
Chiudi
Augsburger e De Pascual sono i due nomi sulla bocca di tutti quando si parla di campioni di domani. Entrambi classe 2004, uno destro e l'altro mancino, hanno già giocato insieme ma hanno ottenuto risultati importanti anche separati. Ecco chi sono
di Cristian Sonzogni | 26 agosto 2022
I Next Gen, anche se non si chiamano in questo modo, ci sono pure nel padel. La definizione suonerà familiare agli appassionati di tennis: si tratta di quei giocatori con meno di 21 anni che ambiscono a diventare campioni (o, a volte, lo sono già). Dietro ai big della pala – Galan/Lebron, Navarro/Di Nenno e compagnia – ci sono tanti ragazzi che scalpitano per arrivare in vetta. Tanto più oggi, in un momento in cui la mania del padel sta prendendo piede in tutto il mondo, come mai era accaduto in passato.
Per trovare queste stelle di domani, è logico andare a cercare prima di tutto dove sono già presenti le stelle di oggi. Quindi, in Argentina. È lì, in America Latina, che stanno crescendo alcuni talenti degni di attenzione, peraltro già notati anche dai colleghi al vertice del ranking. “Ci siamo già potuti rendere conto – ha ammesso 'El Lobo' Juan Lebron – di quanto siano forti alcuni giovani argentini. Penso a Leo Augsburger, che picchia duro come pochi, oppure a Maxi Sánchez e Juani de Pascual, due che hanno un futuro brillante davanti. Auguro a tutti la migliore carriera possibile”.
Leandro Roman Augsburger, nato l'11 agosto del 2004, ha appena compiuto 18 anni ma ha già avuto modo di farsi apprezzare, soprattutto nel circuito americano. Fisico importante (1.90 di statura), gioco moderno, è nato e cresciuto a Posadas, in una famiglia che del padel ha fatto la propria vita, considerato che mamma e papà gestiscono un complesso con diversi campi. Leo ha bruciato le tappe: a 16 anni faceva il suo esordio nel circuito internazionale, tanto in quello americano quanto in quello europeo. Rientrato in patria dopo la parentesi europea, ha vinto sei dei nove tornei che ha giocato, portandosi al numero 1 del ranking AJPP, ossia quello dei giocatori argentini.
“La chiave è allenarsi, allenarsi, allenarsi – spiega Leo – e questo mi permette di sentirmi sicuro in campo. Giocare in Europa non è sempre facile per via delle spese che aumentano tanto, ma ci provo perché mi aiuta a crescere, soprattutto fisicamente e mentalmente. Devo migliorare nella gestione del match e a volte limitare la mia aggressività”. Può giocare a destra e a sinistra, può fare tutto Leo, e ha margini di crescita molto importanti, a detta di tutti coloro che lo hanno visto almeno una volta.
Accanto ad Augsburger ha giocato spesso Juani De Pascual, altro ragazzo della classe 2004, mancino e con caratteristiche molto diverse da quelle del connazionale. Juani, ugualmente votato al gioco offensivo (con un 'por tres' tra i migliori in circolazione), si è fatto notare di recente al P1 del circuito Premier Padel a Mendoza, in coppia con Maxi Sanchez. Del loro valore, si sono potuti rendere conto anche i due italiani Simone Cremona e Marco Cassetta, sconfitti al terzo dopo una durissima battaglia.
Se Augsburger è il picchiatore, De Pascual – numero 2 del ranking AJPP – è quello più elegante, quello che capisce tutto un attimo prima. Anche lui dotato di un fisico importante (1.86 di statura), come il coetaneo è ampiamente in vantaggio sulla tabella di marcia per diventare un pro di altissimo livello. Ed è solo questione di tempo prima che cominci a lottare per i traguardi più importanti.
L'Argentina, tuttavia, è terra di grandi giocatori e produce potenziali stelle a getto continuo. Ecco perché è il caso di non fermarsi a questi due, per individuare i campioni di domani. Detto di Maxi Sanchez (classe 2002, 1 metro e 86 cm), tra gli altri nomi, meritano un cenno Álex Chozas (classe 2003, 1.83 di statura), Santiago Rolla (classe 2001, 1,74) e Valentino Libaak (addirittura 2005, 1.81). Per Navarro/Di Nenno, Bela e soci, i ricambi sono già pronti.