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L’Argentina apre la strada: arriva il centro tecnico federale del padel

A Corboda nascerà presto il primo centro di alto rendimento dell’APA, la federazione padel argentina. Un passaggio importante nell’ottica di una sempre maggiore professionalizzazione della disciplina, che può mostrare la via a tutto il mondo. Oggi l’improvvisazione non basta più: servono strutture, competenze e preparazione

di | 30 dicembre 2022

La presentazione del progetto, con presenti Gutierrez, Tapia, Belasteguin e Sanchez

Fernando Belasteguin, Sanyo Gutierrez, Agustin Tapia e Maxi Sanchez, più il coach dei campioni Rodrigo Ovide. Basta vedere chi era presente al lancio ufficiale, tenuto a metà novembre a Buenos Aires in occasione per Master del World Padel Tour, per rendersi conto dell’importanza del nuovo progetto presentato dalla Asociación de Padel Argentino, che presto aprirà a Cordoba il suo primo centro tecnico nazionale. La APA ha acquistato un terreno sul quale verrà costruito un piccolo stadio più sette altri campi indoor, per creare un piccolo complesso di alto rendimento senza precedenti nel paese.

"Siamo molto entusiasti – ha detto Santiago Brito, presidente APA – della nascita di un progetto che ci permetterà di continuare in un cammino di continua professionalizzazione del padel. Il nuovo centro tecnico sarà sede dei più importanti tornei di formazione per i giovani del nostro paese, nonché un luogo formativo per le nuove generazioni di giocatori argentini. Darà la possibilità ai ragazzi di punta del paese di allenarsi in una struttura costruita appositamente per loro, con tecnici formati e pronti ad accompagnarli verso il professionismo”.

La novità, al quale il titolo mondiale vinto dagli uomini a Dubai ha dato un grande impulso, conferma la volontà della Federazione argentina di rimanere al top nel panorama padelistico mondiale: un desiderio scontato ma che dipende da una passaggio che scontato non lo è per niente, visto l’obbligo per i migliori giocatori di trasferirsi a tempo pieno in Europa. Non tutti se la sentono, come dimostra il fatto che è ormai da qualche anno che nel circuito non arrivano nuovi giovani dall’Argentina (l’ultimo è ancora Tapia). Pertanto, la APA ha deciso di guardare al futuro e provare a costruirli.

Un rendering del nuovo centro di alto rendimento della APA che sorgerà a Cordoba

Non sorprende che la Federazione argentina abbia pensato di creare il centro tecnico in questo momento, visto che nel paese il padel sta vivendo il secondo boom dopo quello degli Anni ’90, con tanti impianti che hanno ritrovato un’attività molto intensa e si sono messi al lavoro per rinfrescare le strutture. Salvo rarissimi casi (come quello già citato di Tapia), il paese è al top del circuito mondiale maschile grazie a giocatori appartenenti alla scorsa generazione, quindi deve lavorare per formare i talenti di domani, pena il rischio di restare senza big nel giro di una manciata d’anni.

Più in generale, la decisione degli argentini di creare una struttura federale sulla falsariga di quella che tutti i paesi hanno per il tennis ribadisce la sempre maggiore attenzione (e preparazione) che è necessario mettere per fare strada nel padel. Fino a qualche anno fa persino i migliori professionisti si affidavano all’improvvisazione, allenandosi poco e con metodi fai da te, mentre ancora oggi persino i ragazzi di punta rimangono sostanzialmente nei propri club fino a quando non decidono di trasferirsi nelle accademie guidate dai coach più famosi, per tentare il grande salto.

Nell’ottica di una sempre maggiore professionalizzazione della disciplina, inseguita dal nuovo circuito Premier Padel e a cascata da tutto il resto, l’apertura di una struttura federale in Argentina può mostrare la via a tutto il mondo, per la costruzione di sistemi strutturati per la formazione dei giovani. Perché è vero che campioni si nasce, ma in certi casi lo si può anche diventare. A patto di trovare dei percorsi all’altezza.

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