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Il Boss è pronto: da Riyadh la trentesima e ultima stagione

La prossima settimana scatta l’ultimo anno dell’infinita carriera di Fernando Belasteguin. La leggenda argentina giocherà a fianco di Lucho Capra, provando a riconquistare quel titolo che gli è mancato (per la prima volta) nel 2023. “Posso ancora battere i più forti quando si presenta l’occasione” dice, ma comunque andrà il padel gli sarà grato per sempre

21 febbraio 2024

Lo abbiamo visto un paio di mesi fa in conferenza stampa al P1 di Milano, con gli occhi lucidi ma con la sua solita classe, annunciare che il 2024 sarebbe stato l’ultima stagione della sua immensa carriera. Accanto a lui c’era Mike Yanguas, il compagno della sua prima stagione senza titoli da giocatore di padel. E ora, insieme al connazionale Lucho Capra, Fernando Belasteguin è pronto per iniziare la sua trentesima e ultima annata da professionista, quella che lo traghetterà verso un futuro sempre all’interno del mondo del padel, ma che gli farà lasciare alle spalle i trionfi da giocatore. Si è scritto e parlato tanto di Fernando e della sua Academy, del professionista che pensa già al futuro e dell’uomo che ha traghettato il padel da sport di nicchia a fenomeno mainstream. Ma è lecito chiedersi cosa bisogna aspettarsi dall’ultima stagione del Belasteguin giocatore. 

Il 19 maggio il “boss” farà 45 anni e in uno sport sempre più fisico e rapido, Bela sta già pagando la differenza d’età a suo svantaggio. Ma la coppia con Capra, mancino cresciuto proprio con il mito di Fernando, è quantomeno affascinante. Anche perché richiama – per assetto – gli storici sodalizi con Juan Martin Diaz e Pablo Lima, oltre al più recente (e ultimo a funzionare davvero) con Arturo Coello.

Belasteguin ha recentemente parlato di quello che si aspetta di raccogliere nel suo primo (e unico) anno nel rinnovato Premier Padel, ormai solo circuito di punta dopo il tramonto del World Padel Tour. “Intanto – ha detto – ho bisogno di recuperare completamente dall’infortunio al gomito per essere al top della condizione. Quest’anno so di poter ancora battere i più forti quando si presenta l’occasione. Non voglio ritirarmi quando perderei in qualunque caso”. 

Nel 1995, quando un Bela neanche 16enne debuttava da professionista, il padel non era neanche nell’immaginario di paesi come Svezia e Italia, dove oggi è diventato uno degli sport principali. “Cosa è cambiato? Giocavamo su campi in cemento con le recinzioni, oggi ci esibiamo al Roland Garros. Il punto è che credo che il padel sia ancora un bambino che sta iniziando a camminare e non si sa dove arriverà. Penso a come sarà il gioco nel 2030 e non mi so ancora dare una risposta”. 

Di sicuro l’obiettivo non troppo nascosto di Bela nel 2024 è vincere un torneo, cioè fare ciò che non gli è riuscito lo scorso anno, per la prima (!) volta in carriera. Probabilmente uno dei pensieri più forti è rivolto alla settimana compresa tra il 20 e il 26 maggio, quella in cui si disputa il P1 di Mar del Plata, nella sua Argentina. Di sicuro il pubblico farà totalmente il tifo per lui e Fernando, dopo un rodaggio che inizierà qualche settimana dopo lo start della stagione (fra 7 giorni a Riyadh), punta ad arrivare lì al massimo della condizione. 

Forse giocare con Lucho Capra può essere un vantaggio. Non si tratta di un 21enne come Yanguas, cioè un ragazzo di estremo talento ma che ha un modo di giocare (per età e indole) totalmente opposto a quello di Belasteguin. A 30 anni Capra può legare meglio con il leggendario Fernando (che fuori dal campo ha instaurato un rapporto splendido con Mike). La coppia non parte in prima fila e neanche in seconda, ma qualsiasi appassionato sogna di vedere un Belasteguin competitivo nel suo ultimo anno

E se non dovesse vincere titoli? È una possibilità concreta, forse la più probabile. Ma Belasteguin ha già vinto, portando il padel a diventare ciò che è oggi. Galan, Lebron, Paquito e tutte le star con la pala gli devono una cena a vita, perché il loro successo nasce da lui. E Fernando ha dato al gioco tutto quello che aveva. Finire bene sul campo farebbe piacere a tutti, ma se dovesse andare male Belasteguin sarebbe comunque immortale. E il padel lo ringrazierà per sempre.

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