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Vuoi imparare a difenderti? Comincia così

Optare per il globo o far giocare una volèe difficile agli avversari a rete? Non sempre è possibile giocare in attacco e i migliori del mondo ci insegnano che per vincere le partite serve in primo luogo la difesa. Facile a dirsi, complicato se vogliamo mettere in pratica il suggerimento

27 agosto 2022

Chiudere il punto con un remate por tres (o un por cuatro) è tra i sogni di qualsiasi amatore che comincia la sua avventura in gabbia. Ma non sempre è possibile giocare in attacco e i migliori del mondo ci insegnano che per vincere le partite serve in primo luogo la difesa. Facile a dirsi, complicato se vogliamo mettere in pratica il suggerimento. Cosa serve, dunque, per fare in modo che lo scambio venga capovolto? Cosa serve per rimandare indietro i nostri avversari che hanno il controllo delle operazioni?

Intanto bisogna sapere come e dove muoversi, evitando di restare in quella zona di campo che nel tennis si chiama terra di nessuno. Quella posizione a metà strada tra rete e fondocampo, dove i rivali avrebbero gioco facile nel chiudere il punto, magari mettendoci la palla tra i piedi. Muoversi bene, se parliamo di difesa, significa innanzitutto preparare il corpo allo scatto, dunque mantenerlo costantemente in attivazione, ben sapendo che bisogna restare più possibile vicino al vetro, senza però commettere l'errore di non lasciarci lo spazio per giocare.

Juan Lebron, numero uno del mondo insieme ad Ale Galan

Detto questo, la palla che dovremo affrontare in quel momento, quando presumibilmente i nostri rivali saranno attaccati alla rete, sarà bassa e profonda. Ecco perché le gambe dovranno essere piegate e la pala sempre davanti al corpo, pronta a spingere un colpo che avrà bisogno di energia per risultare efficace.

Ok, ma il colpo? La scelta migliore è quella che porta gli avversari a tornare indietro, dunque il famoso 'globo', il pallonetto. Anche per questa ragione, le gambe dovranno essere pronte a flettersi in modo che si possa andare sotto alla palla e alzare un colpo preciso e utile a prendere tempo guadagnando spazio. Facile? Assolutamente no, ma l'allenamento costante vi aiuterà a trovare la misura di quello che è un momento imprescindibile in una partita in gabbia. Giocare a padel senza 'globo' è sostanzialmente impensabile.

Detto ciò, nemmeno i campioni come Belasteguin (che sanno come collocarlo a un millimetro dalla parete) lo giocano sempre. Perché per effettuare un pallonetto efficace bisogna contare sulla palla giusta in arrivo, quindi una palla non troppo complessa da gestire. Provare un 'globo' troppo ambizioso rischia di essere un modo come un altro per consegnarsi agli avversari, fornendo loro una palla comoda da chiudere. Se i rivali sono particolarmente abili nel 'remate', ossia nello smash, meglio dunque valutare bene l'opzione di giocare un colpo del genere.

Le alternative del resto ci sono, una in particolare: provare a far giocare una volèe scomoda ai due a rete, contando su un loro errore. Il passante vincente (ossia quello in cui l'uomo a rete non tocca palla) nel padel è cosa rara, pressoché inesistente se parliamo di alto livello. Perché il campo è stretto e due persone a rete coprono tutto lo spazio disponibile. Tuttavia, si può sempre provare un colpo veloce, per lasciare meno tempo agli avversari, cercando dunque di ribaltare l'inerzia dello scambio. 

Un ultimo appunto riguarda l'uso delle pareti, tanto quelle laterali quanto quella di fondo. La difesa e le pareti sono spesso inscindibili quando parliamo di giocatori già formati. Ma per sfruttare a dovere i rimbalzi bisogna avere esperienza e sapere dove e come attendere la palla.

Il consiglio tuttavia è sempre lo stesso: posizionarsi più vicino possibile alla parete di fondo. Piano piano, con la pratica, si capirà su quali colpi sarà utile sfruttare il vetro e su quali sarà meglio non aspettare. L'obiettivo, in fondo, nel padel è 'rubare' il tempo e lo spazio. Ma è un obiettivo che va curato col tempo attraverso un allenamento costante.

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