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La scelta di Navarro di spostarsi a destra per giocare con Tello inizia a pagare: al loro terzo torneo, i due vincono il primo titolo insieme imponendosi nell’Open di Città del Messico, orfano di Galan/Lebron e Belasteguin/Coello. Nel femminile ennesimo trionfo di Salazar/Triay, a un passo dal ritorno al numero uno
di Marco Caldara | 28 novembre 2022
L’avvio era stato da dimenticare, con una terribile sconfitta al primo turno nel P1 di Premier Padel in Egitto, ma chi aveva subito etichettato come sbagliata la scelta di Paquito Navarro di spostarsi a destra per cedere il “reves” all’esplosività di Juan Tello deve già ricredersi. Il suo sodalizio con l’argentino ha impiegato appena tre tornei per produrre il primo titolo, vinto nell’Open di Città del Messico del World Padel Tour. Un torneo particolare perché ha incassato due forfait pesantissimi, quelli di Galan/Lebron e Belasteguin/Coello, oltre alla sconfitta agli ottavi di Gutierrez/Tapia, fuori contro Campagnolo/Sanz.
Ma la caduta di tutti i favoriti non ha intaccato la qualità del torneo, rendendolo per certi versi più avvincente grazie alla presenza di coppie nuove nelle fasi finali. Per esempio, c’è stato – in semifinale – il primo scontro fra Juan Tello e il suo storico compagno Federico Chingotto: i due si sono detti definitivamente addio la settimana prima a Buenos Aires e poi si sono subito dovuti affrontare, con vittoria del “Gato” che – insieme a Paquito – al Gimnasio Olimpico ha vinto quarti, semifinali e finale al terzo set. Prima contro Di Nenno/Nieto (7-5 4-6 6-3), poi appunto con Chingotto/Garrido (7-5 3-6 7-5) e quindi in rimonta nella finale contro Franco Stupaczuk e Pablo Lima, domati per 6-7 6-1 7-5. Decisiva, nel terzo set, una sola palla nel dodicesimo gioco, trasformata nell’ultimo punto del match. Per Tello è il secondo successo in carriera nel circuito, per Paquito il ventiquattresimo e terzo del 2022, dopo i due vinti con Martin Di Nenno.
L’evento messicano ha anche definito la lista dei sedici giocatori qualificati per il Master Final di Barcellona (15-18 dicembre): a meno di cambiamenti fra le coppie, al via Galan/Lebron, Sanyo/Tapia, Coello/Belasteguin, Lima/Stupaczuk, Navarro/Tello, Ruiz/Gonzalez, Sanchez/Capra e la particolare coppia Di Nenno/Chingotto. I due argentini sono qualificati, mentre i rispettivi compagni attuali no, quindi a dividere il campo saranno loro. Provando a ovviare al problema che entrambi sono giocatori di destra.
Il tabellone femminile ha invece premiato per l’ennesima volta Gemma Triay e Alejandra Salazar, capaci di ritoccare a undici il record di successi in una sola stagione. Le due spagnole sembrano non conoscere più la sconfitta, come già gli era successo prima della pausa estiva. Poi erano ripartite maluccio e qualche settimana non al top è costata loro il numero uno della classifica, ma a suon di successi hanno gettato le basi per riconquistarlo al Master Final di Barcellona.
Intanto, nel primo evento messicano della storia del circuito femminile, si sono prese il quarto successo consecutivo ai danni delle solite rivali Ari Sanchez e Paula Josemaria, di nuovo finaliste ma di nuovo battute, stavolta con il punteggio di 6-3 7-6 in un incontro molto equilibrato. Come spesso accade l’hanno deciso pochi frangenti, nei quali le numero due sono state superiori, meritando la vittoria e l’aggiornamento a un record che si fa sempre più impressionante, e sarà molto difficile da raggiungere negli anni a venire. Tuttavia, più che al record di successi Gemma e Alejandra guardano (giustamente) alla vetta della classifica. Avranno una chance di riprenderselo al Master Final, dove lo scorso anno uscirono di scena a sorpresa all’esordio, mentre le dirette concorrenti conquistarono il titolo.
Definite le coppie qualificate per l’evento che chiuderà la stagione: oltre a Triay/Salazar e Sanchez/Josemaria, in gara Ortega/Gonzalez (le sole altre capaci di vincere un titolo nel 2022), Riera/Llaguno, Iglesias/Osoro, Virseda/Las Heras, Sainz/Marrero e le gemelle Sanchez Alayeto.