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Viaggio tra i circoli dopo il Dpcm del 25 ottobre

Un excursus non comprensivo di tutte le realtà molisane, ma indicativo di un'emergenza importante sia per il mantenimento dei circoli sia per le condizioni generali di una regione tra le più fredde climaticamente d'Italia.

di | 12 novembre 2020

Campobasso

Veduta di un campo dell'AT Campobasso

Una situazione che per i circoli di tutte le regioni è molto difficile da gestire, perché indubbiamente anche la seconda ondata del Covid ha spazzato molti settori della vita quotidiana, non escluso lo sport. Come già sottolineato, il tennis è stato in parte colpito, ma se andiamo a guardare la base allora il “colpo” ricevuto è più pesante da assimilare. Ancor di più in alcune realtà particolari, come potrebbe essere quella del Molise. Regione piccola ma volitiva, con una proverbiale forza d'animo che rischia di essere sopita. E con una enorme incognita, il maltempo, il freddo in particolare, che nell'intero del territorio è a tratti feroce.

Nel nostro viaggio intrapreso, stavolta siamo andati a nelle due province di Isernia e Campobasso.

Oreste Colalillo, tecnico nazionale che opera nei circoli di Isernia e Bojano 2: “Resistiamo, questo è il termine che mi sento di usare. Noi per non rischiare, preferiamo giocare tutti all'aperto, ma è chiaro che le temperature stanno diventando man mano che passano i giorni, proibitive.

Per quanto riguarda Bojano, il problema è ancora più serio perché nella cittadina si è creato anche un piccolo cluster nelle scuole elementari e quindi c'è stata una sensibile riduzione di utenza.

A Isernia ci sono due campi scoperti, stavamo per montare il pallone pressostatico ma per fortuna non lo abbiamo fatto e poi è arrivato il Dpcm. Qui il movimento c'è, però chiaramente diventa fondamentale la gestione dei pochi spazi che abbiamo, in quanto l'obiettivo prioritario è non creare mai assembramento. La qualità? Così giocoforza tende a scendere, ma dobbiamo andare avanti. Vedo che a fronte di qualche lamentela che riceviamo, a prevalere è però la comprensione, vista l'emergenza. Speriamo che non si protragga troppo a lungo, ma noi siamo tosti e non molliamo”.

A Campobasso in pieno centro cittadino, troviamo la grande struttura dell'AT Campobasso

Circolo dotato di 5 campi di cui 3 scoperti, ma uno dei tre scoperti è stato coperto col pressostatico pochi giorni prima del discusso Dpcm. Una vera beffa. Ce ne parla la maestra Nichi Vendemiati: “La vera difficoltà è il clima. Con le temperature che ci sono già in questo periodo e le poche ore di sole, le condizioni dei campi diventano non ottimali. Così come non è agevole fare la scuola tennis all'aperto, perché i genitori cominciano ad aver paura che i bimbi possano ammalarsi. Abbiamo così deciso di sospendere la scuola tennis, in attesa di capire se ci sono i margini per poter ricominciare. Per quanto riguarda la situazione dei soci, l'attività sta proseguendo soprattutto negli orari in cui la temperatura si alza un po'. Quando non si potrà più giocare all'aperto causa maltempo, i costi diventeranno troppo più alti rispetto alle entrate. Tutto questo accade dopo il precedente stop di primavera che già ci aveva messo in grave difficoltà, visto che il Molise aveva potuto riprendere le attività solo a fine maggio. Dobbiamo provare a tenere aperto il circolo e a sacrificarci tutti quanti. Ci affidiamo in parte ai bonus che arriveranno per arginare le uscite, ma è chiaro che non basteranno. Quando potremo finalmente riprendere, il mio auspicio è che non si debba di nuovo ripartire da zero”.

Un viaggio, il nostro, non comprensivo di tutte le realtà molisane sia chiaro, ma indicativo di un'emergenza importante sia per il mantenimento dei circoli sia per le condizioni generali di una regione tra le più fredde d'Italia.

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