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Il tennista romano, classe 2002, trionfa nel $15.000 di Antalya: è il primo successo da professionista
di Lorenzo Andreoli | 11 aprile 2021
La prima volta non si scorda mai. Al secondo tentativo, Flavio Cobolli, ce l’ha fatta. Dopo aver raggiunto nel 2019 la finale nel $25.000 di Santa Margherita di Pula (persa in due set con il bosniaco Nerman Fatic), il tennista romano ha conquistato ad Antalya ($15.000) il suo primo titolo da professionista. La vittoria in Turchia rilancia le ambizioni del giovane azzurro, reduce da un momento no e sempre più voglioso di dire la sua nel tennis dei grandi.
“È stata una settimana incredibile – racconta Flavio – e sono felicissimo di aver alzato al cielo il trofeo. Venivo da un momento negativo, con brutti risultati e un minimo di sfiducia. La scorsa settimana ho giocato il primo torneo qui con poche aspettative, desideroso di ritrovare al più presto il mio tennis. Dopo i primi due match, la sconfitta nei quarti di finale mi ha fatto riflettere e focalizzare sulle cose importanti. Papà è stato con me solamente sette giorni, poi è rientrato a Roma e ho dovuto cavarmela da solo. L’ho presa come una doppia sfida ma i tanti italiani presenti ad Antalya mi hanno aiutato molto ed è stato splendido fare gruppo con loro. Noi azzurri siamo un gruppo unito, in grado di farsi forza nelle difficoltà. Prima della sfida di quarti di finale con Shintaro Mochizuki, ex numero 1 del mondo juniores e reduce dal Masters 1000 di Miami, avevo detto a casa di comprarmi il volo di ritorno. Il 6-4 6-2 con il quale sono riuscito ad impormi mi ha dato enorme fiducia, ho giocato davvero la partita perfetta. La semifinale, onestamente, non mi ha dato molte indicazioni. Edoardo (Eremin, ndr.) è un amico e un ottimo giocatore, mi dispiace sia stato costretto a ritirarsi. La finale l’ho preparata con estrema attenzione, sotto 6-0 nel primo set ho ricordato la bontà del lavoro fatto con Lorenzo Beltrame (mental coach da alcune stagioni tra i collaboratori della FIT, ndr.), sono rimasto concentrato e ho portato a casa il match dopo aver lottato. Voglio migliorarmi sia tecnicamente che dal punto di vista dell’atteggiamento in campo, senza obiettivi imminenti di classifica. Spero di continuare così”.
Decisamente soddisfatto anche Stefano Cobolli, papà e coach di Flavio. “Sono molto felice di come siano andate le cose – commenta a caldo l’ex numero 236 del ranking ATP – e del percorso che sta portando avanti Flavio. Quello di lasciarlo da solo è stata una scelta dettata anche da motivi di lavoro. La settimana in cui siamo stati insieme abbiamo lavorato bene e sentivo che fosse pronto a vivere un’esperienza di questo tipo. Ha affrontato e battuto giocatori di buon livello come Mochizuki, salendo di livello partita dopo partita, sia fisicamente che mentalmente. Quando c’è la fiducia, la testa si libera ed i colpi escono nel miglior modo possibile. Siamo pronti a metterci subito al lavoro e a preparare i prossimi appuntamenti. Dobbiamo andare avanti su questa strada con grande entusiasmo”.