l’obiettivo dei rivali a rete non è (o non dovrebbe essere) quello di chiudere il punto immediatamente.

LO SCAMBIO
È la fase nella quale le due coppia scambiano, cercando l’una di andare a stuzzicare i punti deboli dell’altra, di trovare gli spazi lasciato vuoti o di sfruttare i propri punti forti per mettere in difficoltà gli avversari. In questa fase, l’obiettivo deve essere quello di costruirsi la situazione favorevole per andare a chiudere il punto. È importante evitare rischi eccessivi, che potrebbero vanificare gli sforzi fatti, e anche essere pronti per uno scambio potenzialmente lungo.

Per questo, l’arma principale da utilizzare è la solidità, unita alla lucidità tattica fondamentale sia per notare eventuali debolezze dei rivali, sia per saper riconoscere la palla giusta da attaccare. Scegliere quella sbagliata, spesso causa scarsa pazienza, può produrre un errore che regala un punto ai rivali. Semplificandogli la vita.

CONCLUSIONE DEL PUNTO
Se le due fasi precedenti sono state svolte correttamente, arriva sicuramente quella nella quale una delle due coppie si trova nella condizione giusta per provare a chiudere il punto, rischiando (o spingendo) un attimo di più. Fondamentale, come già accennato, è la capacità di riconoscere la situazione corretta. Bisogna mantenere la pazienza, ma non esitare quando arriva un pallonetto corto o i rivali sono posizionati male. Perdere l’attimo giusto equivale a perdere l’opportunità.

Detto ciò, serve comunque una certa flessibilità. Non tutti i punti presentano le tre fasi, e – come già accennato – può capitare di trovarsi di fronte avversari che dalla prima saltano subito alla terza, cercando di limitare il più possibile lo scambio. Bisogna mantenere la pazienza, provando invece a farli scambiare il più possibile. Se cercano di non farlo, vuol dire che non si sentono particolarmente sicuri in quell’aspetto del gioco. Trascinarli fuori dalla loro confort zone può essere la mossa vincente.

Ciò che invece va evitato è di seguire il loro schema, provando a batterli con la stessa moneta. Provare a rispondere alla potenza con la potenza, o alla regolarità con la regolarità, non è mai una buona idea. Permette ai rivali di giocare il match che vogliono, quindi gli dà automaticamente un vantaggio. Meglio non snaturarsi, cercando di portare avanti il proprio piano tattico. Modellandolo (ma non cambiandolo) a seconda delle esigenze.

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