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Delle tredici finali giocate nella prima metà del 2022, Juan Lebron e Ale Galan ne hanno vinte sette. Più della metà, ma comunque una media non eccellente. “Mi sarebbe piaciuto – dice Lebron – avere due-tre titoli in più: il prossimo obiettivo stagionale è di migliorare il rendimento nelle finali”
di Marco Caldara | 08 settembre 2022
La metà del 2022 è stata abbondantemente superata, ma alla stagione del padel internazionale restano ancora una valanga di appuntamenti, con un’intensità mai vista prima. 17 sono stati giocati da febbraio ad agosto, altri 15 (mondiale FIP compreso) riempiranno invece le settimane che ci separano dall’anno nuovo. Vuol dire che ai giocatori sarà richiesto uno sforzo extra e che la tenuta fisica, quindi anche la capacità di riposare e recuperare, assumerà un ruolo determinante.
Eppure, malgrado ne avesse a disposizione tre, il numero uno del mondo Juan Lebron si è voluto prendere una sola settimana di vacanza. Ha trascorso qualche giorno a casa con la famiglia, un week-end a Formentera con gli amici e poi è subito tornato ad allenarsi. C’è poco da fare: è fatto così. Il padel viene prima tutto, sempre, comunque, dovunque. “Quando uno ama ciò che fa – ha raccontato al rientro dalle ferie –, riesce a goderselo a pieno. Non avevo bisogno di più giorni e anzi, durante gli ultimi non vedevo l’ora di tornare ad allenarmi. Mi sono preso due settimane per ritrovare la forma migliore”.
La stagione del numero uno è ripartita dall’Open del Portogallo del World Padel Tour, a Cascais, dove lui e il compagno Ale Galan andranno a caccia dell’ennesima finale. Nei diciassette tornei giocati prima della pausa estiva ne hanno raggiunte la bellezza di tredici, vincendone sette.
“Sono soddisfatto dei risultati ottenuti sin qui nel 2022 – ha continuato “El Lobo” –, anche se mi sarebbe piaciuto vincere due o tre titoli in più. Ma va dato merito anche ai nostri avversari: ci sono tante coppie forti, e talvolta abbiamo perso pur giocando delle grandi partite. Quindi la nostra, sin qui, è stata un’ottima stagione. Però non abbiamo intenzione di accontentarci. È importante arrivare con continuità nelle fasi finali dei tornei, però lo è altrettanto riuscire a vincerle. Ne abbiamo vinte sette, ma anche perse sei. Il nostro obiettivo per la parte di stagione che rimane è di migliorare sotto questo aspetto”.
I principali antagonisti di Galan e Lebron in ottica ranking mondiale FIP sono Paquito Navarro e Martin Di Nenno, anche se la coppia che sin qui nel 2022 ha mostrato il rendimento migliore è quella composta da Sanyo Gutierrez e Agustin Tapia. “Sono una grandissima coppia – dice Lebron –, tutto il mondo lo sa. Ma ci sono altri giocatori che sono stati in lotta per il numero uno del ranking e potrebbero tornare a farsi vedere più spesso nella seconda parte di stagione. Se devo essere sincero, però, non penso molto agli altri: preferisco concentrarmi su me stesso. Mi sveglio ogni giorno pensando a dove sono e come sono riuscito ad arrivare al numero uno del mondo. Questo mi permette di essere sempre motivato e di continuare a lavorare su di me”.
Le 16 stagioni consecutive da numero uno di Fernando Belasteguin fanno sembrare tutto il resto una banalità, eppure a novembre saranno già tre anni che il nome del 27enne di El Puerto de Santa Maria occupa il primo gradino della classifica mondiale. Poi, dal 2020 la sua strada si è unita a quella di Galan e da allora sono diventati quasi imbattibili. Il segreto? Il lavoro e un’unione sempre migliore.
“Non basta solo il fisico o solo la tecnica. Bisogna essere completi da tutti i punti di vista. La componente mentale è diventata importantissima. Grazie al nostro team siamo migliorati tanto, anche nella gestione degli incontri. Lo scorso anno quando le cose non funzionavano soffrivamo di più, mentre in questa stagione siamo riusciti a rimontare varie partite. Cosa ci manca ancora? Io e Ale (Galan, ndr) lo sappiamo bene. Ma ovviamente in questo momento non lo dirò davanti a un microfono”.
Un altro aspetto importante sono i progressi caratteriali di Lebron. Non è ancora il miglior compagno del mondo, a volte esagera, ma sta facendo passi avanti. “Ho compiuto dei progressi che non mi sarei aspettato – ammette –, e sto cercando di lasciare da parte l’ego. In questo sport è importante sapere cosa ognuno ha e cosa può dare alla coppia. L’ego non porta da nessuna parte”.