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Melania Delai: un 2020 da ricordare, guardando al futuro

La 18enne trentina ha disputato i primi tornei WTA della sua carriera (Palermo e Roma) conquistando anche la prima vittoria sulla terra rossa del Foro contro la giapponese Hibino (n. 78 al mondo). Ora lo sguardo è rivolto al futuro, con un 2021 che, ci auguriamo tutti, sarà diverso anche dal punto di vista sportivo.

07 gennaio 2021

Sii l'eroe di te stesso. Melania Delai ha tatuata questa frase sul braccio destro. Lo stesso che usa per dritti, rovesci, colpi da (futura) campionessa. 
La sua filosofia di vita, quel "testa bassa e pedalare" che fino ad ora l'ha contraddistinta, passo dopo passo la sta portando lontano. In un 2020 sicuramente sconvolto dall'emergenza sanitaria ancora in atto (nella quale, speriamo, cominciamo a vedere la luce in fondo al tunnel), Melania ha comunque centrato obiettivi importanti per la propria vita sportiva: la doppia presenza ad altrettanti WTA, Palermo e Roma in ordine cronologico, con quest'ultimo che ha segnato il momento più importante della sua carriera. Fino ad ora, ovviamente. 

La vittoria contro la giapponese Nao Hibino, numero 78 al mondo, in rimonta. Prima sotto 4 6 ma poi, una volta rotti gli indugi ed invertita l'inerzia del match, il recupero ed il sorpasso: prima il 6 3, poi il definitivo 6 4. E le lacrime di quel momento, lacrime di gioia ovviamente, diventano presto il ricordo più intimo da conservare, quasi incondivisibile e sicuramente indescrivibile. 

Si pone obiettivi ambiziosi la giovane Melly. Come giusto che sia nell'età in cui, dando tutto e anche di più, occorre lavorare con costanza per raggiungere traguardi lontani. Ma non troppo. Melania si dice sicura: puntare il tabellone principale di un Grande Slam? Assolutamente sì, nel giro di uno o due anni

Melania Delai, 18enne trentina, promessa azzurra del tennis

Melania, cominciamo dall’ultimo torneo che hai affrontato in Grecia, durato ben cinque settimane. Qualcosa di nuovo per te, dico bene?

In effetti è stata un'esperienza completamente nuova. Cinque settimane sono tante, abbiamo voluto provare questa esperienza per concludere la stagione e direi che sono andate veramente bene. Certo, andando avanti con le giornate la stanchezza pian piano si è fatta sentire, ma ho ottenuto ottimi risultati sia nel singolo che nel doppio, disputando veramente delle belle partite. Una trasferta positiva, nonostante alcuni momenti fuori dall'ordinario: ci sono stati giorni con bufere e forti piogge, che ci hanno costretti a rinviare degli incontri. Mi ritengo comunque  molto soddisfatta di come si è chiusa la mia stagione.

 

Questo torneo ha concluso un anno davvero particolare: quanto ha impattato il Covid sulla tua vita sportiva?

Sicuramente è stato un anno particolare per tutti, ma nonostante il Covid lo reputo complessivamente buono. Ho cominciato giocando in Australia, un'ottima trasferta con partite incredibili a Melburne, poi quando mi trovavo in Marocco hanno sospeso tutto proprio a causa della pandemia. Tornata a casa ho affrontato il lockdown e devo ammettere che non è stato semplice all'inizio. Con il passare dei giorni mi sono abituata, mi sono tenuta in allenamento e ho disturbato i vicini giocando con il muro! (ride). Quando poi sono ripresi gli allenamenti e l'attività è arrivato il mio primo WTA, quindi davvero non posso lamentarmi.

 

Due momenti su tutti hanno contraddistinto questo 2020, cioè i WTA di Palermo e di Roma. Raccontaci le tue emozioni

La prima volta, quella di Palermo, non la scorderò mai. Ho giocato in serale e ho finito alle due e mezzo di mattina, peccato che non ci fosse il pubblico anche se qualcuno, fortunatamente, ha potuto assistere al match. Alla fine avevo i crampi, ma nonostante questo non ho mollato una palla: come prima volta è stata sicuramente un'esperienza memorabile. Poi ho avuto la possibilità di restare lì tutta la settimana, allenandomi con altre giocatrici in un contesto che definirei "super positivo". Con Aliona Bolsova me la sono giocata, ho fatto il massimo. 
Roma invece è difficilissma da descivere a livello emotivo. La settimana prima ero a Tarvisio, avevo appena perso una partita giocando male. Arrivo in camera e, mentre sto facendo la doccia, sento bussare insistentemente. Vado ad aprire, anche abbastanza infastidita vista la sconfitta subìta, e trovo Ale (Alessandro Bertoldero, il coach di Melania) che mi dice che dobbiamo partire subito, che dovevamo andare perchè ci aspettavano a Roma! Non ho avuto tempo di dire nulla, ma ripensandoci ho avuto paura in macchina: Ale di solito guida piano, ma quella volta.... (ride) Comunque, arriviamo a Venezia e riusciamo a prendere l'aereo per un pelo, poi una volta arrivata ho fatto il tampone anti-Covid e il pomeriggio stesso ero in campo.

 

Roma, 12 settembre 2020, prima vittoria negli Internazionali d’Italia contro la giapponese Hibino, sulla terra rossa del Foro: il più bel momento della tua carriera?

Mentre mi fai questa domanda mi vengono ancora i brividi. Sì, è stato il momento più bello della mia carriera. Ho vinto in rimonta e poi mi sono commossa, ero contentissima e posso solo immaginare come sarebbe stato con il pubblico. Roma è stata un’emozione unica, si sono incastrate tante cose, per me è stato incredibile. Solo pensare a come sono arrivata lì, con che velocità, per poi affrontare e vincere contro una top 100...

1° agosto 2020: nel suo primo WTA a Palermo, Melania viene sconfitta dalla spagnola Bolsova (6 7 | 6 3 | 6 1) 

12 settembre 2020: Melania batte la giapponese Hibino sulla terra rossa del Foro (4 6 | 6 3 | 6 4).
Quì l'abbraccio con coach Bertoldero

Quest’anno tuttavia era iniziato con un altro incontro difficile da dimenticare, quello contro la moldava Victoria Jimenez Kasintseva agli ottavi dell’Australia Open Junior…

Credimi, durante la quarantena ho rivisto tantissime volte quella partita. Ho avuto tre match point, per più di una settimana mi sono mangiata le mani. Una partita bellissima, una vera lotta: lei ha giocato benissimo, ma io venivo da una finale in singolo ed una in doppio quindi ero in fiducia. Purtroppo il tennis è così e può girare su pochissimi punti. Vorrei tornare indietro e rigiocare quei tre, perchè credo che metterei più coraggio. L'Australia rimane comunque uno dei miei Slam preferiti e sicuramenti ci tornerò. Anche ripensando a quel momento, credo che il 2020 sia stato davvero un anno positivo e, nonostante si debba sempre migliorare, guardo con ottimismo al 2021. 

 

Smettiamo per un attimo di parlare del campo. Ad inizio anno, il 3 febbraio, sei stata ospite a Sky Sport per un’intervista: un’altra “prima volta” da ricordare immagino

Direi di sì! (ride) La mia prima volta in televisione in uno studio ed in un canale così importante. Devo dire che me la sono goduta: all’inizio facevo mille domande ovviamente, soprattutto perchè... ero in diretta! Ma è stato piacevole, mi sono divertita, con tanto di trucco e parrucco dietro le quinte! Tutte le persone sono state gentilissime e ti dirò che una volta finita la chiacchierata sarei rimasta ancora un po'.

VUOI RIVEDERE L'INTERVISTA? CLICCA QUI!

Melania, ospite a Sky Sport lo scorso 3 febbraio 2020, ha potuto raccontarsi durante un'intervista in diretta

Dopo quanto vissuto in questo 2020, ti ripropongo la stessa domanda che ti hanno fatto in studio: quanto per Melania Delai nel tabellone principale di un Grande Slam?

Ti rispondo nello stesso modo. Con il mio team ci siamo posti come obiettivo, entro uno o due anni, di riuscire a giocare nelle prove del Grande Slam, possibilmente in tabellone. Dobbiamo continuare a lavorare e restare positivi, è un traguardo che vogliamo raggiungere!

 

E c’è una frase che credo rappresenti molto per te e per i tuoi obiettivi: Be your own hero

Una frase che, devo ammetterlo, sentivo mia già da bambina. Credo che in questo sport, ma anche nella vita di tutti i giorni, si debba ambire ad essere gli eroi di sé stessi. Solo in questo modo è possibile continuare a migliorarsi, ponendosi degli obiettivi nuovi costantemente. Quando mi chiedono chi vorrò essere in futuro, rispondo semplicemente me stessa, con tutti gli obiettivi che riuscirò a raggiungere.

 

Parliamo infine del 2021: cosa ti aspetta e come credi che cambierà (se cambierà) il mondo del tennis?

Mi auguro che torni tutto alla normalità. Tutti vorranno tornare alla loro ruotine, agli stessi standard di prima, ad avere il pubblico e sentire il calore di tutti quanti, tornando ad abbracciarsi anche alla fine della partita. Personalmente, "testa bassa e pedalare", per conquistare tutti i traguardi che ci siamo e mi sono posta. Una volta raggiunti, la prima dedica sarà per me stessa, per i sacrifici fatti, senza dimenticare la mia famiglia ed Alessandro, che mi sostiene sempre in tutto e per tutto.

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