-

Meno errori, più successo: impara la regola del 10

Nel padel è fondamentale saper trovare il giusto equilibrio fra rischi e solidità. Un modo utile per ridurre gli errori è dare un valore (da 1 a 10) alla difficoltà della pallina che arriva, e restituirne una complementare. Più la palla che arriva è complessa, più la risposta deve essere giocata in sicurezza. E viceversa

di | 29 settembre 2022

Il padel è un gioco di logica, ma anche di equilibrio. Non si può colpire sempre al 100% della potenza, ma neanche limitarsi a difendere e basta rimandando la palla dall’altra parte, sperando non torni. A volte è una strategia che funziona (specie quando non funziona nessuna delle altre), ma in generale è sempre meglio trovare il giusto equilibrio fra attacco e difesa, fra soluzioni rischiose e altre giocate in sicurezza, così da farsi trovare pronti quando c’è da colpire forte o cercare gli ultimi millimetri di campo, ma conservando una determinata solidità.

Detto così sembra facile, mentre durante un incontro lo è meno avere la capacità – e la lucidità – per fare sempre la scelta giusta, in qualsiasi situazione. È difficile, perché ogni palla che arriva può essere diversa dalla precedente, cambia la posizione di chi colpisce, cambia quella degli avversari, cambia la situazione di punteggio e via dicendo. Tutti fattori che vanno valutati in mezzo secondo (quando va bene…), altrimenti diventa troppo tardi e qualsiasi soluzione attuata rischia di rivelarsi inefficace. Quindi, come imparare a prendere sempre la decisione giusta? Un metodo molto utile è la cosiddetta “regola del 10”: la somma fra la difficoltà della pallina che arriva nel nostro campo, e quella che rispediamo dall’altra parte della rete, deve fare 10, in un’ipotetica scala che va quindi da 1 a 20.

Tradotto: se arriva una pallina di difficoltà media, da 5, l’ideale è giocarne una simile, così da ridurre gli errori. Se invece ne arriva una molto difficile, diciamo da 9, a quel punto il rischio di sbagliare è ancora più elevato, quindi meglio affidarsi a una soluzione da 1, estremamente sicura, per rimandare la pallina dall’altra parte della rete senza grandi pretese. Se invece arriva una pallina semplice (da 2), a quel punto ha senso rischiare un colpo da 8, perché il margine d’errore sarà molto più ampio e il rischio ha grandi possibilità di portare al risultato sperato.

La regola del 10 è un buon modo per imparare un concetto basilare nel padel: a una palla rischiosa deve corrispondere – nella stragrande maggioranza dei casi – una palla comoda, e viceversa. Se entrambe le coppie cercano di attaccare contemporaneamente vuol dire che una delle due sta sbagliando strategia.

È un po’ lo stesso discorso che vale per quando un giocatore si trova fuori posizione, o in difficoltà nel recuperare una pallina. In una situazione simile, la stragrande maggioranza dei principianti ha la tendenza a tirare forte, tentando il colpo della disperazione. In realtà va fatto l’esatto opposto: se un giocatore si accorge di essere fuori posizione, il suo obiettivo deve essere quello di recuperare la posizione corretta. Quindi dovrà cercare di rallentare il gioco, così da garantirsi il tempo materiale per muoversi nella direzione desiderata. Più il suo colpo sarà rapido, più la pallina tornerà in fretta nella sua metà campo, quindi meno chance avrà di ritrovare la posizione corretta. Meno tirerà forte, più tempo avrà.

Tornando al grado di difficoltà, in una scala da 1 a 10, sta a ogni giocatore comprendere – in base alle proprie capacità – quanto una palla è difficile per lui stesso, sia quella che arriva sia quella che lui deve restituire. Il coefficiente varia tantissimo in base al livello di chi gioca, oppure al suo stile di gioco. L’importante è ragionarci con la giusta umiltà e lucidità, in modo da rendersi conto che se una soluzione funziona una volta su dieci, evidentemente non è la specialità della casa.

Sopravvalutare se stessi nel padel (ma non solo) non è mai un bene, perché rischia di diventare controproducente e la regola del 10 lo dimostra. Se una pallina di difficoltà 5 viene reputata di difficoltà 3, perché il giocatore si sente più sicuro di quanto sia in realtà, quest’ultimo tende a restituire una pallina di difficoltà 7. La somma fra 5 e 7 però fa 12, e tutto ciò che supera il 10 è spesso sinonimo di errore.

Altro fattore da considerare sono le giornate storte: capita a tutti di scendere in campo e trovare difficile qualsiasi soluzione, anche le più banali. La prima cosa da fare è accettare la situazione, così da provare a metterci una pezza. La seconda è prendersi ancora meno rischi: se l’obiettivo è sbagliare il meno possibile, si può ridurre la somma. Arriva una palla di difficoltà 5? Se ne può restituire una di difficoltà 4, oppure 3, e via dicendo. Magari ci si divertirà meno, ma il numero degli errori calerà parecchio. Per la gioia del compagno (e del punteggio).

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti