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Internazionali di Forlì, Musetti campione: “L’Emilia-Romagna mi porta bene”

Il talento italiano sconfigge Thiago Monteiro con un doppio 7-6 per regalarsi il primo titolo Challenger in carriera

di | 26 settembre 2020

Musetti vince l'Atp Challenger Città di Forlì

Musetti vince l'Atp Challenger Città di Forlì

L’Emilia-Romagna gli porta bene. È Lorenzo Musetti a dirlo, nuovo campione degli Internazionali Città di Forlì, suo primo titolo challenger in carriera. Dopo aver sconfitto, in ordine, Gabashvili, Tiafoe, Seppi e Harris nel proprio percorso, Musetti si presentava in finale contro Thiago Monteiro, numero 89 al mondo, che ieri aveva eliminato in semifinale il compagno di doppio, Andrea Pellegrino.

Il diciottenne di Carrara disputa due set di altissimo tennis con attenzione e coraggio, sciupando qualcosa in alcuni frangenti (sopra di un break nel primo set, perde il servizio a 0 sul 5-4) ma senza mai dar l’impressione di perdere il controllo della partita, come dimostrato dai due tie-break vinti senza concedere set-point. Una prova di lucidità mentale oltreché un'esibizione tecnica che danno ulteriore prova della maturità del giocatore, diciottennte solo all'anagrafe e nel sorriso genuino che sfoggia dopo il trionfo.  

 

Monteiro gioca un buon incontro, concedendo poco e lavorando la palla come gli piace fare, ma lo spin impresso non scalfisce Lorenzo, che si parla, si sgrida, si incita: "coraggio, energia, forza" le cose che si ripete più spesso approcciandosi allo scambio, riuscendo spesso a trovare la profondità necessaria per respingere l'avversario dietro la linea di fondo campo per poi giocarsela con vincenti fulminanti e palle corte delicatissime. "Bravo Lore, dai", bisbiglia nei cambi campo, dopo un game vinto con autorevolezza o un servizio delicato vinto ai vantaggi. Come tutti i professionisti guarda spesso il suo angolo ma si allena praticamente da solo, chiedendo continuamente a se stesso qualcosa in più dello scambio precedente, fino ai match-point. Sbaglia il primo, su servizio Monteiro, non il secondo su servizio proprio.

“Oltre a mangiare bene, in Emilia-Romagna si gioca anche bene”, riferisce scherzando con il trofeo fra le mani. “Qui vinsi il mio primo titolo giovanile, a Faenza, e ora il mio primo titolo in carriera. Dopo la pausa del tennis dovuto al Covid è un sogno che si avvera: devo ringraziare chi è riuscito a organizzare tutto questo e il mio team, con cui abbiamo lavorato tantissimo quando non si poteva giocare". Poi, ai nostri microfoni, prosegue: "Sono sorpreso dalla mia capacità di riuscire a giocare a questi ritmi, guardavo giocatori del genere e pensavo fossero ancora inarrivabili, invece no. Ora devo continuare a lavorare a livello fisico e mentale, oltreché tecnico. L’obbiettivo dell’anno era entrare dentro i primi 150, e l’abbiamo già centrato (n°138, ndr). Ora si guarda alla top 100”.

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