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Ecco chi c'è dietro i successi di Franco Agamenone

Andrea Trono, maestro nazionale del CT Lecce, ha cominciato ad allenare l'italo-argentino 11 mesi fa. Da quel momento il giocatore sudamericano continua a stupire

di | 27 settembre 2021

Franco Agamenone e il coach Andrea Trono

Franco Agamenone e il coach Andrea Trono

Passione e sacrificio. Due parole che descrivono nel migliore dei modi Franco Agamenone. Il tennista italo-argentino, ormai conosciuto dagli appassionati di tennis italiani dopo la vittoria di due Challenger (Praga e Kiev) in tre settimane, vive e si allena a Lecce da circa un anno.

In poco più di 11 mesi, Franco ha ritrovato la luce: gran parte del merito va ad Andrea Trono, maestro nazionale nato e cresciuto sui campi del Circolo Tennis “Stasi” Lecce.

Franco è arrivato a Lecce tra il 2018 e il 2019 – spiega Trono -, lo abbiamo ingaggiato per giocare il campionato di Serie B. Non lo conoscevamo, ma il suo ranking Atp prometteva bene. Abbiamo vinto il campionato grazie ai suoi colpi. Ho osservato molto il suo gioco: serviva in kick e faceva un passo indietro per rispondere. Non capivo perché giocasse in quel modo, avendo altre armi a disposizione. Tutto è cominciato una mattina sui campi del nostro circolo. Franco si stava allenando e mi sono permesso di fargli notare che serviva in maniera errata. Dopo una piccola sessione di allenamento, è arrivato in finale in due Itf. Al termine della pandemia è tornato a Lecce e mi ha chiesto di diventare il suo coach”.

Il primo gennaio 2021 Franco Agamenone occupava il 650esimo scalino del ranking Atp. Il suo team, coadiuvato dal maestro Trono insieme a Tommaso Mannarini, al preparatore atletico Paolo Capano, alla nutrizionista Emanuela Gabrieli e alla psicoanalista Mirta Iglesias, ha stilato una programmazione di otto settimane per “tirare a lucido” il 28enne italo-argentino: “Siamo intervenuti sul servizio e sul dritto – prosegue Trono –, modificando la battuta dal punto di vista biomeccanico. Franco ha accorciato i tempi di esecuzione e ha migliorato gli spostamenti sul terreno di gioco, imparando a tagliare in campo in maniera corretta. Un’altra arma fondamentale, mai sfruttata nel suo passato, è quella del gioco a rete: un giocatore che è stato 250 Atp in doppio deve essere in grado di chiudere il punto con la volée”.

Dopo aver giocato alcuni ITF sulla terra (due vittorie e due finali perse), Franco passa sei settimane a Monastir (Tunisia) e gioca esclusivamente sul cemento: “L’ho convinto a giocare tanto su una superficie a lui sconosciuta – spiega il coach dell’italo-argentino -. Lui aveva tanti dubbi e non condivideva la mia scelta, ma penso che quello sia stato il suo vero momento di crescita: dopo qualche indecisione ha conquistato due titoli e ha giocato altre due finali”.

Il tennis di Agamenone continua a crescere in maniera esponenziale: dopo le vittorie sul cemento arrivano i successi in due tornei ITF da 25,000$ in Francia e in Italia.  Nel mese di luglio l’italo-argentino e il suo team decidono di provare ad entrare nel circuito Challenger: dopo quattro esperienze tra Todi, Liberec, Verona e Praga, Franco riesce a conquistare il primo titolo della sua carriera sui campi di Praga. A distanza di una settimana arriva il secondo successo consecutivo a Kiev: la definitiva consacrazione per il 28enne.

Credo che la partita più importante della sua carriera sia stata quella giocata contro Baez in finale a Kiev – prosegue Trono -. È riuscito a recuperare un set ormai perso vincendo ben sei game di fila e ha giocato in maniera propositiva. Franco è un buon difensore ma, grazie al lavoro di questi mesi, si è trasformato in un ottimo attaccante”.

Il doppio successo nel circuito Challenger ha regalato ad Agamenone il suo best ranking (n.234), posizione che gli permetterà di giocare le qualificazioni agli Australian Open. Ma dove può arrivare il tennista italo-argentino?

Franco è un professionista esemplare – conclude il coach -, vive di tennis. Arrivare in top 100 non sarà facile, bisognerà lavorare in maniera più dettagliata su alcuni aspetti. Io credo che sia un traguardo raggiungibile nel futuro prossimo: non smette mai di stupirci, ha scalato la classifica Atp in poco più di un anno e sono convinto che in futuro continuerà a togliersi delle soddisfazioni”.

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