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Il campione maiorchino ha inviato un video-messaggio per celebrare la sua prima vittoria in un Challenger. Ecco il ricordo del giovane Rafa, 16enne che stupì la Puglia del tennis
di Giuseppe Bellino | 06 aprile 2023
"Sono contento di questo titolo, mi piace ricordare un bel momento”. Rafa Nadal ricorda così quel 12 aprile sui campi del Circolo Tennis Barletta, quando per la prima volta alzò al cielo un trofeo del circuito Challenger e diede inizio ad una lunga striscia di vittoria che lo ha portato ad avere un posto in prima fila nell’olimpo del tennis.
Ma com’è maturata la prima storica vittoria del maiorchino nel circuito dei grandi? Rafa arriva a Barletta durante un periodo più che positivo: il 16enne, sconosciuto ai più, scende in Puglia dopo la buona prestazione al torneo di Cagliari (sconfitta in finale per mano del giovannismo Filippo Volandri, ndr). Arriva in punta di piedi, concentrato sull’obiettivo, pronto a riscattare la bruciante delusione patita in terra sarda.
“Conoscemmo Rafa in quella settimana – spiega Isidoro Alvisi, vicepresidente FIT e all’epoca direttore del Challenger di Barletta -. Carlos Costa, vincitore del torneo nel 1997, aveva già messo gli occhi su Nadal e mi chiese una wild card per farlo entrare nel main draw. Io gliela concessi ma in realtà non ne ebbe bisogno: dopo il grande risultato maturato a Cagliari giocò nel tabellone finale richiedendo lo special exempt. Nei primi match impressionò tutti per la sua tenacia, vincendo il match valevole per il secondo turno al terzo set. Ricordo in particolare la semifinale contro Tomas Behrend, uno dei tennisti più esperti del tabellone: sul 4-4 al terzo set il tedesco chiuse una volée e si girò verso il pubblico per applaudire, Nadal però riuscì a rimettere la palla in campo con un passante fuori dal normale e conquistò i cuori del pubblico di Barletta”.
In finale Rafa sconfisse agevolmente Albert Portas portando a casa il primo titolo della sua carriera. Poche settimane dopo si qualificò per il Masters Series di Montecarlo, passò due turni e cominciò a giocare stabilmente nei tornei più importanti del circuito.
A sorprendere gli appassionati di tennis pugliesi fu anche l’atteggiamento di Rafa durante le pause in campo e fuori dal rettangolo di gioco: “Il suo tennis era innovativo – spiega Luciano Binetti, attuale presidente del CT Barletta, che nel 2003 faceva parte dell’organizzazione del Challenger – faceva viaggiare la palla con una rotazione incredibile, gli avversari non riuscivano quasi mai ad attaccare. L’ho osservato nei momenti di pausa: era un maniaco dell’ordine, tutto doveva essere al proprio posto. Era sempre concentrato, aveva fame di vittoria e non lasciava nulla al caso”.
Il CT Barletta ha celebrato i vent’anni passati dalla vittoria del maiorchino in Puglia: Rafa ha risposto con un video-ringraziamento proiettato durante la presentazione del libro del giornalista Riccardo Crivelli. Parole al miele per la città di Barletta che hanno emozionato il pubblico presente e gli addetti ai lavori: “Rafa ha riservato un posto speciale al nostro trofeo – conclude Alvisi – e questo ci fa enormemente piacere. Il Challenger di Barletta si conferma un torneo importante sia per il periodo, che segna il passaggio dal cemento alla terra rossa, sia per i grandi nomi che hanno calcato questi campi e hanno impresso il proprio nome nell’albo d’oro della competizione”.