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Prima di tuffarsi nell’arena del Foro Italico per giocarsi il primo torneo combined del circuito - il BNL Italy Major Premier Padel - la 28enne campionessa romana si è ritagliata qualche giorno per fare visita ai ragazzini dei Centri Estivi FITP di Castel di Sangro e di Fiuggi
di Max Grassi | 07 luglio 2023
Per gli appassionati di Padel, il nome di Chiara Pappacena evoca subito ricordi importanti, come quello recente della prima medaglia azzurra agli European Games 2023 di Cracovia in coppia con Giulia Sussarello. La romana, che tra qualche giorno spegnerà 29 candeline, numero 81 nel ranking mondiale, prima di calarsi nell’arena del Foro Italico per giocarsi il primo torneo combined del circuito - il BNL Italy Major Premier Padel - che partirà sabato 8 luglio (ma lei esordirà probabilmente martedì 11) si è ritagliata qualche giorno per fare visita ai ragazzini dei Centri Estivi FITP di Castel di Sangro (giovedì 6 luglio) e di Fiuggi (venerdì 7). Una proposta vincente di vacanza all'insegna del tennis, dello sport e del divertimento, come recita lo slogan, a cui però da quest’anno si è aggiunta anche la disciplina del padel a cui viene data la stessa importanza, dal punto di vista didattico e organizzativo, riservata al tennis.
Chiara, c’è una prima volta per tutto nella vita, questa immagino sia la tua in un Centro Estivo Federale, giusto?
“Esatto, stavo dicendo proprio questo a mia madre che mi ha accompagnata a Castel di Sangro. Non mi era mai capitato di visitare un centro estivo e sinceramente è una cosa che mi incuriosiva molto. Vedere tutti questi bambini che si divertono, giocando all’aria aperta a tennis e a padel, con una temperatura fresca rispetto a quella che ho lasciato a Roma è davvero bellissimo. Condividere con loro queste ore insieme mi rende molto orgogliosa”.
Cosa dirai ai ragazzi: parlerai di tecnica, tattica o altro?
“La cosa che mi sta a cuore è trasmettere loro la mia passione per questo sport. In queste due giornate insieme il mio obiettivo è questo: raccontare il divertimento e la gioia che provo ogni volta che entro in campo. Poi, ovviamente, sono pronta a rispondere loro su qualsiasi tema e a dare consigli ma, a mio avviso, per bambini così piccoli è importante fare arrivare l’entusiasmo. La parola d’ordine per questi ragazzi deve essere divertirsi. Lo sport, certo, è anche sacrificio ma la mattina, quando mi alzo e devo andare ad allenarmi, sono felice di farlo e vorrei che anche un bambino che inizia a praticare il padel in giovane età lo facesse non come una costrizione ma solo per puro divertimento”.
Il fatto che, in un contesto nobile come quello dei Centri Estivi FITP, il padel abbia guadagnato pari dignità con il tennis è un altro segnale di quanto questa disciplina sia entrata nei cuori degli appassionati; anche i più piccoli, non trovi?
“È importantissimo e, ad oggi, si può dire che è uno sport a tutti gli affetti. Anche chi sosteneva che il padel fosse solo una moda si è ormai dovuto ricredere. Il fatto che sia entrato da protagonista in questi Centri è proprio la testimonianza della crescita che il movimento sta avendo in Italia”.
Quando hai cominciato tu, chiaramente i Centri estivi dedicati al padel non esistevano. Ci racconti la tua storia e come sei arrivata fino a qui?
“Ho iniziato a giocare a tennis all’età di 7 anni ed ho raggiunto un livello abbastanza buono perché sono arrivata ad avere una classifica nazionale di 2.3 e un ranking Wta grazie a qualche punto conquistato sul circuito internazionale. I miei genitori però sono sempre stati molto rigidi sull’importanza degli studi (Chiara è diplomata al Liceo Linguistico e nel 2020 si è laureata in Giurisprudenza, ndr.) e, nell’anno della maturità, non riuscivo più a conciliare le due cose. A 17 anni dunque ho abbandonato il tennis e mi sono presa un periodo di pausa dallo sport. Poi, un giorno, a cena con degli amici, vedo un campo da padel e un po’ per gioco mi è venuta la voglia di provare. Così, nel 2016, è nata quella che ad oggi è, a tutti gli effetti, una professione che mi impegna a tempo pieno”.
E sei arrivata ad essere la numero uno d’Italia.
“Esatto. Già nel 2018 ho avuto le prime convocazioni in Nazionale e ho iniziato a giocare tornei internazionali. Poi, il salto di qualità vero l’ho fatto dopo essermi laureata. Oggi mi sveglio la mattina, mi alleno e poi vado dall’osteopata, dal fisioterapista, dal mental coach, ecc. Insomma, mi dedico al 100% alla mia passione per il padel”.
Tra qualche giorno inizia il BNL Italy Major Premier Padel, primo torneo combined del circuito. Come arrivi a questo appuntamento che giocherai in coppia con Giorgia Marchetti?
“Intanto lasciami dire: finalmente! È da tempo che sognavo di giocare questo bellissimo circuito di Premier Padel. Se poi consideri che l’esordio avverrà proprio a Roma, la mia città, puoi facilmente capire quanto sia emozionata. Come si dice in questi casi… non vedo l’ora. Sto già pensando al primo match anche se ancora non conosco il tabellone”.
Arrivi al Foro Italico sull’onda dell’entusiasmante medaglia di bronzo conquistata a Cracovia ai Giochi Europei con Giulia Sussarello. Cosa ti è rimasto di questa esperienza?
“Il sogno di qualsiasi atleta è quello di giocare l’Olimpiade. Essere stata convocata era già un obiettivo personale che si realizzava. Chiudere questa lunga e bellissima settimana con una medaglia al collo, vestendo la tuta della Nazionale… ho ancora i brividi oggi a pensarci. Non riesco ancora a trattenere le lacrime se ripenso che abbiamo battuto una coppia spagnola che è nella top 3 mondiale, 7-5 al terzo dopo 2 ore e 45’ di partita”.