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Con quattro tornei WPT ancora da disputare, le due spagnole si sono già garantite il numero uno di fine stagione, trionfando anche ad Amsterdam. Complessivamente, è il loro titolo numero 14 del 2023. Nel maschile, invece, la corsa per il n.1 della Race si riapre grazie al successo di Di Nenno/Stupaczuk
di Marco Caldara | 16 ottobre 2023
Alla conclusione dell’ultimo calendario del World Padel Tour mancano ancora quattro tornei (dovevano essere cinque, ma il Master di Buenos Aires è appena stato cancellato a causa di inadempimenti da parte degli organizzatori), eppure Ari Sanchez e Paula Josemaria hanno già la certezza di chiudere la stagione da coppia numero uno del mondo. Una prima volta per entrambe messa in cassaforte ad Amsterdam, dove le due dominatrici del 2023 si sono prese il dodicesimo titolo stagionale nel World Padel Tour, tredicesimo se si considera anche l’Open 500 di Reus, dove hanno partecipato perché casa della Sanchez e puntualmente vinto.
Nei Paesi Bassi hanno conquistato la quinta corona consecutiva, estendendo ulteriormente uno strapotere che sta assumendo contorni sempre più incredibili. Si parla tanto dello strapotere del duo Coello/Tapia, eppure col successo nella capitale olandese Ari e Paula hanno portato a 14 il bilancio dei loro successi stagionali (va contato anche il Major Premier Padel del Roland Garros), eguagliando il traguardo di Arturo e Agustin. Anche all’Afas Live le due spagnole hanno vinto a modo loro, portando a casa quattro incontri senza cedere un set, tre dei quali con lo stesso leitmotiv. Ossia un primo set combattuto e un secondo dominato dal primo all’ultimo punto, sintesi della finale vinta contro Bea Gonzalez e Delfi Brea, capaci al sabato di far fuori in tre set le numero 2 Ortega/Triay ma poi cadute (di nuovo) al cospetto delle più forti.
Decisivo, appunto, il primo set: nessuna delle due coppie è riuscita a giocare al meglio, ma l’hanno comunque vinto Sanchez/Josemaria, poi scappate via verso l’ennesimo trionfo. Il record di 12 titoli WPT di Salazar/Triay del 2022 è stato eguagliato, e con quattro tornei ancora da giocare sembra già certo che cadrà. E non è tutto: con 25 titoli fra 2021 e 2023, le due sono già la seconda coppia più vincente negli oltre dieci anni di storia del circuito. Davanti a loro solamente le gemelle Sanchez Alayeto (32).
All’ennesimo titolo di Sanchez/Josemaria ha risposto il sesto dei “Superpibes” Martin Di Nenno e Franco Stupaczuk, che hanno saputo approfittare della caduta prematura dei numeri uno Coello/Tapia. Ormai pare una legge: quando i più forti “steccano”, loro non perdono l’occasione per approfittarne e andare a prendersi il titolo. Quello di Amsterdam è pesante in ottica ranking, perché i due argentini recuperano quasi 1.000 punti in un colpo solo (Coello/Tapia ne hanno raccolti appena 70, arrendendosi all’esordio ad Arroyo/Rubio) e tornano in corsa per il numero uno di fine anno.
Una possibilità che sorprende se si considera che fino a sabato i rivali vantavano il doppio dei loro successi stagionali nel circuito (10 contro 5), ma qualche passo falso di troppo negli ultimi appuntamenti ha riaperto il discorso e nel prossimo aggiornamento alla classifica i punti di differenza nella Race del 2023 saranno meno di 2.000. Quindi la lotta è decisamente riaperta.
Nei Paesi Bassi i “Superpibes” sono dovuti ricorrere al terzo set in tre dei cinque incontri giocati, iniziando a combattere già dal secondo turno contro Libaak/Augsburger, ma sono sempre riusciti a trovare una soluzione. In semifinale l’hanno spuntata per 7-6 6-0 su Galan/Lebron con un Di Nenno formato deluxe, mentre in finale hanno recuperato un set di svantaggio a Navarro/Chingotto, chiudendo per 4-6 6-2 6-2. All’inizio un Paquito particolarmente ispirato ha dimostrato di saper ancora fare la differenza, ma alla lunga la superiorità degli argentini è venuta fuori, regalando loro il sesto titolo WPT dell’anno, il settimo in generale. In una stagione che ha visto una coppia dominare come non succedeva da tempo, è un numero di grande rilievo.