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Uno dei casi che generano le principali discussioni nel mondo del padel (a tutti i livelli) è la cosiddetta “bola huevo”, la pallina che rimbalza esattamente nel punto d’incontro fra i terreno e la parete di fondo. Ecco cosa dice il regolamento, più un consiglio per capire facilmente se la pallina è buona oppure no
di Marco Caldara | 02 febbraio 2024
Fra le tante buone ragioni per seguire il padel, una è il grande fair play che accompagna le partite, purtroppo carente in tanti altri sport. Persino i professionisti che frequentano i tornei più importanti del circuito Premier Padel hanno l’abitudine di arbitrarsi praticamente da soli, mettendo la correttezza al primo posto. Ma possono comunque capitare episodi controversi, perché non sempre – specialmente a certe velocità – è semplice capire se una pallina è buona oppure no, o se un giocatore ha toccato la rete o commesso altri tipi di infrazioni.
Uno dei casi comuni più difficili da valutare è la bontà o meno di quella che in spagnolo viene definita la “bola huevo”, ossia la palla che rimbalza esattamente nel punto di incontro fra la parete di fondo e il terreno. In certi casi è seriamente difficile da valutare, perché si parla di millimetri e il margine d’errore è davvero ridotto, dunque non è raro che accada che nemmeno il giocatore più vicino alla palla sappia realmente se è da considerare buona oppure no.
La coppia all’attacco avrà la tendenza a considerarla tale, quella in difesa a chiamarla “out”, e se nessuna dei giocatori precisamente il regolamento la discussione potrebbe prolungarsi parecchio, specialmente se l’episodio avviene in un punto importante e nessuna delle due coppie vuole cedere il punto, oppure accettare – a livello amatoriale – che questo venga ripetuto. Esiste tuttavia una regola molto semplice che si può applicare per comprendere se la palla è buona oppure no: basta un po’ di attenzione e il gioco è fatto.
Non potendo disporre di un replay, in una situazione simile il regolamento dice che l’aspetto da valutare è l’angolo con il quale la pallina “esce” dal vetro. Se l’angolo è più ampio di 45 gradi è da considerare buona, in quanto significa che la pallina ha toccato il fondo prima di impattare sul vetro, facendo quindi un movimento dal basso verso l’alto che “alza” la traiettoria. Qualora invece la palla tenda a uscire con un angolo inferiore a 45 gradi, dunque – per intenderci – con una traiettoria quasi parallela al suolo, è da considerare fuori. La traiettoria bassa è la prova del fatto che abbia prima impattato sul cristallo e poi a terra, muovendosi quindi dall’alto verso il basso.
Non basta? Per risolvere la questione esiste in realtà anche un altro modo, ossia osservare la rotazione della pallina dopo l’impatto. Una soluzione che offre anche un attimo di tempo in più per valutare la situazione, visto che la palla tenderà a continuare il suo percorso ancora per un po’. Se la pallina ruota in senso antiorario (backspin) vuol dire che ha impattato prima a terra e poi sul vetro, dunque è da considerarsi buona. Una rotazione in senso orario (topspin) prova invece che la pallina ha rimbalzato prima sul cristallo di fondo e poi sul campo, dunque non è valida e il punto va alla coppia in difesa.