-

Libaak e Augsburger, pronti per un 2024 da protagonisti?

La finale a Città del Messico ha ribadito le enormi potenzialità dei due Next Gen argentini, già capaci di battere alcune delle coppie più forti del mondo. Non sono ancora dei mostri di continuità, ma ci arriveranno e la prossima stagione potrebbero già inserirsi fra le coppie in grado di lottare per i titoli

di | 04 dicembre 2023

È argentino e si chiama Leo, e tanto basta per volare con la fantasia. Non porta la 10 perché nel padel i numeri di maglia non sono previsti, ma se lo fossero Leandro “Leo” Augsburger se la meriterebbe tutta, per il mix fra fantasia e talento che nel 2023 l’hanno eletto come uno dei grandi del futuro. Lui, classe 2005, e il compagno – di un anno più grande – Valentino “Tino” Libaak sono stati la coppia rivelazione dell’anno: sconosciuti ai più a inizio stagione, osservati speciali qualche mese più tardi, con due finali nel World Padel Tour (in Argentina e Messico), vittorie di spessore e soprattutto un turbo-padel alimentato a entusiasmo che non può lasciare indifferenti.

I due argentini sono un’autentica ventata d’aria fresca, in un circuito che quest’anno ha cambiato dominatori ma tutto sommato – attenzione, non è detto sia un male – propone ormai da un po’ gli stessi volti. Nella stagione che ha visto Arturo Coello diventare sovrano assoluto a 21 anni, loro hanno compiuto il grande salto dall’Argentina all’Europa, trovando casa – e cure – alla Nox Academy di Barcellona e iniziando da lì un percorso nel padel dei “pro” che li ha visti bruciare le tappe in un attimo.

La continuità non è ancora il loro forte, ma a giustificare certi alti e bassi c’è la data di nascita stampata sulla carta d’identità, che rende all’ordine del giorno persino una anonima sconfitta nelle qualificazioni seguita da vittorie contro i più forti del mondo. Perché se si guarda solamente ai picchi di rendimento, il duo Augsburger/Libaak non ha troppo da invidiare alle coppie che dominano il circuito. Semplicemente, per affermarsi non basta giocare bene – e nemmeno benissimo – un torneo ogni tanto: servono continuità, pazienza e un B-game (per dirla all’americana) in grado comunque di rispettare certi standard di qualità. Non ce l’hanno ancora, ma l’impressione è che arriveranno anche lì. E presto.

L’unico errore della stagione di Leo e Tino è stato quello di separarsi, qualche settimana dopo la sensazionale finale a La Rioja e l’approdo in Spagna. Una scelta che aveva le sue ragioni, dovuta alla possibilità con compagni diversi di giocare da subito nel tabellone principale dei tornei (opportunità che insieme non avevano, causa carenza di punti), ma ha un po’ limitato entrambi, così come il cambio di vita e abitudini, mai semplice da assorbire in un attimo.

Tuttavia, il vero limite non è stato la lontananza da casa, ma da loro stessi, come dimostra il fatto che siano tornati a esprimersi al meglio solo quando i loro cammini si sono uniti nuovamente. Hanno impiegato qualche settimana a oliare di nuovo certi meccanismi, ma la finale in Messico – con vittime del calibro di Stupaczuk/Di Nenno e Navarro/Chingotto – ha detto che sono tornati al top e sono pronti a vivere un 2024 da protagonisti. Già, perché stavolta hanno entrambi le idee chiarissime: hanno già annunciato l’intenzione di giocare insieme anche nella prossima stagione, per continuare una crescita comunque che ricorda molto quella di Chingotto/Tello o quella di Di Nenno/Stupaczuk, coppie di giocatori che si sono formati insieme e poi hanno trovato la ricetta per eccellere anche ad altissimi livelli.

È proprio lì che è puntato il mirino dei due, che hanno già chiuso la stagione (sono fra i pochi assenti illustri dal Milano Premier Pade P1) per godersi qualche giorno di vacanza e poi iniziare la lunga preparazione in vista del 2024. Sarà l’anno della verità, dunque va preparato a dovere. Fissando obiettivi di altissimo livello.

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti