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Pablo Lima, il big dimenticato dai colleghi più illustri

Nei vari cambi di coppia fra 2022 e 2023, l’ex numero uno del mondo pare il giocatore ad averci rimesso di più. Da Stupaczuk (col quale lo scorso anno ha vinto tre titoli) passa a Coki Nieto, un gradino sotto rispetto ai suoi ultimi compagni. Ma il brasiliano ci crede: “È cresciuto tanto e può migliorare ancora”

di | 04 febbraio 2023

Nel valzer delle coppie che ha modificato l’assetto del padel internazionale e aumentato l’attesa in vista del via della stagione 2023, il big che pare averci rimesso di più è stato Pablo Lima. Il brasiliano, che (grazie in particolare ai tre anni giocati a fianco di Fernando Belasteguin) rimane comunque il secondo più vincente nella storia del World Padel Tour alle spalle del Boss, è stato lasciato a piedi da Franco Stupazuk col quale aveva vissuto un’ottima stagione impreziosita da tre titoli, e per iniziare un nuovo progetto ha dovuto guardare fuori dalla top-16, scegliendo di puntare su Jorge “Coki” Nieto.

Una decisione che lascia qualche perplessità. Lo spagnolo classe 1998 è comunque un giovane di livello capace di crescere molto nelle ultime stagioni, e non sarà la sua prima volta a fianco di uno dei signori del circuito (nel 2021 aveva giocato con Juan Martin Diaz), però non ha mai vinto un titolo, ha poca esperienza nelle fasi finali e pare un gradino sotto rispetto ai compagni ai quali il brasiliano era stato abituato solo nelle ultime tre stagioni: da Paquito a Stupa, passando per Tapia e Maxi Sanchez.

Il fatto che Lima non sia riuscito a trovare di meglio suggerisce che nessuno dei colleghi illustri abbia pensato a lui: in un padel che corre sempre più veloce e sta cambiando forma e dimensione, per la carriera del giocatore di Porto Alegre, 37 anni quest’anno, potrebbe essere un primo campanello d’allarme da non prendere sottogamba. La buona notizia è Lima e Nieto sono riusciti a conservare un posto fra le prime 8 teste di serie, ma dovranno lottare per difenderlo contro tante altre coppie che partono con grandi ambizioni e la possibilità di inserirsi nelle posizioni che contano.

Lima, però, è fiducioso. “Quando Stupa mi ha comunicato l’intenzione di iniziare un nuovo progetto nel 2023 – ha raccontato il sudamericano – mi è subito venuto in mente di chiamare Coki, il quale mi ha immediatamente detto di sì. Nelle ultime stagioni è progredito tanto, ma credo possa migliorare ancora”. Oltre alla stima reciproca in campo, fra i due sembra esserci una certa affinità fuori. “Coki – ha continuato Lima – ha dei comportamenti molto in linea coi miei e degli ottimi valori. Giunto a questo punto della mia carriera, è qualcosa che apprezzo molto. Magari a 25 anni dai valore soltanto ai risultati, anche se al tuo fianco c’è il diavolo, mentre col passare del tempo si iniziano a valorizzare tante cose diverse. Sono sicuro che insieme a lui mi troverò molto bene”.

Lima e Nieto non hanno praticamente mai giocato insieme, se non una volta per una cinquantina di minuti. “Mi è piaciuto: gioca un padel molto logico, proprio come me. Penso però che entrambi dovremo essere molto più aggressivi, altrimenti rischiamo di soffrire”. In effetti, rispetto ai giocatori di sinistra moderni Nieto non è il più potente e nemmeno il più efficace. Lima da destra compensa quanto può, ma certe carenze potrebbero diventare un limite.

Anche per questo, forse, per il momento gli obiettivi non sono esagerati. “A livello personale – chiude Pablo – vorrei continuare a essere competitivo contro le migliori coppie del mondo. Non sarà per niente facile, quindi già riuscirci sarebbe un buon motivo per essere soddisfatto”. Se poi dovesse arrivare anche almeno un titolo, tanto di guadagnato. Dalla nascita del WPT (2013), solo lui, Belasteguin e Sanyo Gutierrez hanno saputo vincere almeno un torneo ogni stagione. Interrompere la striscia sarebbe un vero peccato.

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