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Il tennista ligure gioca a Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova, con Diego Nargiso e centinaia di giovani tennisti entusiasti. Poi accetta di diventare "testimonial" di Genova 2024 Capitale Europea dello Sport
di Michele Corti | 28 gennaio 2024
L'atrio di Palazzo Tursi si è trasformato in un campo da tennis per accogliere i campioni del tennis italiano Matteo Arnaldi, eroe ligure della Coppa Davis vinta dall'Italia nel 2023, e Diego Nargiso. In campo si gioca con le palline marchiate "Genova capitale dello sport 2024", gli spettatori sul porticato a guardare dall'alto i palleggi come fossero sugli spalti del Foro Italico.
Arnaldi gioca contro l'assessore allo Sport del Comune Alessandra Bianchi, Nargiso palleggia con decine di giovani tennisti delle scuole liguri arrivati a Tursi per conoscere i loro idoli. Il sindaco Marco Bucci regala al vincitore della Davis 2023 la spilla con la croce di San Giorgio, simbolo della città di Genova. È un pomeriggio di festa per lo sport, di grande professionismo, e di soddisfazione per una città come Genova che ha da sempre un feeling speciale con la Coppa Davis, un legame nato nel 1928, nove incontri, sette vittorie, due sole sconfitte, nel 2009 contro la Svizzera di "Sua Maestà" Roger Federer e nove anni dopo contro la Francia, poi finalista sconfitta solo dalla Croazia.
Questo il bilancio, più che positivo, delle sfide disputate dalla nostra nazionale all'ombra della Lanterna. Lo show di Matteo Arnaldi è stato un momento attesissimo da tutti coloro che sognano di ripercorrere le orme del giovane tennista capace di scrivere una grande pagina di Davis, con la vittoria nell'incontro d'apertura della finalissima contro l'australiano Popyrin ed è stato un susseguirsi di emozioni, fino agli ultimi palleggi proprio con Diego Nargiso e la stretta di mano a centro campo. Poi tutti a salutare la Coppa Davis. Quella magica insalatiera che mancava in Italia da 47 anni e che ora fa bella mostra nel Salone d’Onore della sede del Comune di Genova. Da venerdì è una processione continua. Per ammirarla, fotografarla, sfiorarla.
Sabato Arnaldi ha potuto baciarla. Per poi raccontare ai tanti giovani del mondo del tennis accorsi con i loro maestri, genitori e dirigenti sportivi come si fa ad arrivare così in alto. “Dovete avere fiducia in voi. Credeteci”, ha esortato Matteo il giovane pubblico. “Se voi per primi non ci credete, nulla si potrà mai avverare. Io sono stato come voi, anzi lo sono ancora. Guardo i grandissimi, li ammiro, cerco di rubargli qualche segreto. Sogno di batterli. Due anni fa tutto questo sembrava impossibile. E, invece, eccomi qua…”.
Matteo Arnaldi è accompagnato da Diego Nargiso, legend dell’ItalDavis, finalista nel 1998 contro la Svezia, al fianco di Andrea Gaudenzi. Li attende in Via Garibaldi Andrea Fossati, presidente del Comitato ligure Fitp che ha organizzato al fianco del Comune di Genova questi straordinari “Davis Days”.
Arnaldi si emoziona a rivedere le immagini di Malaga e racconta: “In finale è successo di tutto, come nella vita. Ho sbagliato, sono andato in crisi, ho tenuto duro, non ho mai mollato. Ci ho creduto, ho stretto i denti, ho vinto e portato orgogliosamente il punto per la squadra”.
Firma decine e decide di palline poi dona a Genova 2024 la sua racchetta autografata e accetta di diventare “testimonial” di Genova Capitale europea della sport. Firma il backdrop ufficiale insieme ad Alessandra Bianchi e lascia Palazzo Tursi scortato da due ali di giovani entusiasti.
Rimane la Coppa. Da ammirare fino a martedì. Giornate magiche per tutti, non solo gli amanti el tennis. E per Genova che lancia apre in modo significativo il suo anno da Capitale Europea dell
“Siamo tutti con lui – lo incoraggia Arnaldi – può farcela. Sarebbe qualcosa di incredibile. Ancora!”.