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I Superpibes approfittano del forfait di Coello/Tapia – e del nuovo e preoccupante stop di Lebron – per prendersi il secondo titolo stagionale (e primo nel WPT), battendo in finale Gutierrez/Gonzalez. Nel femminile prima vittoria per Delfi Brea e Bea Gonzalez, che eliminano sia Sanchez/Josemaria sia Salazar/Triay
di Marco Caldara | 21 maggio 2023
L’alternativa al dominio di Agustin Tapia e Arturo Coello? È una sola e no, non sono (almeno per ora) gli ex numeri uno Ale Galan e Juan Lebron. Si tratta invece di Martin Di Nenno e Franco Stupaczuk, gli unici capaci di batterli quest’anno e i più bravi ad approfittare del forfait dei più forti dall’Open WTP di Copenaghen, a causa di un problema fisico dello spagnolo.
Un’assenza che ha lasciato intonsa la loro striscia di vittorie consecutive nel circuito, ma allo stesso tempo ha offerto a tutte le altre coppie un’opportunità che i Superpibes non si sono lasciati scappare. Anche perché nelle fasi finali dell’Open danese non c’erano nemmeno Ale Galan e Juan Lebron, che dopo aver vinto il primo match hanno dato forfait per il solito problema al gomito di Lebron, il quale dovrà fermarsi per qualche mese (tanto che la coppia si dividerà provvisoriamente, con Galan prossimo a giocare – ma non in Austria – alla sinistra del mancino Jon Sanz).
Così, Di Nenno e Stupa si sono guadagnati il secondo titolo insieme dopo il Major Premier Padel di Doha, senza dover faticare troppo e senza cedere nemmeno un set in cinque incontri. Contando i game lasciati per strada, il più facile è stato proprio l’ultimo, la finale vinta per 6-3 6-2 contro Sanyo Gutierrez e Momo Gonzalez, che hanno dimostrato di poter funzionare molto bene eliminando prima Chingotto/Navarro e poi Yanguas/Belatseguin, ma nella partita più importante non hanno saputo contrastare il mix fra potenza e difesa, velocità e pazienza proposto dai due argentini, a segno in un’ottantina di minuti.
Proprio come nel maschile è terminata la serie di titoli di Coello/Tapia, nel femminile si è interrotta (almeno statisticamente) l’egemonia delle coppie Salazar/Triay e Sanchez/Josemaria, che finalmente – dopo essersi spartite gli ultimi 12 tornei – hanno lasciato un po’ di gloria anche alle avversarie. O meglio, hanno dovuto arrendersi entrambe alla settimana magica di Bea Gonzalez e Delfi Brea, al primo successo di una collaborazione nata a inizio aprile.
In molti erano affascinati dalla possibilità di vedere insieme la spagnola e l’argentina, sicuri che avrebbero saputo fare grandi cose, e il torneo danese l’ha confermato visto che le due hanno vinto alla grandissima, eliminando entrambe le coppie di punta. In semifinale hanno avuto la meglio per 7-6 7-5 contro Sanchez-Josemaria, che non perdevano da un pezzo, e in finale hanno completato l’opera contro Gemma Triay e Alejandra Salazar, le quali pregustavano già il ritorno al successo (che manca loro dalla tournèe sudamericana, dominata) e invece si sono nuovamente dovute accontentare del secondo posto, perdendo per 6-2 3-6 6-4.
Per Brea un ritorno al successo a quasi due anni dall’ultima volta, per la Gonzalez una conferma in Danimarca, dove aveva vinto anche nella prima edizione del torneo (2022) insieme all’ex compagna Marta Ortega.
L’evento di categoria Open della Royal Stage di Hillerød ha segnato un momento importantissimo anche per il padel italiano, con il primo quarto di finale di un’azzurra in un torneo del circuito maggiore. A conquistare l’atteso traguardo Carolina Orsi, che in coppia con l’ex numero 1 del mondo Patty Llaguno ha centrato ha vinto due match nel Cuadro prima di arrendersi a Sanchez/Josemaria. Ottimo anche il piazzamento agli ottavi di Giulia Sussarello insieme a Lea Godallier (fermate da Salazar/Triay). Da lunedì un nuovo Open in Europa, a Vienna, col ritorno nel maschile di Coello/Tapia.