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La nuova carriera di Edoardo Eremin, dalla top-300 ATP al padel

In termini di classifica raggiunta nel tennis, Edoardo Eremin è il miglior ex tennista italiano ad aver virato sul padel. Superate le difficoltà di adattamento, ora il piemontese ha preso i primi punti internazionali e punta in alto. Ma sempre col giusto mix fra agonismo e divertimento. “Molti tennisti – dice – snobbano il padel: non li capisco”

09 aprile 2023

Dal tennis al padel il passo sembra breve, ma in realtà non è così immediato come molti pensano. Lo sa bene Edoardo Eremin, ex tennista professionista di ottimo livello (è stato n.292 ATP nel 2016) che nei suoi primi mesi di padel ha incontrato parecchie difficoltà, scoprendo un mondo più complicato di quanto possa apparire agli occhi di un – pur buon – tennista. Poi, però, il nativo di Acqui Terme ha assimilato le dinamiche di gioco e ora con tutta la sua grande classe sta cercando di arrivare in alto.

Nel raccontare la sua storia con la pala è impossibile non tornare alla racchetta, quella da tennis, perché è da lì che Eremin viene. Uno sport che gli ha dato tante gioie, grazie a un gioco dirompente che prometteva di portarlo molto più in alto, ma che nel corso degli anni è diventato sempre più un peso e sempre meno un divertimento, anche a causa dei frequenti infortuni. Così nel novembre del 2021, con cinque titoli Itf in bacheca e una lunga serie di vittorie su giocatori che oggi sono – o sono stati – nei primi 100 del ranking ATP, Edoardo ha deciso di dire basta col professionismo. Una scelta ponderata, ma non condivisa da tutti. In primis dal padre-coach Igor. “Lui – spiega Eremin – non era contento della mia decisione. Preferiva che provassi con il doppio nel tennis, ma io non ne avevo davvero più per giocare”.

Edoardo Eremin versione tennista sui campi del Foro Italico: è stato numero 292 al mondo

Dopo un periodo in cui ha provato l’avventura da allenatore di tennis, a Sanremo, Eremin ha deciso di tornare in Piemonte in cerca di nuovi stimoli, e il club nel quale si dilettava giocando a padel gli ha chiesto di diventare insegnante. Di tennis. Il 29enne ha detto sì e ha cominciato la sua nuova vita, che di recente l’ha portato al centro Robilant di Torino, dove allena nel padel e a breve inizierà a occuparsi con Paolo Gervino della crescita di alcuni giovani tennisti, in attesa della targa di maestro nazionale in arrivo a fine anno.

Il tennis, dunque, continua a occupare una parte importante nella vita di Edoardo, che però ha spostato le proprie ambizioni agonistiche sul padel, con l’obiettivo di farsi strada. “Dopo un inizio complicato, in particolare a causa delle differenze presenti col tennis, ora sto cominciando a capire bene le dinamiche del gioco. Grazie alla fiducia del mio club e all’aiuto dei miei sponsor posso iniziare a puntare in alto”. Per farlo, si allena quattro volte a settimana in campo con coach Matias Baez, argentino con alle spalle un'ottima carriera nel Padel Pro Tour (il circuito antenato del WPT) ed esperienze a fianco di fenomeni come Paquito Navarro, Sanyo Gutierrez e Fernando Belasteguin. “E – aggiunge – lavoro anche due volte a settimana in palestra con il mio preparatore atletico, Matteo Porrovecchio”.

Pur diventando via via più intenso, l’allenamento settimanale rimane lontano dagli standard ai quali era abituato da tennista, ma ciò non vuol dire che manchino le ambizioni. Anzi. “Nel padel – continua – ho degli obiettivi e cercherò di raggiungerli, anche se comunque in questa nuova avventura voglio pensare anche al divertimento, per evitare che diventi un peso come era diventato il tennis. In programma ho tornei italiani e internazionali”. Il suo attuale compagno è il bergamasco William Rota, insieme al quale nel torneo FIP Promotion di Kaunas (Lituania) il piemontese ha conquistato i suoi primi punti per il ranking mondiale FIP. Una sorta di battesimo internazionale, verso traguardi di spessore. In Italia, invece, ha giocato la prima tappa dello Slam by Mini e oggi è numero 56 della seconda fascia, con 7.580 punti. "Voglio mettermi alla prova. Che giocatore sono? Di sinistra, aggressivo, ma mi piace anche giocare di mano e difendere”.

Edoardo Eremin col compagno William Rota: insieme a lui ha preso i primi punti nel ranking mondiale FIP

Per cercare di capire ancora meglio i segreti del padel, qualche settimana fa Edoardo è stato a Valladolid all’accademia di Gustavo Pratto, uno dei guru dell’insegnamento, nonché coach di Arturo Coello. Un’avventura che per il classe 1993 è stata molto utile. “– racconta ancora – mi sono reso conto che per fare strada bisogna rimboccarsi le maniche e allenarsi seriamente. Ho iniziato a giocare con dei ragazzi di 13/14 anni che non mi facevano veder palla, poi è successo lo stesso con alcune ragazze che giocano nel circuito, e infine ho cominciato a capirci qualcosa. Il modo in cui giocano loro è leggermente diverso: le posizioni in campo, gli effetti, come mascherano i colpi e molto altro. In Italia siamo ancora indietro”.

“Un altro aspetto che mi ha colpito della Spagna – continua – è che là sia i campi da padel che quelli da tennis sono pieni contemporaneamente, e ognuno decide cosa fare senza problemi. In Italia, invece, c’è ancora una mentalità tradizionalista che non vede il padel di buon occhio. Vedo tante persone che lo snobbano e non capisco questo accanimento. Il futuro comprende anche questo sport e tanti ex tennisti di livello l’hanno capito, come ad esempio Roberta Vinci, buttandosi su questa disciplina anche solo per divertimento. Davvero non vedo quale sia il problema di praticare il padel”.

Sul tema, Eremin ha ricevuto negli scorsi mesi qualche critica, proprio in virtù del suo passaggio dal tennis al padel. Ma è sempre stato bravo a dare poca importanza al giudizio altrui, pensando soltanto a ciò che gli piace e lo fa sentire bene. “A chi non apprezza il padel – conclude – dico di non guardarlo e basta. Ma bisogna rendersi conto che non esiste solo il tennis, e lo dice uno che ci ha giocato per tutta la vita”. Ora, però, nel suo percorso sportivo c’è il padel, con tanta voglia di fare bene e ottime premesse per riuscirci. I prossimi mesi saranno importanti per capire dove potrà arrivare.

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