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Non solo forma: gli altri aspetti da considerare nell’acquisto di una pala

Generalmente, chi acquista una nuova pala bada solo alla forma e se si tratta di una racchetta di controllo o potenza, finendo per trascurare altri aspetti importanti. Invece, peso, bilanciamento e maneggevolezza andrebbero sempre tenuti in considerazione, per non trovarsi con un modello che invece di agevolare fa l’effetto contrario

di | 24 dicembre 2022

Quando si trova di fronte alla scelta di una nuova pala, il giocatore medio di padel guarda generalmente un paio di aspetti: la forma (a diamante, a lacrima o rotonda) e se si tratta di un modello in grado di garantire maggiore potenza o maggiore controllo. Sono le distinzioni più naturali, che in parte identificano anche i giocatori e servono a dare un primo indirizzo, dal quale poi si può proseguire scendendo in ulteriori dettagli. Tuttavia, non è detto che affidarsi solamente a forma e caratteristiche di gioco sia sufficiente a soddisfare gli obiettivi e i desideri di chi acquista una pala, perché i problemi che possono subentrare sono molti. Per questo, è meglio conoscerli per provare a evitarli in anticipo, visto che dopo l’acquisto il tempo è scaduto.

IL PESO DELLA PALA
Nel padel è un aspetto un po’ spesso trascurato, perché i pesi sono simili e il range dichiarato dalle aziende può variare anche di 10 grammi fra un modello e un altro gemello. Tuttavia, specialmente lontano da certi livelli (dove quindi la preparazione fisica specifica è minore), il peso conta. Può capitare di trovarsi con una pala difficile da maneggiare perché troppo pesante, o bilanciata in testa per favorire la potenza: in quel caso il peso non cambia secondo la bilancia, ma secondo il braccio lo fa eccome. È sempre importante tenere in considerazione i propri limiti, quindi preferire qualche grammo in meno a qualche grammo in più. Magari un giocatore ottiene la potenza desiderata, ma ci rimette in maneggevolezza, quindi in controllo. Facendo la somma fra guadagno e perdita, il gioco non vale la candela. In più, l’utilizzo di un attrezzo troppo pesante può causare anche problemi al gomito: farsi male per colpa di un attrezzo sbagliato è un vero peccato.

L’IMPUGNATURA
Altro aspetto dimenticato, per il semplice fatto che (a differenza di quanto avviene nel tennis) sostanzialmente esiste una sola taglia di manico, con qualche piccolissima differenza da brand a brand, è l’impugnatura. È difficile trovarsi con un manico troppo grande, e se mai succede il contrario. In tal caso si può rimediare aggiungendo uno o più overgrip, come fanno molti, professionisti compresi. Ma se il manico è troppo grande, o la sua forma non risulta adatta a chi impugna, può diventare un problema molto più grande di peso, forma e caratteristiche tecniche della pala.

IL FEELING
Va bene la ricerca di potenza, va bene la voglia di impugnare sempre un modello di grido, ma il feeling dovrebbe essere alla base di ogni scelta. “Sentire la palla” per dirla in gergo è un fattore determinante, perché nei momenti di tensione permette di rendere facili anche situazioni che lo sono un po’ meno. Un giocatore deve fidarsi della propria racchetta, deve sentirla come un allungamento naturale del braccio, e non come un oggetto che a volte segue i comandi e altre meno. Cambiare racchetta passando da un telaio pensato per favorire il controllo a uno pensato per favorire la potenza può cambiare completamente la sensazione che il giocatore prova all’impatto, portandolo in un altro mondo. Vale sempre lo stesso discorso: per cercare di migliorare sotto certi aspetti non bisogna peggiorare sotto altri. Un cambio di stile di gioco va costruito con l’allenamento, non chiesto alla racchetta. Altrimenti c’è il rischio di avere il risultato opposto.

In generale, il primo consiglio per trovare la racchetta giusta è sempre quello di provare, provare, provare. Ma non per dieci colpi da fermo, ma almeno per un intero set, così da testare il modello in ogni situazione di gioco. Se non c’è la possibilità di provare esattamente il modello prediletto, se ne possono scegliere alcune con caratteristiche simili: la differenza non è mai enorme. Acquistare una pala senza averla provata, specialmente se di quelle particolari o spiccatamente agonistiche, è sempre un rischio. Può andare bene per nove persone su dieci, ma ci sarà sempre qualcuno che invece incontrerà dei problemi.

Provare aiuta anche a capire se peso e bilanciamento sono quelli giusti, o se affaticano troppo il braccio. In tal caso, non esiste ragione al mondo per proseguire con l’idea di puntare su quel modello. Se il problema si presenta, si ripresenterà una seconda volta, poi una terza e così via. Una racchetta può essere anche la migliore sul mercato, ma non vuol dire che sia la migliore per tutti. La pala magica non esiste: ne esistono di più o meno adatte al gioco di ognuno, ma bisogna saper scegliere, ascoltando il braccio e non il cuore (o la moda).  

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