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Nel padel dei big si gioca troppo? Il paragone col tennis dice di sì

Nel tennis dei top-10 il giocatore ad aver disputato più incontri è Daniil Medvedev, con 84, mentre nel padel le coppie Coello/Tapia e Stupaczuk/Di Nenno hanno giù raggiunto quota 100. E la stagione deve ancora finire ed è concentrata in meno settimane. Le conseguenze? Infortuni e cali di rendimento. Ma dal 2024 il problema non dovrebbe più porsi

25 novembre 2023

Anche questa stagione sta volgendo al termine per i professionisti del padel. Nel 2023 il movimento ha continuato a crescere e nei vari tornei in giro per il mondo sono andate in scena grandi battaglie che hanno regalato spettacolo ai tantissimi appassionati. In mezzo alle tante cose buone viste quest’anno, c’è stato però anche un aspetto sul quale bisognerà lavorare, ovvero le troppe partite che molti – big in particolare: chi vince di più gioca inevitabilmente di più – si sono trovati costretti a disputare. Una situazione che ha generato due conseguenze principali: infortuni per molti e cali di forma sul finire di stagione per altri.

Per rendere il tutto più chiaro, è giusto affidarsi ai numeri. Fa impressione scoprire che, quando mancano ancora tre tornei alla fine del 2023 (il Mexico Open attualmente in corso, il Milano Premier Padel P1 e il Master Final del World Padel Tour a Barcellona), c’è chi ha addirittura raggiunto quota 100 match annuali tra WPT e PP, ossia le coppie Arturo Coello-Agustin Tapia con 103 match giocati (93 vinti) e Martin Di Nenno-Franco Stupaczuk, proprio con 100 (84 successi). Per nulla distanti Federico Chingotto con 88 (64) e Alejandro Galan con 83 (66).

Tra i big sono un po’ più indietro Paquito Navarro con 77 (55) e Juan Lebron con 64 (51), ma va ricordato che il “lobo” ha saltato circa due mesi di tornei per un infortunio al gomito (mentre Galan ha continuato a giocare a fianco di Jon Sanz). Ma anche nel loro caso la statistica racconta di una stagione particolarmente probante, specie se si tiene in considerazione che non solo mancano altri tre tornei prima della conclusione del 2023 (Tapia e Coello, per esempio, potrebbero dunque superare quota 110 partite giocate), ma anche che nelle ultime settimane sono stati cancellati ben tre eventi: il Master WPT di Buenos Aires, il P1 di Premier Padel a NewGiza e pure un Major, in Messico.

Facendo un confronto con i migliori giocatori del ranking ATP di tennis, la differenza si nota al volo. Il tennista che ha disputato più partite in singolare in questa stagione (per lui terminata) è stato il russo Daniil Medvedev con 84, seguito da Andrey Rublev e Alexander Zverev con 82. Poco più indietro ci sono Carlos Alcaraz e Jannik Sinner con 77 (da segnalare che l’italiano giocherà ancora uno/due match in questo 2023 visto l’impegno con l’Italia in Coppa Davis), mentre il numero 1 del mondo Novak Djokovic è – vista la sua tendenza a giocare meno degli altri, dovuta anche all’età – il top-10 ad aver disputato meno incontri. Il serbo ne ha giocati 62, che potrebbero diventare al massimo 64 per lo stesso motivo di Sinner.

C’è dunque un divario di circa 20 partite tra i migliori tennisti e padelisti, e a tutto questo va anche aggiunto che nel tennis la stagione è iniziata gennaio, mentre nel padel il primo torneo è stato l’Abu Dhabi Master che si è svolto dal 20 al 26 febbraio. Ciò vuol dire che nel tennis, in media, i giocatori hanno riposato sicuramente di più tra una partita all’altra e fra un torneo e l’altro.

A risentire delle troppe partite stagionali nel padel sono stati i giocatori, che, come detto in precedenza, hanno spesso subito infortuni per sovraccarico, come per esempio Lebron. Oppure hanno notato un calo nel loro rendimento, come successo a Coello e Tapia in questo finale di 2023. I dominatori di due terzi della stagione, infatti, negli ultimi mesi sono sembrati molto meno incisivi, e uno dei motivi non può che essere la grande fatica accumulata per le troppe partite ravvicinate. Per questo motivo, loro come molti altri giocatori, hanno affermato spesso nel corso dell’anno di aver bisogno di maggior riposo.

Fortunatamente, il problema non dovrebbe più esistere a partire dal prossimo anno, visto che rimarrà in vita soltanto il circuito Premier Padel e il calendario sarà senza ombra di dubbio meno pesante, sia per quanto riguarda il numero complessivo di tornei (tra 20 e 25) sia in termini di spostamenti. In riferimento a quest’ultimo aspetto, gli eventi saranno infatti organizzati in modo da evitare ai giocatori ripetute trasferte da un continente all’altro e questo li aiuterà a non sovraccaricare fisico e mente. Un grande cambiamento farà bene al movimento del padel, dando un ulteriore impulso alla sua crescita.

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