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Come viene realizzata una pala da padel? Dal design alla la scelta dei materiali, la fusione, lo stampaggio, la verniciatura e infine l’inserimento del laccetto nel manico. Ecco tutte le fasi della produzione di una racchetta, molte delle quali vengono svolte manualmente
di Marco Caldara | 02 settembre 2022
L’arma principale di un padelista? La sua pala. Tutti i giocatori di padel, dai professionisti agli amatori, hanno imparato a orientarsi nel mercato conoscendo forme e materiali, dai quali derivano il livello di gioco al quale un attrezzo è rivolto (e quindi le sue performance e le difficoltà di utilizzo). Ma come viene realizzata una pala? Si tratta di un percorso complesso svolto in più fasi, che parte da un processo di ricerca e sviluppo, e per buona parte viene svolto a mano, senza l’ausilio di macchinari particolari. Ecco spiegato come mai il prezzo risulta spesso piuttosto alto se relazionato alla durata media di una pala, stimata in circa un anno per chi gioca con buona frequenza.
La prima fase del processo produttivo di una pala è la realizzazione del suo design. Viene scelta innanzitutto la forma (a diamante, a goccia oppure rotonda), e poi si passa alla pianificazione dei vari dettagli, che comprendono in particolare l’estetica generale, quindi colori e disegno. Questa fase viene naturalmente svolta graficamente, il che permette di avere maggiore libertà di intervenire sul progetto, quindi apportare modifiche estetiche e tutto ciò che serve. Una volta approvato il design, inizia il processo produttivo, che passa dalla selezione del materiale di costruzione (fibra di carbonio nelle più evolute, fibra di vetro nelle altre) e dal tipo di gomma che verrà inserita al suo interno. La principale è la gomma Eva, che risulta la più duratura ed è presente in varie tipologie. Dalle più morbide alle più dure.
Successivamente, lo stampo in gomma (Eva, Foam o polietilene che sia) viene tagliato secondo la dimensione e la forma scelte. A quel punto vengono utilizzate due facce della matrice progettata per lo specifico modello di pala che si sta realizzando, all’interno delle quali viene inserita la gomma, per raggiungere la forma corretta. Sulle facce viene spalmato un distaccante, che permetterà di staccare la gomma una volta terminato il primo processo produttivo. A quel punto, la resina e il catalizzatore vengono inseriti nella matrice, in modo che – grazie al calore – le fibre (di vetro o carbonio) andranno a fondersi con la gomma stessa.
In seguito, vengono posizionate le fibre di carbonio, di diverso tipo e quantità a seconda delle prestazioni che si vogliono ottenere. Infine, viene inserito il telaio tubolare e quindi la gomma, e le due matrici vengono innestate (chiuse, per dirla in gergo) per iniziare il processo di fusione di tutti i materiali, che avviene attraverso il calore. In questa fase è importantissimo fare in modo che non rimangano superfici vuote fra la gomma, le fibre e il telaio tubolare, altrimenti il procedimento risulta sbagliato e non permetterà alla pala di superare il successivo controllo di qualità.
Una volta completata la fusione delle materie prime, sulle due facce della racchetta viene passata una lima con l’obiettivo di rimuovere sbavature o rugosità dovute allo stampaggio, quindi viene applicato dello stucco plastico per eliminare i difetti e lasciare la superficie completamente liscia. Si tratta di un altro processo della massima importanza, perché è la base per garantire un risultato ottimale e permettere le successive finiture.
A questo punto della lavorazione, la pala è stata creata, anche se prima di terminare il processo sono ancora necessari numerosi passaggi. Il più importante consiste nel forarla, secondo lo schema di ciascun modello. La foratura avviene tramite un apposito macchinario automatizzato, il che permette di eseguire i fori secondo una programmazione precedente, in modo che siano uniformi ed esatti, così da garantire la massima precisione. In alcuni casi la foratura avviene prima di dipingere la racchetta, mentre in altri (più spesso) succede il contrario. Per quanto riguarda la verniciatura, le racchette vengono ricoperte con un materiale adesivo, poi nella stragrande maggioranza delle pale viene applicato un disegno realizzato al computer su entrambe le facce, per conferirgli il design scelto. Una volta applicato il disegno, la pala viene verniciata con una lacca trasparente, che ha l’obiettivo di fissare il disegno, nonché di aumentare la resistenza della faccia della racchetta.
Gli ultimi passaggi nella fabbricazione di una racchetta consistono nell’inserimento del laccetto nel manico, il cui utilizzo (giusto ricordarlo) è obbligatorio, e nell’applicazione del grip sul manico. Il laccetto, che si trova alla base dell’impugnatura, serve per fissare la pala al braccio: il suo inserimento è semplice e rapido, e viene svolto manualmente. In seguito, al fondo del manico viene applicato il cosiddetto “tappo”. Una volta applicato il grip, infine, la racchetta è pronta per la commercializzazione.