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Dopo l’esperienza al Foro Italico, Carolina Orsi punta in alto nel P1 spagnolo, dove ha chance di arrivare (almeno) ai quarti. “Mi sento cresciuta tantissimo – racconta –, e adesso le altre giocatrici mi vedono in modo diverso. Grazie a Patty Llaguno sto giocando costantemente ad alti livelli: abbiamo grandi ambizioni”
di Marco Caldara | 18 luglio 2023
A Roma ci è nata, cresciuta e ci ha vissuto fino al marzo del 2021, mentre a Madrid si è spostata da allora, per cercare di diventare a tutti gli effetti una giocatrice professionista nel padel. Carolina Orsi può dire di esserci riuscita, e ora si gode la possibilità di giocare sostanzialmente due tornei in casa in due settimane consecutive.
Archiviato con un sorriso amaro il Major del Foro Italico, dove ha sfiorato i quarti di finale ma soprattutto dimostrato di essere diventata una giocatrice vera, le tocca il P1 della Madrid Arena, dove mercoledì esordirà insieme alla compagna Patty Llaguno (contro Martinez/Goenaga), con una grande chance per andare prendersi quel quarto sfuggitole sette giorni prima.
“Mi sento cresciuta tantissimo – racconta la romana –, e non lo dicono soltanto i risultati. È ovvio che si deve fare i conti anche con quelli, ma in generale in campo mi sento più tranquilla, noto aspetti che prima non notavo, riesco a difendere palle che non difendevo. Mi sono accorta che le altre giocatrici mi hanno una considerazione di me diversa rispetto a prima. Sicuramente la possibilità di giocare a fianco di una come Patty (ex numero uno del mondo, ndr) mi ha dato consapevolezza, e ogni giorno trovo nuove conferme. Il mio è un apprendimento continuo: avevo bisogno di giocare costantemente ad alti livelli, e Patty me lo sta permettendo”.
Una delle ragioni principali della crescita dell’azzurra è l’aver fatto sua la mentalità “una mas”, diventata il mantra della compagna. Vuol dire provare a far giocare sempre alle avversarie una palla in più, così da dare a loro la responsabilità. Non è detto che la palla torni indietro. “Patty – dice – è l’emblema di questa filosofia, e lei la palla in più te la dà dì qualità. Insieme abbiamo imparato a soffrire e a vincere partite complicate. Vado in campo più sciolta rispetto a prima, e si sono già sviluppati molti automatismi anche a livello mentale. Prima mi capitava di perdere delle partite 6-2 6-3 e accorgermi che non c’era storia, era come se non fosse vero padel. Ora, indipendentemente dal punteggio, ogni partita la gioco. Anche quando perdo 6-2 6-3”.
Dunque, è naturale che gli obiettivi siano cambiati. Ora che il primo nel tabellone principale – atteso a lungo dal movimento italiano – è arrivato, è giusto mettere nel mirino la prima semifinale. Ma anche la classifica si fa sempre più interessante. “Vorrei mantenere questo livello. Siamo la coppia numero 9 del mondo, e già questo rappresenta una soddisfazione immensa. Solo lo scorso anno era un obiettivo utopico, mentre adesso è realtà. Ma si può ancora fare molto: aspirare a una semifinale, magari iniziare a vincere certe partite fin qui perse per alcuni dettagli, e via dicendo. Il nostro team crede molto nel valore di questa coppia e si aspetta tanto da noi. Quindi anche le nostre aspettative sono elevate”.
Intanto, è già una gran bella notizia trovarla ancora accanto alla Llaguno. Inizialmente doveva essere una soluzione temporanea, per un paio di tornei a causa dell’infortunio della precedente compagna di Patty, ma poi i tornei sono diventati sempre di più ed è iniziato un vero progetto. Perché evidentemente la veterana di lusso ha trovato l’appoggio che cercava.
Parlare di coppia fissa nel padel di oggi è un rischio, perché i cambi sono sempre dietro l’angolo, ma il terreno sembra fertile. “Ci stiamo allenando insieme ogni giorno – dice ancora la n.1 azzurra –, crescendo come coppia. Certi processi richiedono tempo, perché ogni giocatrice ha i suoi personalismi e un modo di giocare diverso, ma la sintonia è sempre migliore”.
Potrebbe tornare loro utile a Madrid: da testa di serie n.8 saranno favorite per l’approdo ai quarti, dove potrebbero avere subito una chance di rivincita contro le gemelle Sanchez Alayeto, che le hanno eliminate a Roma dopo tre ore di battaglia. “Ha fatto male – ha detto ancora la romana –, ma è stata comunque una delle nostre partite migliori. A giudicare dalla quantità di messaggi ricevuti è stato come se avessimo vinto. Onestamente non ho mai pensato di perdere, nemmeno sotto 5-2 al terzo, invece è andata così. Però non c’era delusione, perché ho dato tutto. Solo un po’ di amarezza perché avevamo di fronte un’ottima chance. Ma il padel è così: si può perdere anche per 2 o 3 punti. Mi auguro che la prossima volta possa toccare a loro”. Succedesse a Madrid, l’Italia festeggerebbe il miglior risultato di sempre.