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Quando Tsitsipas conquistava la serie A qui da noi

Il n.5 al mondo ha cominciato la carriera nel Circolo Tennis Galatina. Il racconto dei tre anni vissuti in Puglia tra scorpacciate di pesce e partite memorabili

di | 29 aprile 2021

La festa per la promozione del CT Galatina in Serie A2 nel 2016

La festa per la promozione del CT Galatina in Serie A2 nel 2016

C’è un filo indelebile che lega Stefanos Tsitsipas alla Puglia. Il tennista greco, vincitore del Master 1000 a Montecarlo e finalista a Barcellona, ha cominciato la sua carriera sui campi del Circolo Tennis Galatina.

Il sogno di Stefanos si realizza nel 2014, quando il circolo salentino riesce ad ingaggiarlo per il campionato di Serie B maschile. “Fu Paris Gemouchidis, un ragazzo greco già presente nella nostra squadra – spiega Mario Stasi, figlio dello storico presidente Giovanni – a consigliarci di puntare su Tsitsipas. Ci serviva un under 16 e lui all’epoca aveva 15 anni. Riuscimmo a contattare il padre e chiudemmo l’accordo a scatola chiusa: nessuno l’aveva mai visto giocare”.

Il giovane tennista arriva in Puglia con un volo Atene-Brindisi per disputare la sua prima partita in Italia: “Stefanos rimase stupito dalla realtà italiana – prosegue Mario Stasi -. In Grecia c’è poca attività a livello di campionati a squadre, lui era entusiasta di giocare per il nostro club. Arrivò in punta di piedi ma fu ‘contagiato’ dal nostro calore. La vera sorpresa fu vederlo giocare: nessuno si aspettava un talento del genere”.

Il compianto presidente Giovanni Stasi capì subito di essersi imbattuto in una punta di diamante trovata per caso durante la ricerca di un under: “Dopo averlo visto giocare – racconta il figlio Mario – mio padre era al settimo cielo. Disse a tutti che questo ragazzo sarebbe diventato un fenomeno, e così è stato”.

Il momento più alto della storia del Circolo Tennis Galatina è senza dubbio la promozione in Serie A2 raggiunta nel 2016. Sulla vittoria contro il Coop Pesaro c’è la firma indelebile di Tsitsipas: dopo aver vinto il singolare contro Carli, l’attuale n.5 del mondo disputò la gara di doppio e quella del doppio di spareggio: “Stefanos restò in campo quasi per 9 ore – prosegue Stasi -. Nel 2016 era già lanciato, arrivò in Puglia dopo il Roland Garros Juniores e mentre preparava Wimbledon. Avrebbe potuto benissimo rinunciare a giocare la finale playoff a Galatina, ma la sua presenza fu un gesto di riconoscenza nei nostri confronti. Festeggiò il matchpoint con lo stesso entusiasmo con cui si celebra una vittoria in Davis”.

Ad accompagnare Tsitsipas durante le “trasferte” pugliesi c’era il padre Apostopolos, ex giocatore e insegnante di educazione fisica, e la madre, Julia Salnikova, ex tennista professionista. “Mi ha sempre incuriosito l’atteggiamento del padre – spiega Mario Stasi -, aveva puntato tutto su suo figlio. Lo ripeteva continuamente: questo ragazzo diventerà fortissimo. Mai previsione fu più azzeccata”.

Il rapporto tra Mario Stasi e Stefanos Tsitsipas proseguiva anche fuori dal campo: “Gli piaceva molto visitare nuove città – prosegue - ma la sua vera passione era il cibo: amava mangiare il nostro pesce, ricordo delle autentiche scorpacciate a Otranto”.

Galatina resta una delle tappe più importanti della carriera del tennista greco che oggi è pronto a raccogliere l’eredità dei campionissimi come Djokovic, Federer e Nadal: “Io credo che il talento di Stefanos sarebbe esploso comunque, indipendentemente dall’esperienza di Galatina – conclude Mario Stasi -. Tuttavia, mi piace pensare che i match che ha disputato sui nostri campi siano stati fondamentali per la sua crescita. Ha incontrato tennisti del calibro di Lorenzo Sonego, misurandosi per la prima volta con giocatori che militavano nel circuito Atp. Credo che Galatina resterà per sempre la sua casa”.

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