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Vincendo a sorpresa l’Open 500 di Alicante, i due spagnoli classe 2001 hanno dimostrato di essere pronti per il salto di qualità al quale ambivano da tempo. Il loro avvio di stagione non è stato dei migliori, ma il livello mostrato la scorsa settimana fa ben sperare. Per il futuro ci sono anche loro
di Marco Caldara | 09 maggio 2023
Il padel è sempre più uno sport per coppie giovani? A livello amatoriale la risposta è facile da trovare ed è negativa, perche la disciplina funziona ugualmente bene per qualsiasi età, mentre fra i professionisti la questione richiede un’attenzione diversa. Ci sono esempi di giocatori ancora molto molto competitivi dopo i 40 anni, su tutti Fernando Belasteguin (ma anche Juan Martin Diaz o Miguel Lamperti), ma visto che la richiesta fisica per avere chance ad alti livelli è diventata via via sempre più elevata, è naturale che i giovani possano avere qualche opportunità in più rispetto al passato.
Lo dimostra il caso della coppia Tapia-Coello, i quali non appena hanno deciso di unire la proprie strade hanno iniziato a vincere e sin qui non si sono ancora fermati, e l’ha ribadito la scorsa settimana il successo nell’Open 500 di Alicante (l’equivalente dei vecchi Challenger) di Eduardo Alonso e Juanlu Esbri, entrambi classe 2001. Due ragazzi spagnoli di grandi prospettive che già da qualche tempo orbitavano nel padel che conta, ma erano sempre rimasti un passettino indietro rispetto alle coppie più forti, e sicuramente meno chiacchierati di altri nomi quali Leal, Arroyo, Yanguas e non solo.
Basti pensare che prima di arrivare ad Alicante, nel 2023 i due erano riusciti solamente una volta – e sempre in un 500 – a vincere due partite nello stesso torneo, fermandosi ai quarti. Negli altri, invece, erano sempre caduti fra primo e secondo turno, ma nell’evento della Comunità Valenciana (regione d’origine di entrambi) di vittorie sono riusciti a metterne in fila addirittura cinque, battendo coppie forti e più quotate, fino a regalarsi l’estasi di un successo davvero inaspettato.
Il primo mattoncino dell’impresa l’hanno posato già all’esordio, battendo un’ottima coppia come Moyano/Gil, poi hanno eliminato Zapata/Sans e quindi hanno saputo sovvertire i pronostici in tre incontri uno via l’altro. Il primo nei quarti di finale, contro i favoriti numero uno Maxi Sanchez e Lucas Campagnolo (superati per 6-7 6-3 6-1) poi nella semifinale contro Capra/Arroyo e quindi nella finale contro Zalo Rubio e Javi Ruiz, i quali hanno dominato il primo set ma poi si sono dovuti arrendere di fronte alla maggiore freschezza (e brillantezza) dei due giovani, promossi per 2-6 6-4 6-4.
Un successo pesantissimo per loro e per il loro futuro, sia dal punto di vista individuale sia come coppia, visto che – come rivelato da Esbri, MVP della finale grazie a una serie di prodezze da sinistra – negli ultimi tempi le cose non stavano andando benissimo. La colpa? Sua. “Per prima cosa – ha detto al microfono – devo scusarmi con il mio compagno perché in questo avvio di 2023 non mi sono comportato bene. Certe cose da fuori non si vedono, ma so di essere stato cattivo con lui quando i risultati non arrivavano, quindi mi sento in dovere di scusarmi di fronte a tutti”.
Un’ammissione di colpa sinonimo di grande maturità, che gli è valsa tanti applausi e l’abbraccio del compagno, e ha reso ancora più indimenticabile quella che sino a qui è stata la giornata più importante della sua carriera. Alonso, infatti, un titolo WPT l’aveva già vinto nel 2022 alla Rafa Nadal Academy di Maiorca (sempre un Challenger, con Lamperti), mentre per lui è il primo. Ma per quanto ha saputo far vedere viene da pensare che non rimarrà l’ultimo.