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L’ultima stagione del World Padel Tour, che terminerà a dicembre, è coincisa con l’addio di addirittura cinque nomi capaci negli undici anni di storia del circuito di salire al comando della classifica mondiale. È un altro segno dei tempi che cambiano, a favore di una nuova era ormai alle porte
30 settembre 2023
La notizia è ormai nota: in virtù dell’acquisizione del World Padel Tour da parte di Qatar Sports Investments, dal prossimo anno esisterà un solo circuito mondiale di padel professionistico, chiamato Premier Padel e governato dall’International Padel Federation. Una grandissima novità, che segna l’inizio di una nuova era per uno degli sport che più è cresciuto in questi ultimi anni. Una nuova era nella quale però non ci saranno tutte le star che hanno regalato spettacolo e divertimento nei campi di tutto il mondo nel corso delle 11 stagioni di WPT (dal 2013 a fine 2023), visto che proprio quest’anno si sono ritirati, o si ritireranno, ben cinque giocatori capaci nell’ultimo decennio di arrivare al numero uno della classifica mondiale.
Partendo da chi ha già appeso la racchetta al chiodo, il primo a dire basta è stato Juani Mieres ad agosto, seguito da Pablo Lima la scorsa settimana dopo la sconfitta al primo turno del Master di Madrid. Entrambi hanno deciso di smettere per via dei ripetuti problemi fisici, dati soprattutto dall’avanzare dell’età (42 anni per l’argentino e 36 per il brasiliano). Ripercorrendo la carriera dei due, è curioso il fatto che insieme, quando venivano definiti “Los Principes”, siano stati nel 2014 gli unici due giocatori in grado di spodestare dalla posizione numero 1 del ranking del WPT niente meno che Fernando Belasteguin e Juan Martin Diaz, all’epoca dominatori assoluti. In termini poi di tornei vinti nel WPT, l’argentino ha conquistato 8 titoli, mentre Lima ha fatto decisamente meglio con addirittura 50 successi, gli ultimi nel 2022.
Ai due già ritirati si aggiungeranno a fine stagione anche Juan Martin Diaz e le gemelle Mapi Sanchez Alayeto e Majo Sanchez Alayeto. Il primo lascerà il padel a 48 anni dopo una carriera leggendaria in cui, insieme al connazionale Fernando Belasteguin, ha conquistato ben 170 titoli (tra cui 20 nel WPT) ed è stato in vetta al padel mondiale tra Padel Pro Tour (il circuito antecedente al WPT) e appunto il World Padel Tour dal 2001 al 2014.
Le Alayeto, invece, abbandoneranno questa disciplina a 39 anni dopo aver vinto 32 titoli nel WPT (tuttora le gemelle spagnole sono al comando della classifica dei titoli di coppia, davanti a Salazar/Triay e Sanchez/Josemaria appaiate a 23). Successi che hanno permesso alle due padeliste di Saragozza di chiudere tre stagioni in vetta alla classifica mondiale: 2014, 2016 e 2017.
Se da una parte ci sono stati (o ci saranno) ritiri di giocatori che hanno fatto la storia del padel, dall’altra c’è fortunatamente un eterno giovane che per il momento non ha alcuna intenzione di appendere la racchetta al chiodo. Stiamo parlando di Fernando Belasteguin, idolo di molti appassionati di questo sport.
L’argentino classe 1979, che nel corso della sua carriera ha vinto infiniti titoli (oltre 200, tra cui 65 nel solo WPT) ed è stato per 16 anni numero 1 al mondo (prima con Diaz e poi con Lima) tra Padel Pro Tour e WPT, non è più quel giocatore inarrestabile di qualche anno fa, sia per un discorso di età sia perché il padel sta diventando uno sport sempre più fisico. Ma la sua classe immensa gli permette di avere ancora la possibilità di giocarsela ad altissimi livelli. Ed ecco quindi che il tanto amato Bela ha tutti i motivi del mondo per continuare a divertirsi in campo con la racchetta in mano. Sarà così almeno fino a fine 2024, data ipotizzata per dire basta, ma non sarebbe una sorpresa vederlo andare anche più in là.
Parlando sempre di giocatori storici, c’è infine il discorso legato a Miguel Lamperti, un fuoriclasse che non hai vinto un titolo nel WPT (è arrivato per sei volte in finale), ma che è da sempre uno dei giocatori più amati dal pubblico, per il suo carisma e il suo modo di giocare. Anche per l’argentino l’età avanza, tant’è che a novembre si troverà a soffiare su ben 45 candeline, ma pure lui per ora non vuole smettere. La sua intenzione è di continuare almeno per un altro anno, per poter vivere dall’interno la nuova era del padel ormai pronta a cominciare.