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La risposta della Regione Lombardia
di Comitato Regionale della Lombardia | 30 settembre 2020
Con riferimento alla richiesta di utilizzo di palloni pressostatici, che delimitano ambienti chiusi nelle stagioni fredde, si ritiene che tali strutture siano assimilabili agli impianti chiusi adibiti all’attività sportiva (es, palestre, palazzetti), per i quali quindi vanno applicate le stesse misure di prevenzione stabilite nella scheda “PALESTRE”, allegata all’OPGR n. 604 del 10/09/2020.
Per l’utilizzo di tali strutture, al cui interno peraltro non è previsto di norma un numero elevato di operatori sportivi, valgono quindi oltre che misure generali di prevenzione in riferimento a COVID-19, le indicazioni contenute in tale scheda, con particolare attenzione alla verifica dell’adeguatezza delle portate di aria esterna e di ricambio dell’aria, secondo le normative vigenti, in relazione all’affollamento di dette strutture, tenuto conto della tipologia degli impianti normalmente utilizzata in tali strutture.
In particolare, l’esercizio dell’impianto di riscaldamento e ventilazione dei palloni deve essere tale da garantire all’interno la massima portata di aria esterna ottenibile con la macchina termoventilante in dotazione (serrande posizionate per garantire il massimo rinnovo) e comunque sempre superiore alla portata minima di rinnovo, come previsto dalla normativa UNI 10339:1995 (pari a 16,5 l/s per occupante o 59,4 m3/h per occupante). Ad esempio, in un pallone per campo singolo, portata minima di aria esterna da 120 (singolare) e 240 m3/h (doppio), rispettivamente 180 e 300 m3/h se è presente un arbitro; in un pallone per due campi, portata minima di aria esterna da 240 (2 singolari) e 480 m3/h (due doppi), rispettivamente 360 e 600 m3/h se sono presenti i due arbitri.
In ogni caso è raccomandata la presenza contemporanea massima, oltre ai giocatori, di una sola persona ulteriore per ogni campo. Si raccomanda inoltre di mantenere in funzione l’impianto ventilante in continuo con la massima portata di aria esterna consentita dall’apparecchiatura.
I gestori di ciascun impianto potranno calcolare quindi il numero massimo di persone (atleti e ospiti) ammissibili dentro ciascuna struttura in base alle caratteristiche specifiche del proprio impianto. Ulteriori indicazioni di dettaglio, potranno essere fornite dalla stessa Federazione, in base a quanto previsto dalle Linee Guida emanate dall’Ufficio per lo Sport, che possono essere declinate per la singola disciplina sportiva tramite appositi protocolli applicativi.
Regione Lombardia