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I sogni del “Rubio” Bonnefoy, una promessa sempre meno baby

A 17 anni Noa Bonnefoy è uno dei nostri giovani più in vista. È già stato in testa al ranking mondiale juniores e ha appena vinto lo scudetto under 18, ma vuole di più. Giocherà a tempo pieno fra i grandi e guarda lontano: “Dove mi vedo fra 5-10 anni? A giocarmela coi primi al mondo”

17 settembre 2023

Classe 2005 da Lodi, ma residente nel Milanese, Noa Bonnefoy è una delle speranze del padel italiano

Una carriera iniziata quasi per caso ma presto animata da un sogno: entrare nella top 10 del padel mondiale. In breve, è la storia di Noa Bonnefoy, classe 2005, giovane promessa della pala che l’Italia intera spera di poter ammirare al più presto ai piani alti di questo sport. Il nativo di Lodi, ma ora residente a Paullo (Milano), sta facendo vedere ottime cose soprattutto nel panorama degli under, ma recentemente si è messo più volte in mostra anche nei tornei dei grandi.

Come detto in apertura, la storia d’amore tra Bonnefoy e il padel è nata in modo casuale: l’atleta azzurro è entrato per la prima volta in un campo da padel sette anni fa al Gardanella Sport Village, a causa dell’impossibilità, visto il maltempo, di disputare la lezione di tennis (sport praticato al tempo). È bastato poco a far scattare la scintilla e praticamente in quel momento Noa ha deciso di iniziare il suo percorso padelistico con Gustavo Spector e Mauricio Algarra, suo attuale allenatore. Dopo alcuni anni di alternanza con il tennis, l’azzurro ha scelto di continuare a giocare solo con la pala, con l’obiettivo di crescere il più possibile. Una scelta azzardata che si sta rivelando vincente.

Nel padel, Noa è migliorato tantissimo nel corso degli anni e con le sue vittorie è riuscito a salire addirittura in vetta alla classifica mondiale FIP degli Junior (prima di scendere al quinto posto, sua attuale posizione) e a ottenere un posto in Serie A nella formazione Milano Padel, che al primo anno nella massima serie dopo la promozione del 2022 ha saputo conquistare la salvezza.

Ora l’intenzione è quella di migliorare ancora, anche tramite un aumento del numero di allenamenti. “Proprio da questa settimana – racconta il 17enne lombardo – ho iniziato a esercitarmi in campo due volte al giorno, a parte il lunedì, e in più faccio anche atletica dal lunedì al venerdì. Mi alleno per due giorni a settimana al Get FIT di via Pinerolo (Milano, ndr) e per tre allo Starpadel di Legnano. Poi nei weekend partecipo ai tornei”.

Un programma molto intenso, a maggior ragione ora visto che, dopo la vittoria di due settimane fa ai Campionati Italiani under 18 in coppia con Francesco Spurio, Noa ha intenzione di cominciare a giocare soltanto nel mondo dei grandi, sia in Italia sia a livello internazionale. “Uno dei prossimi obiettivi – continua – è raggiungere la prima fascia del ranking nazionale FITP (ora è decimo in seconda con 12.640 punti, ndr), poi vorrei iniziare a raccogliere sempre più punti nel Cupra FIP Tour, per salire la classifica mondiale”.

Noa Bonnefoy e Francesco Spurio premiati per il titolo italiano under 18 (foto Adelchi Fioriti)

“El Rubio”, come è soprannominato (il biondo, in italiano), si definisce un giocatore di destra atipico poiché spinge molto, ispirandosi a Mike Yanguas. Ed è un giovane dalle idee chiare. Lo dimostra anche la convinzione con cui rivela chi sarà il suo compagno per le sue prossime avventure in Italia ed Europa. “Al momento sto giocando con Edoardo Sardella e voglio continuare questa collaborazione – dichiara la piccola stella italiana –. Insieme ci troviamo bene e possiamo raggiungere ottimi risultati, come abbiamo già dimostrato a fine giugno con la vittoria dell’Open 4000 a Mestrino”.

All’età di 17 anni (è nato il 20 dicembre 2005) non deve essere facile avere gli occhi puntati addosso da tutto il movimento giovanile italiano, ma per Noa non è un peso. “Mi ricordo quando ero al primo mio Mondiale Under 14: vedevo gli Under 18 e li prendevo come esempio. Ora mi piace pensare di essere una possibile fonte di ispirazione per i più piccoli, e questo mi sprona a fare sempre meglio”.

A proposito degli altri giovani e, più in generale, del movimento italiano giovanile, Noa, dall’alto della sua esperienza maturata anche grazie alle partecipazioni a due Mondiali e a un Europeo giovanili, è convinto che l’Italia sia cresciuta molto negli ultimi anni, e seguendo l’onda del miglioramento anche lui è diventato sempre più competitivo.

Il suo talento cristallino è ormai sotto gli occhi di tutti, anche di quelli di un big del padel nazionale come Giulio Graziotti, che a inizio agosto ha deciso di chiedere a Noa di disputare un torneo Open insieme (a Dolceacqua). “È stata una collaborazione nata quasi per scherzo: io gli avevo chiesto giocosamente di fare un torneo assieme quando non ci sarebbe stato Sinicropi (compagno di Giulio, ndr), e quando si è creata l’occasione giusta lui mi ha chiamato per davvero. È stato bellissimo poter condividere il campo con un giocatore del suo calibro”. Per la cronaca, i due in Liguria sono arrivati in finale, prima di perdere contro Capitani/Pirraglia.

Adesso il grande obiettivo di Bonnefoy è continuare a innalzare il livello di gioco, per poi, in futuro, cercare di avvicinarsi il più possibile ai migliori del padel mondiale. Tra 5/10 anni – afferma – mi vedo a giocarmela con i primi al mondo. L’obiettivo è quello. Ovviamente gli spagnoli e argentini sono fortissimi, ma non imbattibili. L’importante è allenarsi molto e con la giusta intensità, magari andando anche in Spagna. Sono già stato da Gustavo Pratto a inizio stagione, per due settimane, e spero di tornarci anche per più tempo”.

In tutto questo, un primo grande test per Bonnefoy potrebbe essere il Milano Premier Padel P1 2023, a dicembre. Il desiderio è di ottenere una wild card per le qualificazioni, così da poter debuttare in casa nel circuito più importante al mondo. “Mi piacerebbe tanto e in tal caso proverò ad andare il più avanti possibile. Poi, in futuro il sogno più grande sarebbe vincere questo torneo davanti ai miei cari”. Un sogno per lui come per l’Italia intera: non ci resta che attendere qualche anno.

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