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I circoli e la convivenza con i DPCM: CT Pescara

Ci spostiamo nella provincia di Pescara e raccogliamo le dichiarazioni dello storico circolo adriatico

di | 08 novembre 2020

Una veduta del Circolo Tennis Pescara

Una vecchia immagine di repertorio del CT Pescara, quando il pubblico era normalità.

Un viaggio che facciamo provincia per provincia, utilizzando alcuni contributi che i circoli ci inviano e che ci consentono di tracciare un quadro dei vari punti di vista e le criticità che si manifestano alla luce delle nuove restrizioni governative in misura di Covid 19.

Molti circoli rischiano la crisi, se non addirittura la chiusura.

Dalla zona teatina ci spostiamo a quella di Pescara, e in questo caso ci avvaliamo delle dichiarazioni del circolo più storico della città adriatica nella persona del suo presidente, nonché consigliere federale abruzzese, Paola Di Carmine. Ecco cosa sta accadendo nel CT Pescara: “Stiamo continuando le attività degli agonisti all'aperto e al coperto, mentre i non agonisti giocano sui campi all'aperto. Un altro problema è il divieto di utilizzare gli spogliatoi e ciò comporterà ulteriori cali di utenza, perché non tutti sono disposti a praticare sport senza l'ausilio di un luogo dove lavarsi e cambiarsi. Calo che avviene soprattutto ad esempio tra i soci e i non agonisti”. A livello economico, cosa accade?: “Per quanto riguarda il mantenimento della struttura, lo abbiamo potuto fare grazie all'utilizzo della cassa integrazione in deroga. Abbiamo naturalmente apprezzato i contributi della Federazione Italiana Tennis, sotto forma di abolimento delle tasse di approvazione dei tornei e gli incentivi messi a disposizione dei settori giovanili, togliendo la tassa di partecipazione fino al settore Under 16”. Difficoltà nell'applicazione del protocollo anti-Covid? “Abbiamo applicato tutto alla lettera, con la speranza di aver contribuito a rendere più tranquilla la vita all'interno del nostro circolo, dove riteniamo si possa praticare lo sport senza incorrere in rischi particolari”.

Anche perché, convivendo benissimo con questi protocolli, il CT Pescara è riuscita perfino a organizzare due tornei internazionali giovanili a settembre e a ottobre, prima dell'aggravarsi della pandemia.

Insomma, dal CT Pescara arriva forte e chiaro il senso del periodo difficile che si sta vivendo, ma allo stesso tempo si commenta la situazione in modo piuttosto pacato, in attesa di evoluzioni che giocoforza ci dovranno essere in prospettiva.

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