Alla scoperta dei fratelli Vernò

Nati e cresciuti a Canosa di Puglia, Antonio (classe 2004) e Pietro (classe 2008) sono tra i giocatori più promettenti in Puglia. L’epidemia di Coronavirus ha bloccato i programmi dei fratelli: “Ci alleniamo in giardino, speriamo che tutto questo finisca presto”.

20 marzo 2020

Cosa succederebbe se l’estro incontrasse la forza fisica su un campo da tennis? Quasi sicuramente ne uscirebbe fuori uno dei giocatori più completi della storia. Sono proprio questi due elementi a differenziare Antonio e Pietro Vernò, fratelli nati e cresciuti a Canosa di Puglia e tra i più promettenti tennisti della regione.

Tra i due ci sono poco più di 4 anni di differenza: Antonio è nato il 19 febbraio del 2014, mentre Pietro è venuto al mondo il 3 gennaio del 2008. “Tutto è nato nel 2013 – spiega papà Roberto, che dedica buona parte del suo tempo all’attività agonistica dei ragazzi -, quando Antonio mi chiese di provare il tennis nonostante i suoi buoni risultati nella motocross. Da quel momento non ha più smesso e, dopo poco tempo, anche Pietro ha preso in mano la sua prima racchetta”. Dopo una parentesi a Margherita di Savoia, Antonio e Pietro iniziano il loro percorso didattico nel mondo del tennis sotto la guida del maestro Vincenzo Falcone al Tennis Club Trani.

I risultati cominciano ad arrivare soprattutto per Pietro, che si dimostra uno dei 2008 più talentuosi della Puglia: “Pietro ha vinto subito il primo torneo del FIT Junior Program – continua Roberto Vernò -, mentre Antonio non è riuscito subito ad emergere tra i pari età che si erano avvicinati al tennis qualche anno prima. A dieci anni non è facile vedere un fratello più piccolo vincere tornei, Antonio ha sofferto molto questa situazione soprattutto all’inizio del suo percorso. La maturità però lo ha portato ad accettare i risultati di Pietro, ma soprattutto a trasformarli in obiettivi da raggiungere e superare”.

I fratelli Vernò hanno due stili di gioco diversi, quasi opposti: Antonio punta sulla sua forza fisica, cercando di accorciare lo scambio e chiudere il punto. Pietro, invece, sfrutta la sua tecnica e cerca di variare il proprio gioco, provando a scovare i punti deboli dell’avversario. Nonostante le differenze in campo, i due sono legatissimi: “Amo giocare con Pietro – spiega Antonio -, di solito non mi piace trovare dall’altra parte della rete degli avversari più piccoli, ma con lui è diverso. Giorno dopo giorno cerco di dargli dei consigli, soprattutto dopo le sconfitte”.

Antonio e Pietro si allenano quotidianamente sui campi del CT “Simmen” Barletta con il tecnico nazionale Francesco Faggella: “Il maestro – spiega Roberto Vernò -, anche grazie alla sua giovane età, ha un rapporto quasi fraterno con i miei figli. Pietro è diventato la sua ombra. Ringrazio anche il circolo per la vicinanza che ci dimostra giorno dopo giorno”.

Nel futuro prossimo di Antonio e Pietro ci sono i tornei internazionali: il primo si affaccerà agli ITF under 18 a partire da luglio, il secondo invece, che da qualche tempo è entrato a far parte del team Italia, si concentrerà sui tornei Tennis Europe di Grado 1 e 2.

Intanto, l’attività agonistica è completamente ferma a causa dell’epidemia di Covid-19 che sta colpendo l’Europa. “Stare lontano dai campi da tennis non è per niente facile – spiegano Antonio e Pietro -. Fortunatamente abbiamo a disposizione un giardino per fare un po’ di atletica, e in alcuni casi riusciamo anche a fare qualche scambio con la racchetta. Speriamo che tutto questo finisca presto”.

Commenti

Partecipa anche tu alla discussione, accedi