C’è il sorriso di Samuele Seghetti, 2.4 veronese dello Scaligero, in fondo a una settimana bella, intensa e appassionante. E' stato lui a prendersi tutta la scena ai campionati italiani under 16 sul veloce della Baldresca di Rovereto. E a portarsi a casa sia il titolo di singolo che quello di doppio, in coppia con Lorenzo Comino.
Sul campo sparge tanta qualità, ma anche carattere e determinazione indispensabili per piegare dopo due ore di lotta e tre set la resistenza del brianzolo Gianluca Filoramo, 2.5 della Milano Tennis Academy, rivelazione della rassegna roveretana, sempre propositivo e coraggioso nelle scelte. Match teso e vibrante in cui Seghetti tiene sempre saldamente in mano le redini del gioco nei momenti più caldi, parte a tavoletta, non si scompone dopo aver subito la reazione del suo avversario nel secondo set.
“Ho perso un po’ di campo, ma lui è stato bravo a sfruttare ogni occasione”, dirà poi. E sul 3-3 al terzo piazza lo strappo decisivo, aggredendo con veemenza ogni palla. “In quel momento mi sentivo quasi in trance agonistica, carico e deciso”, aggiungerà con spensierata disinvoltura. Era entrato in campo da favorito, ma non ha avvertito la pressione, e nella testa e nelle gambe non si sono fatte sentire nemmeno le tre ore di battaglia in semifinale con il principale favorito, il 2.3 monregalese Lorenzo Comino, portacolori dello Sporting Club Selva Alta di Vigevano. “Penso di essere cresciuto partita dopo partita, e in semifinale ho giocato il mio miglior tennis. Quella vittoria mi ha dato una grande carica, e la convinzione di poter conquistare il titolo.”
Un match che pure rischiava di scappare via, dopo che il piemontese era riuscito a risalire sotto 5-7 1-4 e agganciare il terzo set. Ma Samuele è uno tosto, ha stoffa e una fibra forte, si considera “un regolarista da fondo campo”. Non a caso il giocatore preferito è il norvegese Casper Ruud. “Mi piace come riesce a costruirsi il punto, come sa adattarsi a ogni superficie”. E come Ruud nella lotta riesce a esaltarsi.