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Il tecnico argentino, allenatore dell’unica coppia capace nel 2023 di sconfiggere Arturo Coello e Agustin Tapia, offre qualche suggerimento su come fermare la coppia imbattibile. Il primo segreto? Obbligarli a stare in campo a lungo. Secondo il coach dei “Superpibes” per avere più chance di vittoria è meglio un campo… veloce
12 maggio 2023
Come si fa a fermare Agustin Tapia e Arturo Coello? Una coppia che ha vinto sei titoli nel 2023, che vola verso il numero 1 del ranking mondiale, che sembra invincibile. Anche se, c’è qualcuno che a fermarli ci è riuscito: sono stati Martin Di Nenno e Franco Stupaczuk, nella semifinale dell’Ooredoo Qatar Major, il primo torneo stagione del circuito Premier Padel, poi vinto dai due argentini.
In quell’occasione la strategia suggerita ai “Superpibes” dal coach Carlos Pozzoni fu perfetta: una ricetta che dà la kryptonite ai due Superman del padel. E Pozzoni ha spiegato quale è il concetto chiave per mettere in difficoltà i due uomini più forti del momento. “Bisogna allungare la partita il più possibile, questo è fondamentale”. Il caso di Doha lo conferma, visto che dopo aver perso il primo set i due argentini riuscirono nella rimonta, imponendosi per 5-7 6-3 6-2.
Franco e Martin, tornati insieme dopo qualche anno, sin qui oltre al titolo in Qatar hanno raggiunto tre finali nel World Padel Tour, mostrando un rendimento secondo solo a Tapia/Coello. “Sono abbastanza contento di come è andata sin qui – dice ancora Carlos Pozzoni, storico coach di Stupa –, anche se si poteva vincere di più. Sicuramente Tapia e Coello stanno dominando e lo fanno soprattutto per il loro modo di giocare: obbligano gli avversari a rimanere lontano dalla rete alzando moltissime palle, e impongono il loro ritmo”.
“Sappiamo che Martin e Franco in questo momento sono la prima alternativa a Tapia e Coello e ogni giorno studiamo il modo per batterli e salire al loro livello. I miei ragazzi hanno perso 3 finali, ma la differenza è stata fatta solamente da alcuni dettagli e loro lo sanno. Ovviamente i dettagli vanno curati, ma Franco e Martin sono due testardi che difficilmente si arrendono. Presto si prenderanno quello che meritano”.
Nel tentare di trovare l’antidoto al dominio di Coello e Tapia, Pozzoni ha analizzato i dati delle loro vittorie, sviscerandone i segreti. “Vincono le partite in poco tempo – ha detto ancora –, spesso in un’ora e 20 minuti, o anche in un’ora. Danno 6-0 6-2 a tante coppie, non permettendo mai agli altri di entrare in partita”. Uno dei problemi è che, anche se può sembrare un controsenso, la situazione ideale per batterli pare un campo veloce, visto che per tutti diventa più facile ottenere punti comodi. Tuttavia,proprio in quelle condizioni Arturo e Agustin risultano ancora più forti. E quando la palla viaggia meno? Loro riescono comunque a far pesare potenza ed esplosività, mentre per gli avversari è molto più difficile. Quindi hanno comunque un vantaggio.
“Stanno facendo benissimo – continua il coach argentino –, ma non ci si può dimenticare di Lebron e Galan. Oggi non stanno bene fisicamente e devono metterci del tempo per tornare quelli che erano: ma al 100% sono ancora Juan e Alejandro i più forti del mondo”.
Pozzoni, che ha un rapporto speciale con Stupaczuk perché lo allena da 7 anni, ha tracciato un ritratto di Franco. “È speciale, molti pensano che io gli stia addosso, invece c’è poco da imporgli. Lui sa sempre quello che deve fare, dentro e fuori dal campo. Segue una dieta perfetta, sa scegliere i momenti in cui deve salire di livello durante le partite. È un grande giocatore e una persona super”.
E poi, un pensiero su Di Nenno, con lui da quest’anno. “Deve lasciarsi andare, a volte sente troppo la responsabilità. Lui può dare molto di più in fase d’attacco, deve solo trovare la giusta serenità. Esserci ritrovati tutti e 3 è stata una grande cosa. Ci siamo seduti a un tavolo e abbiamo capito che era il momento di cercare insieme di fare grandi cose”. Sino a qui ha funzionato, e anche se si prospetta una grande stagione con il duello prolungato fra Tapia e Coello vs Lebron e Galan, occhio ai “Superpibes”. Spesso fra i due litiganti gode il terzo incomodo.